Il cinema argentino torna in sala con un racconto intenso che mescola noir e surrealismo. “El Jockey“, diretto da Luis Ortega, approda nelle sale italiane il 17 luglio con Lucky Red dopo il debutto alla Mostra del Cinema di Venezia 2024 e altre esperienze festivalere internazionali. Il film segue la vita di Remo, un fantino che incarna molteplici identità segnate da dipendenze, debiti e una trasformazione profonda.
La genesi del protagonista: da fantino in disgrazia a molteplici identità
Remo, interpretato da Nahuel Perez Biscayart, è l’anima di questo film complesso. All’inizio, è un fantino alle prese con alcolismo e tossicodipendenza, schiavo di debiti contratti con il boss criminale Sirena . La sua vita è allo sbando e la storia con Abril è vicina alla fine. La caduta da cavallo segna un punto di svolta: da quell’incidente nasce in lui una battaglia interiore fatta di ricordi confusi e sogni infranti.
Identità fluide e sfide interiori
Il film esplora anche l’aspetto di genere e le diverse vite assunte da Remo, che fugge dagli uomini di Sirena rivestendosi di altre identità. Una fra queste è Dolores, figura che gli permette di prendere distanza dal passato ma anche di affrontare nuovi sentimenti tra relazioni finite, rivalità gang e legami familiari improbabili come la maternità e paternità.
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Ortega ha voluto sprigionare questa molteplicità di forme personali con un tono noir ma tinto di surrealismo, influenzato dalla poetica di Aki Kaurismäki, suggerita anche dal direttore della fotografia Timo Salminen, storico collaboratore del regista finlandese. La narrazione, attraverso continui spostamenti identitari di Remo, mette in luce tantissime sfaccettature umane che non si limitano a un’unica esperienza.
Fonti di ispirazione letterarie e vita reale al centro della narrazione
Luis Ortega ha raccontato che il personaggio principale di El Jockey ingloba anche elementi incontrati nella realtà quotidiana di Buenos Aires. Tra questi, un giovane senzatetto russo che ha ispirato alcuni tratti di Remo, soprattutto nella sua solitudine e nella difficoltà nel trovare un posto nel mondo. Non solo: il regista ha inserito stralci della storia personale del fratello, a cinquant’anni, per rendere ancora più verosimile la lotta interiore del protagonista.
Un’importante fonte letteraria è stata Il vagabondo delle stelle di Jack London, dove un uomo torturato recupera la memoria delle vite passate. Per Ortega, Remo funziona come una figura simile: un uomo che, dopo il trauma, sembra avere accesso a molte vite diverse, bloccato tra passato e futuro, tra chi è stato e chi può diventare.
Realtà e finzione a confronto
Questo legame tra finzione e realtà rafforza la capacità del film di scavare nei temi della identità e della rinascita, tracciando un percorso che fonde le prove fisiche e psicologiche attraversate dal protagonista con riferimenti letterari profondi.
Il contesto politico e sociale in argentina dietro al film
Ortega ha anche espresso un punto di vista esplicito sulla situazione argentina contemporanea. Ha commentato con tratti severi il presidente Milei, definendolo aggressivo e autodistruttivo in un clima di crescente tensione sociale. Nel film non si affrontano direttamente questi temi, ma il regista ha sottolineato come i conflitti politici innescati in Argentina influenzino comunque la lettura più ampia di storie come quella di Remo.
Il disagio sociale, la violenza e la crisi politica rappresentano lo sfondo di un Paese in difficoltà. Ortega, che ha scelto di astenersi dal voto, racconta questo momento con un linguaggio chiaro e diretto, ma senza schierarsi apertamente. Il suo commento mette in luce una realtà che collega l’esperienza personale del protagonista alla condizione collettiva della sua patria.
La ricezione del film e l’arrivo nelle sale italiane
El Jockey ha debuttato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, attirando l’attenzione con il suo approccio insolito e la trama che sfugge a schemi convenzionali. Il cast, composto da attori noti come Ursula Corbero e Daniel Gimenez Cacho, insieme a Nahuel Perez Biscayart, ha contribuito a costruire un’atmosfera intensa e polarizzante.
L’arrivo nelle sale italiane è previsto per il 17 luglio, con Lucky Red che ne cura la distribuzione. Il pubblico potrà scoprire questa storia di cadute e rinascite, dove la realtà si mescola al sogno e i confini tra identità diventano fluidi e mutevoli. La pellicola rappresenta un’ulteriore tappa nel percorso di Luis Ortega, cineasta che continua a sondare la complessità dell’animo umano in modi crudi e diretti, senza censure.