La situazione in Campania si fa sempre più preoccupante a causa della costante attività sismica che da tempo coinvolge i Campi Flegrei. Con oltre 500 scosse registrate, gli esperti avvertono l’importanza di affrontare questa realtà con consapevolezza e preparazione. Fabio Ciciliano, capo nazionale della Protezione Civile, ha incontrato i cittadini di Monteruscello per discutere delle misure da adottare e dell’approccio da mantenere in un territorio geologicamente attivo.
La natura sismica dei Campi Flegrei
I Campi Flegrei, una vasta area vulcanica situata a pochi chilometri da Napoli, sono caratterizzati da una profonda e lunga storia geologica, che si traduce in un continuo movimento tettonico. Recentemente, sono state avvertite cinque scosse di particolare intensità , soprattutto durante le ore notturne, quando la popolazione è più vulnerabile. Questi fenomeni non sono nuovi. Secondo Ciciliano, fanno parte del naturale ciclo della terra, che ha visto eventi simili ripetersi nel corso dei millenni. È fondamentale che i residenti comprendano che questa è una condizione intrinseca alla zona in cui vivono.
La geologia dei Campi Flegrei è estremamente complessa e interseca diverse dinamiche naturali. L’area è nota per le sue eruzioni storiche e per la presenza di crateri e fumarole, segni tangibili di attività vulcanica e sismica. La consapevolezza di questi aspetti è cruciale non solo per garantire la sicurezza dei cittadini, ma anche per prepararsi a eventuali emergenze future. La convivenza con le scosse richiede un’attitudine proattiva e informata da parte della comunità .
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La risposta della Protezione Civile e il piano di emergenza
Durante l’incontro a Monteruscello, il capo della Protezione Civile ha sottolineato l’importanza di instaurare un dialogo di maturità e responsabilità tra la popolazione e le istituzioni. È essenziale che enti locali, comuni e Regione collaborino attivamente per attuare le misure previste nel piano di protezione civile. Negli scorsi anni, sono state implementate attività formative per preparare la comunità ad affrontare situazioni di emergenza, creando un sistema di accoglienza e aree di attesa pronte all’uso.
Ciciliano ha ribadito che il sistema attuato ha dimostrato di funzionare. La preparazione e l’addestramento svolto hanno contribuito a una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini, i quali sono ora più informati sui comportamenti da adottare in caso di scosse. La creazione di aree sicure e la promozione di piani di evacuazione devono diventare prassi costante, per garantire la sicurezza di tutti i residenti in un contesto di rischio sismico.
Consapevolezza e responsabilità collettiva
Il messaggio principale che emerge dall’incontro con la Protezione Civile è chiaro: convivere con il rischio è possibile solo attraverso un’adeguata preparazione e una cultura della sicurezza. La comunità deve continuare a evolversi, sviluppando strategie di resilienza e migliorando le capacità di risposta in situazioni di emergenza. Ciò richiede un impegno condiviso, che coinvolga non solo le istituzioni, ma anche ogni singolo cittadino.
Essere preparati significa anche essere informati su come reagire in caso di eventi sismici e su quali siano i comportamenti sicuri da adottare. Da questo punto di vista, la formazione continua e la partecipazione attiva della popolazione sono aspetti fondamentali per costruire una comunità più forte e coesa, capace di affrontare le sfide del futuro. La consapevolezza collettiva rappresenta dunque non solo un mezzo di protezione, ma anche un segno di responsabilità nei confronti della propria sicurezza e di quella degli altri.