Fano, il pronto soccorso delle emozioni unisce anziani con demenza e bambini in un progetto creativo

Fano, il pronto soccorso delle emozioni unisce anziani con demenza e bambini in un progetto creativo

a Fano, provincia di Pesaro Urbino, il progetto “Pronto soccorso delle emozioni” unisce bambini e anziani con demenza attraverso attività artistiche e letture per favorire dialogo e condivisione emotiva.
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A Fano un progetto innovativo unisce bambini e anziani con demenza attraverso attività artistiche e letture, favorendo il dialogo intergenerazionale e il benessere emotivo. - Gaeta.it

A Fano, provincia di Pesaro Urbino, un’iniziativa ha messo in contatto diretto bambini e anziani con sindrome di demenza attraverso attività manuali e momenti di condivisione. Il progetto “Pronto soccorso delle emozioni” ha creato spazi di dialogo e scambio tra due generazioni molto diverse, usando l’arte come veicolo per esplorare i sentimenti. Otto incontri, iniziati a metà marzo, hanno coinvolto i partecipanti in esperienze pratiche ma anche in letture dedicate, scegliendo temi legati alle emozioni più comuni.

Progettare un percorso condiviso tra generazioni diverse

Il percorso ha previsto otto incontri, due ogni mese a partire da metà marzo, della durata di circa 90 minuti ciascuno. Le attività si sono svolte sia all’interno del centro diurno Margherita che nella scuola dell’infanzia locale. Ogni appuntamento si divideva in due momenti distinti. La prima parte si concentrava sulla spiegazione dei diversi tipi di emozioni, come gioia, tristezza, paura e rabbia, e su come riconoscerle e manifestarle. Questo momento teorico era fondamentale per permettere ai partecipanti, bambini e anziani, di condividere la stessa comprensione dei sentimenti trattati.

Momenti di creatività e dialogo

Successivamente, si passava a una fase più pratica e artistica. Bambini e anziani realizzavano insieme manufatti con materiali semplici ma simbolici: terra, semi, argilla e colori per la pittura. Queste attività amatoriali rappresentavano un’opportunità di dialogo spontaneo e di scambio, regalando a tutti coinvolti la possibilità di creare qualcosa insieme, nata da un lavoro condiviso e non mediato da strumenti tecnologici o spazi istituzionali. La scelta degli oggetti da usare aveva un senso preciso: la terra e i semi rimandano al concetto di vita e rinnovamento, mentre l’argilla e i colori facilitano l’espressione individuale e il racconto personale attraverso la manipolazione.

Il ruolo delle letture nella scoperta delle emozioni

Ad ogni incontro si associava la lettura di un libro pertinente alla tematica emotiva affrontata. Questi testi sono stati selezionati grazie alla collaborazione con le bibliotecarie e i bibliotecari della Mediateca Montanari di Fano. La lettura aveva lo scopo di stimulare riflessioni, far emergere storie e favorire il confronto sulle emozioni rappresentate nei racconti. I libri fungevano da ponte culturale tra le generazioni, permettendo ai bambini di entrare in contatto con storie semplici ma profonde e agli anziani di partecipare attivamente a un momento di comunità.

La mediazione culturale nei racconti

La presenza di figure esperte nella selezione e nella contestualizzazione dei testi ha aggiunto valore a questa fase del progetto, facendo sì che ogni libro rispondesse a precise esigenze educative e relazionali. Le piccole pause di lettura hanno anche offerto momenti di tranquillità e calma prima di passare all’attività manuale, creando un ritmo vario e coinvolgente per tutti i presenti.

Reazioni e benefici sociali dell’iniziativa a fano

L’esperienza ha coinvolto anziani con sindrome di demenza, bambini pieni di energia e voglia di scoprire, e operatori culturali ed educativi. Secondo l’équipe educativa del centro Margherita, l’iniziativa ha generato momenti intensi di umanità, capaci di mettere in moto legami molto forti nati in modo spontaneo. Le attività hanno funzionato come veri ponti generazionali, capaci di connettere due fasce della popolazione mai direttamente messe a confronto in questa maniera.

L’assessora di Fano ai servizi sociali, Loredana Maghernino, ha sottolineato che l’interazione tra bambini e persone anziane con demenza ha prodotto una sorta di reazione chimica fatta di allegria e interesse reciproco. Il successo del progetto conferma la validità di scelte che puntano a coinvolgere soggetti diversi in modo diretto e partecipato. Il fatto che siano previsti ulteriori progetti simili dimostra quanto l’amministrazione comunale creda nelle potenzialità di queste iniziative per migliorare la qualità della vita sociale nel territorio.

Un sistema collaborativo per la riattivazione sociale

L’azione ha inoltre rafforzato il legame tra la Mediateca, il centro diurno e la scuola dell’infanzia, creando un sistema collaborativo che offre nuovi spazi per la riattivazione sociale dei soggetti più fragili, integrandoli con la vitalità dei più piccoli. Così a Fano si sta costruendo un modello replicabile in altre località, dove l’arte e la cultura diventano leve per favorire l’incontro tra generazioni lontane nel tempo ma vicine nella vita quotidiana.

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