L’Osservatorio Sherwood solleva un allerta grave in merito all’iniziativa di riforestazione avviata dal Campidoglio a Monte Antenne, all’interno del parco di Villa Ada. L’ambizioso progetto, che prevedeva la piantumazione di mille alberi nei boschi romani, ha subito un duro colpo: più di 240 piante, tra pini e lecci, sono già morte a due anni dall’inizio dei lavori. L’amministrazione comunale, dopo aver avviato con entusiasmo l’iniziativa, si trova ora a fronteggiare un fallimento ecologico di grandi proporzioni.
Le cifre della riforestazione: un grande progetto a rischio
Il progetto di riforestazione, lanciato nel dicembre 2021, aveva come obiettivo non solo la piantumazione di un elevato numero di alberi, ma anche il miglioramento dell’ecosistema urbano. Nell’ottica di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici e mantenere la biodiversità , il Campidoglio ha investito risorse significative nella metaforica rinascita del verde romano. Le aspettative erano alte e l’idea di un milione di alberi da piantare entro il 2026 stava raccogliendo un senso di partecipazione anche da parte della cittadinanza. Tuttavia, le recenti segnalazioni dell’Osservatorio Sherwood pongono in discussione la reale efficacia di tale intervento.
I dati mostrano una situazione allarmante: le scarse condizioni climatiche degli ultimi anni, caratterizzate da siccità e ondate di calore intensificate, hanno colpito particolarmente le nuove piantumazioni. L’Osservatorio ha documentato che, su 1.000 alberi messi a dimora, oltre il 25% ha ormai subito un deterioramento irreversibile, un dato ben oltre il 10% considerato tollerabile dall’amministrazione municipale.
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Le responsabilità dell’amministrazione e le reazioni
Gli ambientalisti di Osservatorio Sherwood, insieme al blog Villa Ada Savoia, si dicono profondamente rattristati dalla sorte di questi alberi, ora definiti “scheletri” di un’iniziativa sostanzialmente fallita. A dicembre 2022, l’assessore all’Ambiente Sabrina Alfonsi e il sindaco Roberto Gualtieri avevano inaugurato con entusiasmo il progetto, ma la realtà attuale sembra raccontare un’altra storia. Gli ambientalisti sottolineano come “il primo grande intervento di riforestazione avviato dal Campidoglio” stia assumendo i toni di un fallimento completo nel campo della sostenibilità ecologica.
Le critiche non si limitano solo al numero di alberi morti, ma si allargano anche alla gestione del progetto stesso. L’Osservatorio mette in evidenza la scarsa attenzione riservata alla manutenzione delle nuove piantumazioni, che avrebbero dovuto essere monitorate da ditte private. Ora il rischio di non sostituire gli alberi defunti è diventato concreto, aggravando la situazione e minando gli sforzi per il rimboschimento della zona.
Un futuro incerto per il verde urbano di Roma
Le prospettive per il futuro della riforestazione a Monte Antenne sono cupe. Con un numero così elevato di alberi già persi e il rimpiazzo delle piante in discussione, il Campidoglio si trova a un bivio cruciale. Una strategia adeguata e tempestiva è necessaria per non far scivolare la situazione verso un disastro ecologico. I cittadini attendono risposte e chiarimenti sul futuro del progetto e sulla gestione del verde urbano, un elemento fondamentale per migliorare la qualità della vita in città .
Le prossime settimane potrebbero rivelarsi decisive, non solo per Monte Antenne, ma per l’intero programma di riforestazione capitolino. Il Campidoglio ha il compito di dimostrare la sua serietà nell’impegnarsi nella tutela e nel recupero del verde, prendendo in considerazione non solo la piantumazione, ma anche la cura e la giusta manutenzione di ogni singolo albero piantato. In un contesto di crescente attenzione verso l’ambiente, la sfida è ora risolvere le problematiche attuali e pianificare strategie che possano garantire un futuro migliore per il patrimonio verde di Roma.