Negli ultimi giorni si è evidenziato un problema significativo al Centro unico di prenotazione, con oltre 80mila chiamate registrate da inizio gennaio fino al 17. Questa situazione complessa si complica ulteriormente, poiché circa 65mila persone risultano ancora in lista d’attesa. Il servizio, già sotto pressione, ha subito un potenziamento del call center, aggiungendo cinque nuovi operatori per gestire al meglio il flusso di richieste. Ma non è tutto: si è verificato anche un errore informatico che ha influito negativamente sui pagamenti presso le casse automatiche negli ospedali.
La situazione attuale delle prenotazioni
Secondo quanto riportato dal Gazzettino, dalla riapertura del servizio, il Centro unico di prenotazione ha ricevuto un’accoglienza travolgente, con un numero complessivo di chiamate che ha superato le 80mila unità . Le richieste evase si sono fermate a circa 15mila, lasciando quindi un carico pesante e pressante di 65mila utenti tuttora in attesa di essere ricontattati. Questo scenario genera ansia e frustrazione tra i cittadini, che si attendono un’assistenza tempestiva.
L’incremento delle chiamate è direttamente correlato alla crescente domanda di prenotazioni per esami e visite mediche. Le persone, già provate dalla pandemia, si trovano ora a dover affrontare tempistiche centellinate per accedere ai servizi sanitari. Per far fronte a tali difficoltà , il call center è stato rinforzato con cinque nuovi addetti. Tuttavia, nonostante questo intervento, il numero di utenti in attesa continua a rimanere elevato.
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Il fatto che il portale di prenotazione sia tornato faticosamente in funzione contribuisce a rendere la situazione ancora più complessa. Gli operatori, pur cercando di gestire le chiamate con efficienza, sono messi a dura prova dalla vastità delle richieste e dalla scarsità di risorse disponibili.
Problemi tecnici e reperibilità dei pagamenti
Ad aggravare ulteriormente le difficoltà , un errore informatico ha bloccato i pagamenti presso le casse automatiche per il pagamento degli esami. Questo ha costretto molti pazienti a cercare sportelli bancomat nelle vicinanze, rendendo l’accesso ai servizi sanitari ancora più gravoso. La frustrazione è palpabile tra gli utenti, che devono affrontare non solo l’attesa telefonica, ma anche l’inconveniente di dover trovare alternative per effettuare i pagamenti.
Il direttore generale dell’Ulss 5, Pietro Girardi, ha descritto la situazione come problematica, spiegando che il call center opera in appalto e non erano stati informati in tempo reale della gravità della situazione. Questo aspetto sottolinea la necessità di migliorare la comunicazione e la gestione dei servizi, affinché simili problemi non si ripetano in futuro.
Mentre le autorità cercano di mitigare la situazione, i cittadini augurano che le soluzioni pianificate possano rendere più accessibili i servizi sanitari, fondamentale in un periodo in cui la salute pubblica è una priorità . I prossimi giorni saranno cruciali per monitorare l’evoluzione di questa crisi nel sistema di prenotazione e nel servizio sanitario nel suo complesso.