Famiglie e lavoratori protestano a Genova per la carenza di fondi negli asili e nelle scuole d'infanzia

Famiglie e lavoratori protestano a Genova per la carenza di fondi negli asili e nelle scuole d’infanzia

A Genova, famiglie e lavoratori protestano per la mancanza di fondi e personale negli asili nido e scuole d’infanzia, chiedendo un potenziamento dei servizi educativi per garantire diritti ai bambini.
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Famiglie e lavoratori protestano a Genova per la carenza di fondi negli asili e nelle scuole d'infanzia - Gaeta.it

A Genova, le famiglie e i lavoratori hanno intensificato le loro proteste contro la mancanza di fondi pubblici per gli asili nido e le scuole d’infanzia, evidenziando la necessità di maggiore personale e risorse. Gli argomenti portati avanti dai manifestanti sono stati espliciti e legati alla realtà quotidiana: la carenza di insegnanti e l’impossibilità di garantire un servizio adeguato a causa di turnazioni non regolari. Recentemente, alcuni genitori si sono presentati in consiglio comunale, portando con loro i figli, alcuni dei quali molto piccoli. La protesta, segnata dall’esposizione di uno striscione recante il messaggio “I diritti dei bambini sono il futuro di Genova”, ha innescato momenti di tensione.

Momenti di tensione in consiglio comunale

Durante la protesta, si sono verificati attimi di disagio. La polizia locale ha richiamato l’attenzione sui vagiti dei bambini, lamentando che potessero disturbare i lavori del consiglio. Questa situazione ha creato un clima di confusione. In aggiunta, l’azione di esporre lo striscione è stata contestata, in quanto non consentita dalle regole dell’aula. È stato necessario, pertanto, far uscire alcuni genitori, suscitando reazioni da parte degli stessi, che hanno contestato la decisione in modo accesissimo.

Questa protesta non è avvenuta nel vuoto. Gli organizzatori hanno sottolineato che proprio quel giorno era prevista un’assemblea sindacale, la quale ha fatto sì che molti nidi e scuole d’infanzia non fossero in grado di offrire il servizio pomeridiano. Le famiglie si trovano quindi a dover fronteggiare l’ennesimo disservizio, cercando soluzioni nell’immediatezza. Secondo i manifestanti, le responsabilità per tali disagi non ricadono sui lavoratori, ma sull’amministrazione comunale, che ha mostrato lentezza nel fornire risposte concrete a una situazione critica.

La richiesta di potenziamento dei servizi educativi

Le famiglie, unite in questa causa, hanno portato all’attenzione pubblica un documento con 800 firme raccolte attraverso una petizione, chiedendo che l’amministrazione si occupi di potenziare il servizio degli asili nido e delle scuole d’infanzia. Secondo le loro osservazioni, la mancanza di personale e la difficoltà nel mantenere un numero sufficiente di insegnanti hanno creato una situazione insostenibile. Questo non solo rende difficile garantire il servizio in presenza di assenze o malattie del personale, ma ha anche generato un clima di insoddisfazione tra le famiglie.

La problematica è particolarmente sentita dato che un numero adeguato di insegnanti è essenziale per un funzionamento regolare delle attività educative. I genitori evidenziano che le soluzioni temporanee create dalle famiglie stesse, come turni di lavoro flessibili o affidamenti a babysitter, rappresentano un’ulteriore complicazione, aggravando i disagi vissuti quotidianamente. L’amministrazione locale è dunque chiamata a rispondere a queste sollecitazioni con azioni concrete, affinchè le famiglie possano finalmente trovare stabilità nei servizi educativi per i più piccoli.

Incontro con l’assessora ai Servizi educativi

Dopo una breve sospensione dei lavori del consiglio comunale per ripristinare l’ordine, alcuni genitori hanno avuto l’opportunità di dialogare direttamente con Marta Brusoni, assessora ai Servizi educativi. Questo incontro, seppur breve, rappresenta un passo nella direzione di una comunicazione fra le famiglie e l’amministrazione. Le attese erano alte, considerando i disagi accumulati nelle ultime settimane e la frustrazione dei genitori.

Durante il colloquio, sono state sicuramente esposte le problematiche riscontrate con la mancanza di personale e i continui disservizi. L’assessora ha l’obbligo di esplorare le misure necessarie per affrontare le sfide attuali, in modo che i diritti dei bambini possano essere rispettati e le famiglie sostitutive possano finalmente vedere risposte alle loro domande. La pressione della comunità si fa sentire e gli sviluppi futuri in merito a questa situazione rappresentano un tema di grande interesse per la città di Genova.

Ultimo aggiornamento il 26 Novembre 2024 da Sara Gatti

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