Il settore edilizio in Basilicata sta affrontando una crisi significativa a causa della scarsità di manodopera qualificata. Questa situazione non solo grava sull’andamento dei lavori ma potrebbe anche avere ripercussioni negative sui progetti finanziati attraverso il Pnrr. Egidio De Marco, segretario generale della Filca-Cisl Basilicata, ha evidenziato la crescente difficoltà nel reperire lavoratori formati e la mancanza di un adeguato ricambio generazionale nel comparto, elementi fondamentali per il futuro dell’edilizia regionale.
La mancanza di personale nel comparto edile
La difficoltà nel trovare personale qualificato nel settore edile della Basilicata sta raggiungendo un punto critico. De Marco ha spiegato che questa carenza sta causando notevoli ritardi nei progetti in corso, rallentando così la realizzazione delle opere e portando ad un incremento dei costi di produzione. Questo scenario non è solo problematico per le imprese edili ma ha anche conseguenze dirette sulle tempistiche di intervento per importanti infrastrutture pubbliche, che dipendono dai finanziamenti del Pnrr.
La mancanza di manodopera non riguarda solo i lavoratori generalisti ma si estende anche a tecnici specializzati. Infatti, la composizione della forza lavoro nel settore richiede profili con competenze specifiche che attualmente risultano scarsi sul mercato. Con una crescente richiesta di competenze specialistiche, la mancanza di personale adeguato rischia di compromettere la qualità delle costruzioni. I cantieri, già gravati da normative di sicurezza, vedrebbero aumentare i rischi associati a un’adeguata gestione delle risorse umane e alle capacità tecniche necessarie per un lavoro sicuro ed efficiente.
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Investimenti nella formazione come chiave per il futuro
Affrontare la carenza di manodopera qualificata è una sfida che richiede azioni concrete. De Marco ha posto l’accento sull’importanza di investire nella formazione e nell’attrazione di nuove generazioni nel settore. Per questo motivo, è necessario garantire incentivi per i giovani, fatto che avrebbe l’obiettivo di renderli più attratti dal settore edilizio, nonostante le sfide percepite.
Percorsi formativi ben retribuiti e la promozione della formazione professionale continua potrebbero rappresentare un’opportunità significativa. Non si tratta solo di formare nuovi lavoratori, ma anche di aggiornare le competenze di quelli già impiegati, per adeguarsi alle nuove tecnologie in entrata. La transizione verso l’uso di strumenti digitali e metodologie costruttive avanzate richiede un’attenzione particolare alle dinamiche professionali e alle esigenze del mercato, elementi imprescindibili per non rimanere indietro in un settore così competitivo.
Politiche per l’immigrazione lavorativa
L’adozione di politiche che facilitino l’immigrazione di lavoratori qualificati è un altro punto cruciale sottolineato da De Marco. In un contesto dove la domanda di lavoro supera l’offerta locale, l’apertura delle porte ad una manodopera estera potrebbe rappresentare una soluzione valida. Questo approccio non solo aumenterebbe la disponibilità di lavoratori nei cantieri, ma contribuirebbe anche a diversificare le competenze presenti nel settore.
In questo modo, si potrebbe favorire un ricambio generazionale più fluido, un aspetto fondamentale per garantire il futuro dell’edilizia in Basilicata. L’interazione tra lavoratori locali e stranieri potrebbe stimolare un arricchimento reciproco, portando a sinergie positive nel settore. È essenziale che le politiche di immigrazione siano coordinate con le esigenze del mercato del lavoro locale, per favorire un’integrazione efficace e produttiva.
La questione della mancanza di manodopera qualificata nel campo dell’edilizia in Basilicata non è solo un’inquietante statistica, ma rappresenta un tema centrale per il rilancio economico della regione, collegato indissolubilmente alla realizzazione di opere pubbliche fondamentali. Le azioni intraprese ora possono determinare il futuro delle costruzioni e, in ultima analisi, il benessere economico dei cittadini e delle imprese.