Europa sotto un’ondata di caldo estrema: emergenze, danni e prime vittime in varie città

Europa sotto un’ondata di caldo estrema: emergenze, danni e prime vittime in varie città

L’Europa e il Giappone affrontano ondate di caldo estremo con temperature record, incendi, allagamenti e disagi; misure straordinarie proteggono scuole, ospedali e popolazioni vulnerabili come anziani e senzatetto.
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L’Europa affronta un’ondata di caldo record che provoca disagi, incendi e misure straordinarie, colpendo anche il Giappone con temperature senza precedenti. - Gaeta.it

L’Europa soffre da giorni un’ondata di caldo che non dà tregua e mette a dura prova la popolazione e i servizi essenziali. Temperature record accompagnano incendi, allagamenti e disagi ovunque, dalle capitali francesi alle coste iberiche, fino alle regioni montane. Le autorità locali hanno messo in campo misure eccezionali per contenere i danni, ma gli effetti si sentono già nelle strutture sanitarie e nei trasporti. Anche paesi al di fuori del continente come il Giappone registrano valori termici mai visti.

Condizioni estreme a parigi e misure straordinarie per proteggere cittadini e studenti

A Parigi, la situazione è critica: l’allerta rossa per il caldo ha costretto alla chiusura della Torre Eiffel, simbolo della città, oltre a numerose scuole. Il ministero dell’istruzione francese ha sospeso le lezioni in circa 1.350 scuole pubbliche, su un totale di 45 mila, e in centinaia di asili privati. Gli interventi puntano soprattutto a tutelare bambini e anziani, considerati i gruppi più esposti alle ondate di calore. Le città adottano soluzioni mirate per attenuare i disagi, come a Marsiglia dove le piscine pubbliche sono gratuite, oppure a Lione dove si può visitare gratuitamente il museo cittadino, offrendo rifugio fresco ai residenti. Gli ospedali si preparano a un aumento consistente di pazienti con problemi legati all’afa, soprattutto nei reparti geriatrici.

Incendi, evacuazioni e danni ai trasporti in spagna, portogallo e austria

La Penisola iberica è il territorio più colpito dalle temperature record. In Spagna, giugno ha fatto registrare il mese più caldo mai documentato, con una media di 23,6 gradi, ben 3,5 gradi sopra la norma statistica tra il 1991 e il 2020. A Huelva il termometro ha toccato 46 gradi, un dato mai arrivato così alto all’inizio dell’estate. La Catalogna ha segnalato un picco di mortalità dovuto all’afa: in un solo mese si sono contati 43 decessi, su un totale nazionale di 380. In Portogallo, il comune di Mora ha superato i 46,6 gradi, mentre più di un terzo delle stazioni meteorologiche ha oltrepassato i 40 gradi. Sono scattate contromisure per le cosiddette nottate tropicali, quando le temperature non scendono sotto i 25 gradi e rendono impossibile il naturale riposo notturno. A Barcellona i volontari distribuiscono cappelli e acqua per assistere chi resta in strada. Anche l’Austria ha affrontato emergenze: nel Tirolo una frana di fango ha costretto all’evacuazione di oltre 100 persone. I trasporti ferroviari risultano bloccati per colpa di allagamenti e smottamenti tra la Savoia e il confine italiano, in particolare a Modane, dove la circolazione è interrotta da giorni.

Misure di prevenzione nelle scuole e strutture d’accoglienza per i senzatetto in paesi europei del nord

Olanda e Germania hanno adottato piani scolastici per fronteggiare temperature tropicali già elevate. A Rotterdam e nel Brabante le scuole anticipano l’ingresso e terminano le lezioni entro metà giornata, per evitare lo stress da calore sui più giovani. In Germania persiste la tradizione del cosiddetto “hitzefrei”, un permesso speciale per lasciare la scuola durante le giornate di afa estrema, molto richiesto anche perché le vacanze estive durano poco. Oltre a bambini e anziani, la popolazione senza dimora rappresenta uno dei gruppi più vulnerabili. Per questo, in Austria la Caritas ha aperto 23 “oasi climatizzate”, spazi con aria condizionata in gallerie pubbliche e parchi delle chiese, dove i senzatetto possono trovare sollievo. Personale medico volontario è presente nelle aree per intervenire se necessario.

Le ondate di calore colpiscono anche il giappone con temperature senza precedenti dal 1898

Il caldo record non riguarda solo l’Europa. In Giappone, a giugno si sono verificate temperature medie mai viste dalla fine del XIX secolo, da quando l’agenzia meteorologica nazionale ha iniziato le rilevazioni nel 1898. La media delle temperature è risultata superiore di 2,34 gradi rispetto alla norma storica. Le acque costiere sono salite di 1,2 gradi, un dato che ha aggravato la percezione del caldo estremo e investe ecosistemi e pesca. Il paese affronta quindi un’estate che presenta rischi analoghi a quelli europei, con passaggi critici per la salute pubblica e le infrastrutture.

L’ondata di caldo europea continua a mettere in crisi diversi territori, con effetti diretti sulle persone, sui servizi essenziali e sui collegamenti. Le autorità locali mantengono alta la guardia per minimizzare le conseguenze, mentre il fenomeno si allarga a nuove aree, guidando l’attenzione sui pericoli legati al cambiamento del clima e alle sue conseguenze sulle città e sulla natura.

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