Stanislao Marigliano, conosciuto anche come “‘o Silan”, è stato estradato in Italia dalla Spagna dopo due anni di latitanza. Marigliano, 67 anni, è atterrato a Roma proveniente da Madrid, pronto a scontare una pena definitiva per ricettazione aggravata dal metodo mafioso, come stabilito dalla Corte di Appello di Napoli. Questo caso pone nuovamente l’attenzione su un sistema criminale che fa parte della cronaca italiana da anni.
La cattura di Marigliano a Marbella
La storia della cattura di Marigliano inizia l’11 gennaio scorso, quando è stato arrestato a Marbella, in Spagna. L’operazione è stata condotta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Napoli, insieme alla Squadra Mobile, al Servizio Centrale Operativo e all’Unità Operativa presso l’UDYCO di Madrid. La complessità dell’operazione ha portato anche alla cattura di altri due latitanti: Michele Sannino, genero di Marigliano, e Ciro Marigliano, suo nipote, entrambi già rientrati in Italia a febbraio.
I tre uomini erano destinatari di un Mandato di Arresto Europeo e si erano rifugiati in Spagna per sfuggire a provvedimenti restrittivi emessi dalla magistratura italiana. L’intervento della polizia spagnola, con il supporto delle autorità italiane, ha garantito l’arresto di individui considerati pericolosi e di rilevante interesse per le forze dell’ordine di entrambi i paesi.
I reati e le condanne collegate a Marigliano e ai suoi familiari
Stanislao Marigliano era ricercato dal bulan aprile 2023 ed è stato condannato definitivamente a 5 anni e 8 mesi di reclusione per ricettazione aggravata dal metodo mafioso. Michele Sannino, dal canto suo, era irreperibile dal maggio 2023 e condannato dalla Corte di Appello di Salerno per contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Sannino era anche destinatario di due ordinanze di custodia cautelare per traffico di droga, autoriciclaggio e contrabbando.
Ciro Marigliano, che era in fuga dal luglio 2024, era identificato come uno degli autori del tentato omicidio di un pregiudicato, avvenuto a Napoli nel 2023. Questi legami familiari tracciano una rete di affiliazione criminale complessa, che può avere ripercussioni significative sulle indagini in corso e sul mantenimento della sicurezza pubblica.
Il blitz della polizia e l’individuazione della residenza
Le indagini che hanno portato all’arresto di questi individui hanno avuto un approccio meticoloso, avvalendosi di tecniche sofisticate di sorveglianza e intercettazioni. Grazie a questi metodi, le forze dell’ordine sono riuscite a identificare un complesso residenziale a Marbella, dove si nascondevano Marigliano, Sannino e Ciro.
Il lungo pedinamento condotto dagli agenti ha culminato il 10 gennaio, quando la Comisaria General de Policia Judicial di Madrid e la Comisaria di Malaga hanno arrestato Ciro Marigliano. L’operazione si è conclusa il giorno dopo, quando anche Stanislao e Michele Sannino sono stati catturati, ponendo fine alla loro evasione e permettendo il ritorno in Italia.
Legami con i clan della camorra
Stanislao Marigliano è ritenuto legato al clan Formicola-Marigliano, attivo nella zona orientale di Napoli. Essa è nota per la sua storia di violenza e attività illecite. Sua moglie, Concetta Formicola, è sorella di Gaetano, Bernardo e Ciro Formicola, noti esponenti del clan. Due di questi sono stati uccisi in episodi di camorra, mentre Ciro sta attualmente scontando una condanna all’ergastolo.
I legami di Marigliano con il crimine organizzato non solo amplificano l’importanza della sua cattura ma evidenziano anche i rischi connessi alla presenza della camorra in territorio italiano e all’estero. Questo caso rappresenta un significativo risultato per le autorità competenti rispetto alla lotta contro la criminalità organizzata.