Freedom flotilla a bordo della handala fermata ad ashdod: italiani assistiti dall’ambasciata

Freedom flotilla a bordo della handala fermata ad ashdod: italiani assistiti dall’ambasciata

La nave Handala della Freedom Flotilla, bloccata da Israele ad Ashdod mentre trasportava aiuti per Gaza, vede l’intervento diplomatico italiano con Tajani e l’ambasciata a Tel Aviv per tutelare i militanti italiani.
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La nave Handala, parte della Freedom Flotilla con aiuti per Gaza, è stata bloccata dalle autorità israeliane in acque internazionali e portata ad Ashdod. L’Italia segue la vicenda a livello diplomatico, garantendo assistenza ai militanti italiani a bordo e chiedendo la ripresa degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. - Gaeta.it

La nave Handala, parte della Freedom Flotilla carica di aiuti per la popolazione palestinese, è stata fermata dalle forze israeliane e condotta al porto di Ashdod. L’equipaggio attende incontri con avvocati e diplomatici, mentre due militanti italiani ricevono supporto dall’ambasciata italiana a Tel Aviv. Il governo italiano ha aperto un canale diplomatico per gestire la situazione e ha chiesto la riapertura degli aiuti nella Striscia di Gaza.

La nave handala bloccata dopo l’intervento israeliano in acque internazionali

La Freedom Flotilla Coalition ha riferito che la nave Handala, diretta a Gaza per portare aiuti umanitari, è stata fermata e portata al porto di Ashdod in Israele. Le forze israeliane sono salite a bordo mentre la nave si trovava in acque internazionali, spegnendo le telecamere di bordo e interrompendo ogni contatto con l’equipaggio. L’organizzazione che sostiene la missione ha denunciato il fermo come un sequestro illegale, sottolineando che la detenzione prosegue da più di otto ore.

L’obiettivo della flotilla era rompere il blocco navale imposto da Israele sulla Striscia di Gaza, per consegnare materiali di primo bisogno ai civili. Al momento, l’equipaggio attende notizie e la possibilità di incontrare avvocati e diplomatici per chiarire la propria posizione e verificare le condizioni in cui si trovano durante la detenzione nel porto israeliano. La situazione rimane fluida, con il silenzio forzato causato dalla disattivazione delle telecamere di bordo.

Intervento diplomatico e assistenza agli attivisti italiani coinvolti

Due militanti italiani a bordo della Handala sono stati portati ad Ashdod, dove ricevono assistenza dall’ambasciata italiana a Tel Aviv. A confermarlo è stata la Farnesina, che ha riferito l’intervento del ministro degli Esteri Antonio Tajani. Il ministro ha parlato con il suo omologo israeliano Gideon Sa’ar per coordinare gli aspetti legali e diplomatici della vicenda.

Secondo quanto riferito dal ministro Sa’ar, i partecipanti alla manifestazione hanno due possibilità: “firmare una dichiarazione per lasciare subito Israele e recarsi all’aeroporto oppure affrontare una detenzione in una struttura locale con rimpatrio obbligatorio previsto entro tre giorni.” Tajani ha assicurato che l’ambasciata seguirà da vicino la situazione dei connazionali per garantire i loro diritti e la loro sicurezza. L’intervento italiano punta anche a impedire eventuali violazioni delle norme internazionali durante la gestione del fermo.

Richieste italiane su cessate il fuoco e aiuti umanitari nella striscia di gaza

Nel corso del colloquio con il ministro Sa’ar, il ministro Tajani ha richiamato l’attenzione sulla pausa umanitaria dichiarata a Gaza. Ha chiesto che le operazioni militari che coinvolgono la popolazione civile palestinese vengano definitivamente sospese. Tajani ha inoltre sollecitato l’apertura duratura all’ingresso e alla distribuzione degli aiuti alimentari e sanitari nella Striscia di Gaza.

L’Italia, che sostiene l’iniziativa Food for Gaza, punta a garantire un accesso stabile e continuo ai materiali destinati ai civili. Il ministro ha sottolineato l’importanza di concludere rapidamente accordi che assicurino la consegna degli aiuti senza interruzioni. Tra le comunicazioni di aggiornamento, Tajani ha informato anche il sindaco di Messina, città d’origine di uno dei militanti italiani detenuti, segnalando l’attenzione del governo italiano verso questa vicenda delicata.

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