Gina Forina rinnova l’abito della madonna nella parrocchia di Canosa di Puglia a 81 anni

Gina Forina rinnova l’abito della madonna nella parrocchia di Canosa di Puglia a 81 anni

Gina Forina, sarta di 81 anni di Canosa di Puglia, realizza un nuovo abito in pizzo spagnolo per la statua di Maria SS. Assunta, unendo tradizione, fede e memoria familiare nella comunità parrocchiale.
Gina Forina Rinnova Le28099Abito De Gina Forina Rinnova Le28099Abito De
Gina Forina, sarta di 81 anni, ha realizzato un nuovo abito in pizzo spagnolo per la statua di Maria SS. Assunta a Canosa di Puglia, un gesto che unisce tradizione, fede e memoria familiare, rafforzando il legame con la comunità e la festa del 15 agosto. - Gaeta.it

Gina Forina, sarta di 81 anni, ha realizzato un nuovo abito per la statua di Maria SS. Assunta nella parrocchia di Canosa di Puglia, un gesto che intreccia tradizione, fede e ricordi familiari. L’abito sostituisce quello vecchio, deteriorato dal tempo, ed è stato confezionato con cura durante le notti, mentre di giorno Gina si prende cura del marito malato. Il lavoro ha un valore profondo e affettivo, richiamando la storia della comunità e il legame con la propria famiglia.

La storia di Gina Forina e il rapporto con il cucito

Fin da giovane, Gina Forina ha dedicato gran parte della sua vita al cucito, sviluppando una passione che l’ha portata a creare abiti per molte spose della zona. A 81 anni, con la voce ancora sicura ma segnata dall’emozione, racconta che “l’abito per la Madonna è stato realizzato di notte, perché durante il giorno segue il marito malato”. L’ago e il filo non sono mai stati solo un lavoro, ma un modo per esprimersi e aiutare chi le stava intorno. Questa volta, però, è stata lei la “sposa”, vestendo con un abito unico una figura centrale della parrocchia locale.

Precisione e dedizione in ogni dettaglio

L’attenzione ai dettagli è parte della sua esperienza: ha disegnato il modello, preso le misure e scelto i materiali con cura, lavorando ogni punto con la precisione che la contraddistingue. Il risultato è una veste nuova che racconta il suo legame con la comunità e con la fede. Questo progetto ha acceso una sensibilità particolare, poiché tocca un momento personale difficile, ma anche un’iniziativa collettiva di rinnovamento.

Caratteristiche dell’abito e valore artistico

L’abito nuovo, realizzato in pizzo spagnolo, è arricchito con piccole perline bianche disposte a formare motivi floreali. La scelta del tessuto non è casuale: il pizzo spagnolo è un materiale pregiato, conosciuto per i suoi ricami raffinati e la robustezza, particolarmente adatto a creare capi destinati a durare nel tempo. La sottana che la statua indossa sotto l’abito risale a oltre un secolo fa ed è un cimelio di famiglia, appartenuto alla bisnonna di Gina. Conserva così un legame diretto con la storia personale della sarta e con la tradizione che accompagna l’icona.

Elementi simbolici e valori storici

L’abito, concepito per la festa del 15 agosto dedicata a Maria SS. Assunta, si coniuga con gli elementi simbolici della statua: il manto azzurro con stelle, la corona e il velo completano l’insieme conferendo una nuova dignità al simulacro, realizzato nella seconda metà dell’Ottocento nell’ambito dell’arte napoletana. La statua ha il corpo in paglia, mentre viso, mani e gambe sono in legno, rendendo il restauro e la rivisitazione dell’abito un’operazione delicata sia dal punto di vista artistico sia spirituale.

Significato religioso e comunitario del restauro

Don Nicola Caputo, parroco della chiesa di Canosa, ha spiegato che l’abito originale, in seta giapponese, si era rovinato col passare degli anni e che l’iniziativa di sostituirlo nasce come un gesto di cura e rispetto verso la statua venerata. L’intervento serve a richiamare l’attenzione dei fedeli sull’importanza della festa mariana del 15 agosto, un momento centrale per la parrocchia. L’abito nuovo è associato a un invito a riscoprire la “veste battesimale” e a rafforzare il senso di fede nella comunità.

Un simbolo di fede e memoria viva

L’aggiornamento dell’abito diventa simbolo tangibile di un legame tra fede e memoria. La veste trasmette una forma di testimonianza diretta, un invito a vivere quotidianamente l’impegno spirituale. Il restauro si concretizza in un evento di condivisione: non è solo lavoro di una sarta, ma gesto che coinvolge la parrocchia e i suoi abitanti. La scelta di affidare a una persona con radici profonde e un passato fatto di volontariato e passione per l’arte tessile cresce come elemento di continuità tra generazioni.

Il progetto rispecchia così un intreccio di storia personale, devozione popolare e cura delle tradizioni locali. Gina Forina, pur con i suoi 81 anni e le difficoltà personali, rappresenta un punto di riferimento e testimonia la forza di un’attività manuale che si lega allo spirito della comunità religiosa di Canosa di Puglia.

Change privacy settings
×