La Regione Basilicata ha deciso di affrontare la crescente problematica dei cinghiali sul territorio. L’incarico è stato assegnato alla società Eco Wild, che avrà il compito di creare e gestire un’intera filiera dedicata, con un investimento di tre milioni di euro. Questo progetto non solo mira a controllare la popolazione di ungulati, ma si propone anche di valorizzare un prodotto di carne biologica di alta qualità , promuovendo il marchio “Io Compro Lucano” nei circuiti turistici italiani.
Un’iniziativa per la gestione della fauna selvatica
Durante la presentazione del progetto a Potenza, l’assessore regionale alle politiche agricole, Carmine Cicala, ha descritto questa iniziativa come un percorso virtuoso. L’idea è di trasformare un problema, quello dell’eccessiva proliferazione dei cinghiali, in una concreta opportunità per l’economia locale. Con circa 88.600 esemplari di cinghiali presenti in Basilicata, la Regione punta a ridurre la popolazione di circa 45-50 mila ungulati nel corso dei prossimi tre anni. Questa strategia non solo aiuterà a mitigare i danni causati ai terreni agricoli, ma avrà anche ripercussioni positive sul mercato della carne locale.
Fasi del progetto e impatto sul territorio
Eco Wild gestirà l’intero iter, che include la fornitura delle gabbie per la cattura, il ritiro e il trasporto dei cinghiali verso i centri di raccolta. Questo processo di estrazione della carne prevede anche una distinzione tra i capi idonei e quelli non idonei al consumo. Per le carcasse non adatte, è stato pianificato un adeguato smaltimento, riducendo il rischio di contaminazione per l’ambiente e la salute pubblica. Questo approccio rappresenta una risposta diretta a una questione di sicurezza alimentare, ponendo un forte accento sulla qualità e sulla tracciabilità dei prodotti.
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Opportunità lavorative per i cacciatori
Il progetto avrà anche un’importante ricaduta sociale, aprendo opportunità lavorative per circa venti persone. I cacciatori coinvolti nel programma riceveranno un’indennità di 20 euro per ogni capo catturato e parteciperanno a corsi di formazione specifica. Quest’ulteriore formazione è fondamentale per garantire una gestione etica e sostenibile della fauna selvatica, contribuendo al rispetto delle normative vigenti e alle pratiche di caccia responsabile. Questo approccio rappresenta un passo avanti nel migliorare la professionalità dei cacciatori e, di riflesso, la sicurezza nel processo di cattura e gestione degli ungulati.
Verso una carne di qualità a marchio lucano
Il piano di Eco Wild non si limita a gestire la popolazione di cinghiali, ma include anche la valorizzazione della carne, che sarà proposta come prodotto di eccellenza nel panorama gastronomico italiano. Attraverso il marchio “Io Compro Lucano”, il progetto intende coinvolgere direttamente i consumatori, evidenziando l’importanza di sostenere i prodotti locali. La combinazione di qualità della carne e sostenibilità del processo di cattura potrebbe costituire un elemento di attrattiva per turisti e appassionati di gastronomia, rendendo la Basilicata un riferimento per la carne biologica di alta gamma.