Il territorio di Fabriano affronta sfide importanti legate al calo della popolazione, alla perdita di posti di lavoro nella manifattura e a un welfare da rafforzare. Un rapporto di Nomisma ha evidenziato queste criticità e indicato possibili interventi per il rilancio economico e sociale della città e dell’area che la circonda. Nel corso del consiglio comunale di Fabriano è stata avviata una prima discussione sulle prospettive di crescita, basata sulle analisi e sulle proposte del documento “Destinazione Fabriano“.
Calo demografico e invecchiamento della popolazione
Tra il 2002 e il 2023, Fabriano ha subito una riduzione della popolazione del 4,3%. Questo declino è accompagnato da un progressivo invecchiamento, con un aumento significativo della percentuale di anziani. Questi dati indicano una difficoltà nel trattenere giovani e nuove famiglie, con conseguenze evidenti sulla dinamica sociale ed economica della città. La contrazione demografica influisce sulla domanda di servizi, sulle risorse lavorative disponibili e sulla vitalità complessiva dell’area.
Sfide per i servizi socio-sanitari
L’invecchiamento, in particolare, richiede una revisione dei servizi sociosanitari per rispondere ai bisogni della popolazione anziana, ma anche un rafforzamento in altri ambiti come l’assistenza all’infanzia e il welfare culturale. La spesa pubblica per i disabili a Fabriano supera la media regionale, segno di attenzione verso categorie più fragili. Tuttavia, le sfide restano alte e richiedono interventi mirati per contrastare l’erosione della comunità residente.
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Occupazione e crisi del manifatturiero
Uno dei problemi più urgenti riguarda la contrazione drastica degli addetti nel settore manifatturiero, che dal 2016 al 2023 è calata del 43%. Fabriano ha storicamente costruito la sua economia su industrie legate al legno e alla carta, ma la perdita di imprese e posti di lavoro ha messo in seria difficoltà il tessuto produttivo locale. A questo si aggiunge una debolezza nell’attrazione di nuovi investimenti, sia nell’industria che in altri comparti economici.
Proposte per la riconversione industriale
Il ridimensionamento del manifatturiero spinge a pensare a una riconversione e a nuove opportunità, come dimostrano alcune proposte nel documento Nomisma. La creazione di incubatori d’impresa e la formazione tecnico-professionale post diploma si configurano come possibilità concrete per sviluppare competenze e favorire l’avvio di attività innovative. Anche la mappatura delle aree produttive inutilizzate rappresenta un passo strategico per attrarre investitori e rivitalizzare le attività industriali.
Potenzialità della rete appenninica e sviluppo sostenibile
Fabriano non è sola: fa parte di un’area più ampia chiamata “Città appenninica“, che coinvolge 36 comuni tra Marche e Umbria. Questa rete svolge un ruolo importante per lo sviluppo dell’intero territorio, basandosi su settori come la filiera bosco-legno, nuove produzioni agricole tipiche e allevamento sostenibile. La collaborazione tra comuni di Marche e Umbria vuole rafforzare i comparti tradizionali, ma anche creare nuove dinamiche imprenditoriali.
Turismo e attrattività territoriale
Nel turismo, si punta a potenziare la visibilità con marketing digitale, promuovere le produzioni enogastronomiche locali e sviluppare la rete dei musei e dei cammini. Progetti per il “longevity hub” e per la mobilità lenta mirano a migliorare la qualità della vita e dei servizi. La gestione turistica integrata, con la DMO, promette di aumentare l’attrattività e far ripartire un settore che fatica a trovare uno slancio autonomo.
Fabriano e le prospettive di micro-manifattura e social business
Nel documento di Nomisma si individuano anche interventi specifici per la città di Fabriano, soprattutto nell’ambito della micro-manifattura e degli spazi urbani dismessi. L’ex area Siva potrebbe essere riconvertita con un “longevity hub” dedicato a servizi per anziani e innovazione sociale. La variante urbanistica per le zone produttive e le comunità energetiche rinnovabili rappresentano altri tasselli di un nuovo assetto territoriale.
Si propongono inoltre usi temporanei per spazi culturali come l’ex cinema Montini, valorizzazione dell’ex cartiera Miliani e l’implementazione delle farmacie dei servizi. Questi elementi dovrebbero tradursi anche in nuove offerte formative post diploma integrate con il rilancio delle attività agro-silvo-pastorali, per evitare la fuga delle nuove generazioni. Le infrastrutture materiali e sociali, tra cui la pedemontana nord e la rivitalizzazione delle aree collinari, giocano un ruolo cruciale per rafforzare la coesione e la partecipazione locale.
A fabriano un documento aperto per progettualità congrue al territorio
La sindaca Daniela Ghergo ha spiegato che il documento di Nomisma non ambisce a essere una pianificazione strategica rigida. Vuole soprattutto offrire un quadro circostanziato da cui partire per progettualità fattibili, sia a livello comunale che territoriale. L’obiettivo è mettere in campo idee concrete, che diano risposte ai problemi reali della città e del suo hinterland.
L’attenzione si concentra dunque su azioni precise e misurabili, che riguardano la demografia, l’occupazione, il turismo, il welfare e le nuove forme di imprenditorialità. Dopo la prima discussione in consiglio comunale, si attendono ulteriori approfondimenti e attivazioni sul piano operativo, per mettere in moto una fase di rilancio che interessi l’intero sistema fabrianese.