Tra le forze politiche del Movimento 5 Stelle, Partito della Rifondazione Comunista e il movimento Dipende da Noi, cresce la richiesta di spostare il dibattito elettorale regionale dalle figure dei candidati alle questioni concrete che riguardano i cittadini delle Marche. Durante una conferenza stampa ad Ancona, i rappresentanti hanno sottolineato la necessità di un confronto sui temi reali per il governo della regione, invocando un impegno serio da parte di tutta l’alleanza progressista.
Un cambio di passo nel dibattito elettorale regionale
I coordinatori regionali di M5s, Rifondazione Comunista e Dipende da Noi si sono espressi in modo netto rispetto alla comunicazione politica in vista delle prossime elezioni. Hanno definito poco utile e rispondente alle esigenze della popolazione la propaganda, invitando a preferire il contatto diretto con le persone. Per loro il confronto deve basarsi su progetti concreti, con un metodo partecipativo che coinvolga attivamente i cittadini. Questo modo di agire, dicono, può dare senso alla figura del candidato presidente della regione, in quanto interprete e portavoce di una proposta politica reale e condivisa per il futuro delle Marche.
L’urgenza di superare nomi e annunci
Nel corso della conferenza stampa tenuta ad Ancona, i tre coordinatori – Giorgio Fede per il M5s, Roberto Mancini per Dipende da Noi e Gabriele Marcozzi per Rifondazione Comunista – hanno messo in risalto l’urgenza di uscire dal ciclo di nomi e annunci, che distrae il pubblico dai problemi quotidiani. A loro avviso, questa svolta rappresenta una priorità perché il governo regionale possa davvero rispondere ai bisogni dei cittadini, e perché il progetto di alleanza possa radicarsi meglio all’interno delle comunità locali.
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Emergenze economiche e lavoro, necessita un piano per la ripresa regionale
Le Marche si trovano a fronteggiare processi di deindustrializzazione che stanno mettendo a rischio posti di lavoro e attività produttive storiche. Secondo i rappresentanti delle tre forze politiche, il governo regionale deve impegnarsi a costruire un coordinamento capace di mettere in rete le imprese locali e sostenere una forma di economia comunitaria.
Non basta limitarsi ad assistere passivamente ai casi di aziende in crisi, spesso dovuti a delocalizzazioni o situazioni di mercato sfavorevoli. Serve un intervento diretto, sia finanziario sia manageriale. Vanno approntati strumenti che permettano di salvare o riconvertire le realtà produttive in difficoltà, coinvolgendo anche i lavoratori nelle decisioni. Questa strategia potrebbe offrire risposte concrete al problema dello spopolamento e garantire una nuova base economica per la regione, sostenuta dalla cooperazione fra pubblico e privato.
Tutela dell’ambiente e gestione dei beni comuni, priorità per le marche
La difesa dei beni comuni rappresenta un altro punto centrale del manifesto presentato. È prioritario assicurare che la gestione dell’acqua rimanga pubblica e che le comunità locali possano partecipare alle decisioni, isolando il servizio da interessi privati speculativi. Va fermato il consumo di suolo, mentre il sistema dei rifiuti deve essere riprogettato secondo criteri ecologici.
Mobilità e decarbonizzazione
Questo vale anche per le infrastrutture della mobilità regionale: si auspica una riorganizzazione che incentivi l’uso del trasporto pubblico locale per ridurre l’impatto ambientale. La biodiversità richiede una protezione attiva, con la creazione e gestione corretta di nuove Aree Marine Protette e zone di conservazione negli ambienti collinari e montani. Infine, per avviare concretamente la decarbonizzazione, si ritiene necessario smantellare strutture a elevato impatto inquinante, come la raffineria Api a Falconara Marittima, prendendo al contempo iniziative per fonti energetiche rinnovabili e il risparmio.
Si segnala inoltre la necessità di superare le disparità tra nord e sud della regione e colmare i divari tra zone interne e aree costiere. Questo riequilibrio territoriale è essenziale per una crescita omogenea e duratura delle Marche.
Ricostruzione della sanità pubblica e partecipazione sociale
Uno dei passaggi fondamentali riguarda la sanità pubblica, giudicata da tutti e tre i movimenti in grave difficoltà. Serve un’integrazione più stretta tra ospedali e medicina territoriale, insieme a un collegamento efficace tra servizi sanitari e sociali. Si propone di creare un tavolo permanente dedicato alla sanità e ai servizi socio-sanitari, composto da esperti e rappresentanti delle categorie interessate.
Per garantire una vera rigenerazione del sistema sanitario, sottolineano i coordinatori, il futuro assessorato regionale alla sanità deve essere affidato a persone estranee ai cicli di smantellamento che hanno segnato le ultime decadi. La loro responsabilità sarà anche di assicurare una partecipazione diretta di cittadini e comunità locali nelle scelte.
Incontri pubblici per un dialogo costruttivo
Per avviare questo percorso di confronto, M5s, Rifondazione Comunista e Dipende da Noi hanno organizzato due incontri pubblici: uno a Chiaravalle il 18 maggio, e un altro a Porto Sant’Elpidio il 25 maggio. Questi appuntamenti vogliono dare voce ai bisogni effettivi e avviare un dialogo costruttivo che superi la fase elettorale e getti le basi per forme di governo partecipativo e condiviso nella regione.