Nel tribunale dei minori di Bologna è partito il rito ordinario contro un ragazzo di 16 anni, accusato dell’omicidio di Fallou Sall, coetaneo ucciso il 4 settembre 2024 in via Piave. L’episodio ha coinvolto anche un amico di Fallou, un 17enne bengalese, ferito nel corso della stessa aggressione e a sua volta imputato per lesioni e molestie telefoniche verso l’imputato principale. Le udienze si focalizzeranno sulle dinamiche di quella sera e sulle responsabilità dei coinvolti.
Svolgimento della prima udienza e le posizioni degli imputati
L’udienza iniziale si è svolta nel primo pomeriggio al tribunale minorile di Bologna e ha avuto una durata inferiore alle due ore. Il 16enne imputato ha preso parte all’udienza tramite videocollegamento, collegato dall’istituto penale minorile di Niside, a Napoli. In aula erano presenti, tra gli altri, la madre di Fallou Sall e il suo avvocato difensore Loredana Pastore. La pubblica accusa, rappresentata dal pm Caterina Salusti, e la difesa dell’imputato hanno presentato le liste dei testimoni che complessivamente saranno circa una ventina.
L’amico di Fallou, coinvolto nel tentato omicidio e in accuse di molestie telefoniche nei confronti del minore imputato, ha scelto la messa alla prova, separando così la sua posizione da quella principale. La presidente del collegio giudicante, Gabriella Tomai, ha fissato la prossima udienza per il 6 giugno, dando il via a un processo che richiederà tempo e approfondimenti.
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Ricostruzione degli eventi e ruolo del coltello nell’omicidio
Le indagini hanno delineato una tensione crescente tra i protagonisti, partita alcuni giorni prima dell’aggressione fatale. Il 31 agosto 2024, una lite verbale è avvenuta tra il 16enne italiano e il 17enne bengalese. Il 4 settembre, i due sono tornati a confrontarsi, ma in modo più violento, sfociando in uno scontro a pugni.
In seguito il 16enne ha provato a fuggire verso casa, inseguito da più persone. Durante la fuga, è stato bloccato a terra. Tra chi lo inseguiva c’era anche Fallou Sall che è intervenuto per aiutare il compagno. A questo punto l’imputato ha estratto un coltello. Secondo la sua versione, avrebbe colpito “alla cieca”, nel tentativo di difendersi dai rivali. Le coltellate hanno però raggiunto Fallou, provocandogli una ferita mortale al cuore, e l’altro ragazzo a livello del collo.
La procura sostiene si tratti di omicidio volontario, contestando la versione della legittima difesa avanzata dalla difesa.
La linea della difesa e la possibile strategia processuale
L’avvocato Pietro Gabriele, legale del 16enne imputato, ha chiarito quale sarà il fulcro della loro strategia. Lo scopo della difesa non è proporre una verità alternativa, ma approfondire ogni particolare del fatto per verificare la sussistenza della legittima difesa. L’avvocato ha indicato come probabile un riconoscimento in questo senso, aprendo alla possibilità che l’omicidio non sia stato premeditato ma abbia avuto una genesi difensiva.
L’attenzione della difesa sarà quindi concentrata sulla ricostruzione dei momenti prima e durante la colluttazione, sulla dinamica dell’estrazione del coltello e sull’intento reale dell’imputato. La discussione processuale si annuncia complessa, con molte testimonianze chiamate a chiarire la logica di quella notte.
Aspetti processuali e implicazioni per il tribunale dei minori
Il fatto che il processo si svolga davanti al tribunale dei minori di Bologna riflette la giovane età delle persone coinvolte ed è indicativo del percorso giuridico diverso previsto per gli imputati minorenni. Le udienze dovranno valutare ogni elemento senza tralasciare la specificità del caso che vede coinvolti adolescenti in fuga da situazioni di conflitto.
L’uso del videocollegamento per la partecipazione del 16enne permette di mantenere il controllo sulla sua situazione custodiale mentre porta avanti il suo diritto alla difesa. La presenza della madre di Fallou in aula sottolinea l’impatto personale e familiare del caso, evidenziando la gravità di quanto accaduto quella sera di settembre.
La decisione del tribunale sulla legittimità della difesa e la qualificazione del reato saranno determinanti nella definizione del percorso giudiziario del giovane imputato. La prossima udienza darà avvio alla fase più approfondita dei testimoni e del dibattimento.