Fortunato Ortombina, dal primo marzo, assumerà il duplice ruolo di sovrintendente e direttore artistico del Teatro alla Scala, continuando una tradizione già in uso con i suoi predecessori. Questa decisione arriva nonostante le richieste avanzate durante la sua nomina da parte del consiglio di separare i due incarichi, sottolineando le complessità che caratterizzano la gestione di una delle istituzioni culturali più prestigiose al mondo.
Il consiglio di amministrazione: un incontro significativo per il futuro del teatro
Il 28 ottobre, Ortombina ha partecipato al suo primo consiglio di amministrazione, durante una riunione allargata e ricca di discussioni importanti. In occasione di questo incontro è stato analizzato il bilancio di revisione del Teatro alla Scala, segnalando un contributo comunale di 4 milioni di euro per il 2024, una cifra che risulta inferiore rispetto ai 5 milioni e 399 mila euro erogati nell’anno precedente. Ortombina si è goduto un’esperienza piuttosto simbolica: è intervenuto solo nella parte dedicata al futuro del teatro, affiancando il sovrintendente uscente, Dominique Meyer, impegnato invece nelle questioni correnti.
La riunione ha messo in luce le sfide da affrontare e le decisioni da prendere, in un contesto in cui la cultura è diventata sempre più fragile e dipendente da risorse esterne. Il nuovo sovrintendente ha così avuto modo di esprimere le sue visioni e le sue aspirazioni per il futuro, delineando una rotta per l’istituzione che è tanto amata dal pubblico e dai professionisti del settore.
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Un nuovo coordinatore artistico con un passato alla Scala
Un annuncio significativo fatto da Ortombina è stato quello della nomina di Paolo Gavazzeni come coordinatore della direzione artistica. Gavazzeni, attuale sovrintendente del Festival di Macerata e direttore artistico di Classica, ha un forte legame con il Teatro alla Scala. Tra il 2002 e il 2012, infatti, ha ricoperto ruoli chiave come responsabile dei Servizi artistici e della Attività quotidiana. Questa scelta segnala un ritorno a casa per Gavazzeni, e si inserisce in un’ottica di continuità per la formazione artistica del teatro.
Gavazzeni subentra ad André Comploi, il quale ha deciso di accettare un nuovo ruolo in un’altra istituzione dopo cinque anni. La sua esperienza nel campo e la sua familiarità con l’ambiente scaligero potrebbero rivelarsi decisive per il futuro del teatro, mentre continua a esserci incertezza sul destino del direttore del ballo. Manuel Legris ha manifestato l’intenzione di lasciare, ma c’è il desiderio di allungare il suo mandato per favorire l’arrivo di Roberto Bolle, rendendo così il passaggio di consegna più fluido.
I bilanci del Teatro alla Scala: sfide finanziarie e investimenti futuri
Uno degli argomenti più delicati emersi durante la riunione del consiglio è il bilancio per il 2024. Nonostante le previsioni confermino un saldo attivo, la cifra sarà meno significativa rispetto all’anno passato. Questa flessione è parzialmente attribuibile alla diminuzione del sostegno economico da parte del Comune, il quale ha comunque deciso di stanziare 1 milione e 275 mila euro per la manutenzione straordinaria degli ascensori, evidenziando un investimento necessario per la sicurezza e l’efficienza della struttura.
Il ministero della Cultura ha anch’esso rivisto le sue linee di finanziamento, rendendo necessaria una riflessione approfondita su come gestire al meglio le risorse disponibili. La preparazione per il futuro richiede un’attenta pianificazione strategica, spesso in un contesto di incertezze economiche che caratterizzano il settore culturale.
Queste dinamiche finanziarie pongono interrogativi su come mantenere alta la qualità delle produzioni artistiche, continuando a garantire offerte culturali di prim’ordine in una delle sale più rinomate al mondo. La sfida di Ortombina e della sua squadra sarà quella di navigare in questo panorama complesso, trovando un equilibrio tra creatività e sostenibilità .