La recente edizione del Forum Teha, ospitata presso il Palazzo del Principe di Genova, ha offerto uno spazio di discussione sui dati economici della Liguria, mettendo in luce le diverse sfide e successi che caratterizzano il panorama regionale. Durante l’incontro, Valerio De Molli, managing partner e CEO di Teha Group, ha esaminato l’andamento dell’export e i tassi di occupazione, sottolineando i fattori di crescita e le criticità che la regione sta affrontando.
L’export in calo e il contesto economico
Uno dei punti più critici emersi dal forum è stato il calo del 25% dell’export ligure, un dato preoccupante che non può passare inosservato. De Molli, tuttavia, ha rassicurato che questo non deve considerarsi un allerta totale. Secondo lui, l’andamento negativo è in larga parte dovuto a un considerevole picco di esportazioni dell’anno precedente, determinato principalmente da ordini straordinari nel settore della navalcantieristica provenienti dagli Stati Uniti.
“Ci siamo riportati a livelli simili a quelli di due o tre anni fa,” ha dichiarato De Molli. È evidente che, dopo un biennio di grandi performance, l’export ha subito una regolazione, ma il trend di lungo periodo sembra comunque promettente. Per la Liguria, le previsioni per il prodotto interno lordo nel 2025 si attestano tra l’1,4% e l’1,5%, indicando una crescita superiore del 17-20% rispetto alla media nazionale. Questo segnala che, nonostante le difficoltà attuali, la regione potrebbe entrare in un anno di evoluzione positiva.
Dati incoraggianti sull’occupazione e il tasso di Neet
Accanto alle sfide legate all’export, ci sono anche segnali positivi da osservare, in particolare per quanto riguarda l’occupazione. De Molli ha messo in evidenza come il tasso di occupazione in Liguria sia cresciuto, superando del 5% la media nazionale, toccando il 67%. Questo dato dà speranza per un contesto lavorativo più attivo e positivo, in un momento in cui molte regioni del Paese stanno ancora combattendo contro tassi di disoccupazione elevati.
In aggiunta, il fenomeno dei Neet, che comprende i giovani che non studiano né lavorano, ha mostrato segnali di miglioramento. De Molli ha sottolineato che la diminuzione del numero di Neet in Liguria è stata notevolmente più marcata rispetto ad altre parti d’Italia. Questo rappresenta un passo avanti significativo nel tentativo di reinserire i giovani nel mercato del lavoro e nella formazione, contribuendo così a una crescita più inclusiva e sostenibile per la regione.
Un’analisi complessiva del contesto ligure
Complessivamente, i dati presentati durante il Forum Teha offrono una visione equilibrata sull’economia della Liguria. Se da un lato si osservano alcune criticità nell’export regionale, dall’altro ci sono indicatori di crescita nel settore occupazionale e un miglioramento nel tasso di Neet. Questa combinazione di luci e ombre delinea un ecosistema economico che, nonostante le difficoltà attuali, potrebbe intraprendere un percorso di sviluppo nei prossimi anni.
La Liguria si trova quindi in una fase cruciale della propria evoluzione economica, e le analisi condotte dai leader del settore potrebbero rappresentare un’importante base per strategie future. Sarà fondamentale monitorare come questi trend si svilupperanno nel tempo e quali interventi le autorità locali e regionali predisporranno per affrontare le sfide e cogliere le opportunità in arrivo.