La morte di carmela quaranta a mercato san severino ha acceso l’attenzione degli investigatori. La donna è stata trovata senza vita il 20 aprile scorso nella sua abitazione. Dopo una serie di indagini, la polizia ha fermato il 56enne gerardo sellitto, ex compagno della donna, come principale sospettato. La vicenda ha presentato alcuni fraintendimenti iniziali, in particolare riguardo al ruolo della figura maschile coinvolta. Ecco i dettagli e gli sviluppi delle indagini.
Chiarimenti sull’identità del fermato e smentite legali
All’inizio, alcuni media avevano indicato erroneamente il marito di carmela quaranta come fermato per l’omicidio. In realtà l’uomo fermato lunedì 19 maggio non è il marito ma l’ex compagno della donna, gerardo sellitto, 56 anni. A sottolineare questo errore è stata la legale di sellitto, avvocata luigia di mauro. Ha dichiarato che “il suo assistito non è coinvolto nelle indagini e che è completamente estraneo alla vicenda.”
La precisazione ha cercato di fare chiarezza sul ruolo dei protagonisti, distinguendo gerardo sellitto dal coniuge di carmela quaranta, che quindi non è indagato. Lo scambio di informazioni iniziali, probabilmente avvenuto per un fraintendimento tra fonti investigative e stampa, ha richiesto un intervento diretto da parte del legale. È importante sottolineare come, nonostante il fermo, la posizione di sellitto non è stata ancora definita in modo certo, ma il quadro investigativo si concentra proprio su di lui.
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Il ritrovamento del corpo e le prime evidenze autoptiche
Il corpo di carmela quaranta è stato ritrovato nella sua casa di mercato san severino, provincia di salerno, nella mattinata del 20 aprile. La situazione ha subito destato sospetti sulla natura della morte. È stata disposta un’autopsia per chiarire le cause effettive del decesso. L’esame medico legale ha rilevato segni compatibili con un possibile strangolamento.
Questi indizi hanno modificato l’ipotesi iniziale, spostando le indagini da una potenziale causa naturale o accidentale a un omicidio volontario. Lo strangolamento lascia molte domande aperte sulle dinamiche del racconto e sul rapporto tra la vittima e il sospettato. L’autopsia ha dunque rappresentato una tappa fondamentale che ha portato a focalizzare l’attenzione delle forze dell’ordine su gerardo sellitto, l’ex compagno.
Elementi raccolti dagli investigatori e meccanismi dell’indagine
Le forze dell’ordine hanno condotto le indagini attraverso vari strumenti. Sono stati analizzati tabulati telefonici, che indicano comunicazioni tra gli indagati nei giorni antecedenti il ritrovamento del corpo. Le celle telefoniche hanno permesso di ricostruire i movimenti di sellitto, mostrando la sua presenza nelle vicinanze dell’abitazione della vittima in un momento cruciale.
Anche le immagini della videosorveglianza sono state esaminate, portando a individuare spostamenti sospetti. I dati di posizionamento GPS, estratti da dispositivi elettronici utilizzati dall’ex compagno, hanno confermato le presenze rilevate da fonti tecnologiche. Inoltre, alcune testimonianze raccolte hanno puntato il dito verso sellitto, evidenziando contraddizioni che rafforzano la necessità di approfondire il suo ruolo.
L’indagine e le prospettive
L’indagine, così articolata, si basa su una serie di riscontri concreti, tutti incrociati per definire un quadro preciso degli eventi. Questo impegno investigativo mira a evitare errori e confusioni, portando avanti la ricerca della verità riguardo la morte di carmela quaranta. Gli atti delle forze dell’ordine continueranno a seguire questa traccia, valutando ogni elemento in modo rigoroso.