Festival di Acquasanta Terme 2025: tre giorni dedicati a turismo, cultura e tradizione nel cuore delle Marche

Festival di Acquasanta Terme 2025: tre giorni dedicati a turismo, cultura e tradizione nel cuore delle Marche

Il festival di Acquasanta Terme 2025 valorizza il patrimonio culturale, naturale ed enogastronomico del territorio di Ascoli Piceno, promuovendo il rilancio post-sisma con eventi, artisti e momenti di riflessione sul turismo sostenibile.
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Il festival di Acquasanta Terme 2025 celebra il patrimonio culturale, naturale ed enogastronomico locale, promuovendo il rilancio del territorio colpito dal sisma del 2016 attraverso eventi, incontri e spettacoli. - Gaeta.it

Il festival di Acquasanta Terme torna nel 2025 con una seconda edizione che punta a valorizzare il patrimonio culturale e naturale di questo paese in provincia di Ascoli Piceno. Dal 4 al 6 luglio, la manifestazione propone un programma ricco di eventi, incontri e spettacoli pensati per raccontare le eccellenze locali, fra arte, storia e bellezze naturali. L’obiettivo è attirare visitatori, ma anche rafforzare il legame con il territorio dopo gli effetti del sisma del 2016.

Un festival per riscoprire acquasanta terme e il suo patrimonio naturale

Il piccolo comune marchigiano, noto per le sue acque termali, rappresenta il cuore pulsante del festival. La manifestazione mette in luce i tesori paesaggistici e culturali che si trovano nelle sue vicinanze, come le terme spontanee e percorsi naturali suggestivi, fra cui la Passeggiata verso Lu Vurghe. Questi percorsi a piedi offrono la possibilità di immergersi in ambienti rurali e boschivi, seguendo sentieri frequentati da poco, che conservano ancora un’atmosfera intatta. Le terme, da sempre motore economico e sociale di Acquasanta, rappresentano un richiamo importante per visitatori interessati a scoprire tradizioni legate all’acqua e al benessere naturale.

Un rilancio dopo il sisma

L’iniziativa si presenta come uno strumento per rilanciare un territorio colpito dal terremoto del 2016, lavorando su aspetti culturali ed economici legati al turismo sostenibile. Non si tratta solo di una festa, ma di un momento di riflessione sul ruolo che queste risorse possono giocare nella rinascita di un’area montana, attraverso eventi e attività rivolte a un pubblico attento e curioso.

Artisti, esperti e momenti culturali al centro della seconda edizione

La kermesse si svolge con la partecipazione attiva di artisti, esperti e studiosi che arrivano da diversi ambiti per animare le giornate. Si alternano spettacoli di musica e danza, laboratori creativi di arte e fumetto aperti a ogni età, oltre a visite guidate a siti di interesse storico e culturale come il Tempio della Grande Madre, un edificio con valenze simboliche e architettoniche di rilievo per l’area.

Un riconoscimento speciale per livio beshir

Tra gli ospiti spicca Livio Beshir, conduttore noto del programma Rai “Linea Verde”, che riceverà un riconoscimento per aver contribuito a far conoscere le bellezze culturali e ambientali d’Italia. Le tavole rotonde aiutano a discutere il concetto di turismo sostenibile, con interventi che approfondiscono la tutela del territorio e il rapporto fra valorizzazione culturale e rispetto ambientale.

L’evento assume una dimensione partecipativa coinvolgendo il pubblico in momenti di socializzazione durante gli spettacoli e le attività, permettendo di andare oltre il semplice consumo turistico per sviluppare un rapporto più diretto con la comunità locale.

Gastronomia e cucina: la masterclass con lo chef antonio palma

La parte enogastronomica trova spazio in una masterclass curata da Antonio Palma, chef specializzato nella cucina tipica marchigiana. La sua presenza dà l’opportunità di scoprire i sapori delle colline ascolane attraverso una ricetta originale realizzata con ingredienti del territorio. Questo momento prende forma come un’occasione per raccontare anche tradizioni alimentari che hanno radici profonde nella cultura locale.

La cucina diventa così un elemento chiave della narrazione territoriale del festival, capace di stimolare sia l’interesse degli appassionati che quello dei visitatori in cerca di esperienze autentiche. Viene offerta la possibilità di conoscere ingredienti, tecniche e usanze legate alla tavola tipica della zona, collegando l’aspetto gastronomico ai valori della sostenibilità e della valorizzazione del prodotto locale.

Il rilancio di acquasanta terme dopo il sisma del 2016

Il sindaco di Acquasanta Terme, Sante Stangoni, ha sottolineato come il festival sia uno strumento per far emergere la vitalità del territorio dopo le difficoltà causate dal terremoto. L’evento serve a migliorare la visibilità e attrattività della località puntando su aspetti culturali, termali ed enogastronomici, elementi che contribuiscono al rilancio economico e sociale.

L’amministrazione comunale ha lavorato per creare un’offerta ampia e articolata, capace di appassionare più fasce di pubblico e sviluppare un turismo che possa consolidarsi nel tempo. Questo progetto si inserisce in un percorso di ricostruzione che parte dalle risorse storiche e culturali per guardare al futuro.

La collaborazione con associazioni europee

Anche la collaborazione con associazioni come l’European Radioamateurs Association fa emergere l’importanza di legami di rete, utili per promuovere e sostenere iniziative di ampio respiro.

Acquasanta terme nei racconti di andré gide, un legame culturale con la letteratura

Il borgo marchigiano ha un legame con la letteratura attraverso André Gide, premio Nobel francese che visitò Acquasanta alla fine dell’Ottocento durante il suo “grand tour” in Italia. Lo scrittore dedicò alla località un capitolo nella sua raccolta di scritti intitolata “Pagine d’autunno”, pubblicata in Francia nel 1951 e poco dopo in Italia.

Questo ricordo letterario rappresenta un ulteriore motivo di interesse, mostrando come Acquasanta fosse già oggetto di attenzione estetica e culturale anche in tempi passati. Il festival, così, si collega idealmente a una tradizione che attraversa più generazioni e offre spunti per approfondimenti storici e turistici, mantenendo vivo il dialogo con il mondo delle arti e delle lettere.

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