Un importante dibattito si è aperto dopo la visione del film di apertura della 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, dedicato a Enrico Berlinguer e diretto da Andrea Segre. L’interpretazione di Elio Germano ha colpito per la sua intensità , suscitando l’attenzione di leader politici come Federico Mollicone, deputato di Fratelli d’Italia e presidente della commissione Cultura alla Camera. Mollicone ha condiviso le sue riflessioni sul film e sul ruolo della sinistra nel contesto attuale, evidenziando la popolarità del suo partito e le trasformazioni nell’elettorato.
L’analisi di Mollicone sul film su Berlinguer
Federico Mollicone ha descritto il film come una rappresentazione significativa della politica italiana, esprimendo apprezzamento per l’interpretazione di Germano, ma più in particolare per l’opportunità che il film rappresenta per una riflessione sulla storia della sinistra. A suo avviso, il film consente di vedere come la sinistra, attraverso la figura di Berlinguer, abbia cercato di rispondere a sfide cruciali al suo interno. Il deputato ha ricordato che Berlinguer tentò di allontanare il Partito Comunista Italiano dall’influenza sovietica, proposta che si infranse contro la resistenza interna di coloro che rimasero fedeli a Mosca e ai suoi finanziamenti anche dopo la caduta del Muro di Berlino.
La narrazione cinematografica mostra anche le tensioni esistenti all’interno del partito e le sfide che Berlinguer affrontò nel tentativo di cambiare direzione, tra cui il celebre tentativo di assassinio da parte dei sovietici, che Mollicone ha collegato alle pressioni esterne che il leader ha vissuto.
La condizione attuale della politica italiana e il ruolo delle forze politiche
Mollicone ha analizzato il quadro politico attuale, in particolare la posizione di Fratelli d’Italia, che ha raggiunto il 29% dei consensi nel quartiere Tiburtino di Roma. Il deputato ha sottolineato come il suo partito, alla luce dei risultati elettorali, si distacchi nettamente dalla sinistra, che per lui è diventata la forza politica delle zone a traffico limitato e del ceto medio-alto. Questo scarto, secondo Mollicone, suggerisce un cambiamento nei valori e nelle priorità degli elettori, spostandosi verso una destra che cerca di rappresentare una porzione più ampia della popolazione.
La sua riflessione sulla sinistra è chiaramente critica, con un’affermazione secondo cui oggi è percepita prevalentemente come un’entità distante dai bisogni delle classi popolari. Mollicone ritiene che la destra stia rivendicando un’identità più popolare e radicata nel quotidiano, contrapposta a una sinistra che sembra sempre più isolata.
Il lascito storico di Enrico Berlinguer e la memoria collettiva
Federico Mollicone ha espresso l’importanza di ricordare il contributo di Berlinguer alla storia italiana, riconoscendo il suo ruolo come figura chiave della sinistra. Sottolinea che la sua esperienza e la sua visione sono significative, indipendentemente dalle posizioni politiche attuali. Mollicone ha dunque invitato a un pluralismo della memoria, ritenendo che il film rappresenti un’importante opportunità per una riflessione più ampia sul passato, dove anche le passioni di destra potrebbero trovare spazio.
Infine, il deputato ha fatto un’osservazione sul fatto che il film, pur celebrando la vita e il lascito di Berlinguer, avrebbe potuto includere dettagli significativi, come il gesto di omaggio di Giorgio Almirante al funerale di Berlinguer, un momento cruciale che testimonia un’interazione complessa tra le diverse ideologie politiche nel contesto storico dell’epoca. La sua analisi invita a non dimenticare il passato, contribuendo così a una comprensione più profonda di come le diverse correnti politiche hanno plasmato l’Italia moderna.