La fondazione Opera del Nuovo Millennio ha riunito circa duemila partecipanti a Jasna Góra per ricordare il suo venticinquesimo anniversario. Nato nel 2000 dalla Conferenza episcopale polacca, questo progetto sociale della Chiesa cattolica si è concentrato sull’offerta di borse di studio a giovani di famiglie meno abbienti. La celebrazione ha incluso momenti di preghiera, testimonianze e musica, sottolineando il legame profondo con gli insegnamenti di san Giovanni Paolo II.
La messa solenne e il messaggio del nunzio apostolico monsignor filipazzi
La giornata di sabato a Jasna Góra è stata segnata dalla celebrazione della messa solenne, presieduta dall’arcivescovo Antonio Guido Filipazzi, nunzio apostolico in Polonia. Nel suo discorso ha evidenziato l’importanza della gratitudine e della generosità, definendole fondamentali per la crescita personale e comunitaria. Mon. Filipazzi ha invitato i borsisti a respingere l’egoismo e il relativismo contemporaneo, proponendo invece di abbracciare una cultura della vita ispirata all’insegnamento di san Giovanni Paolo II, che invita alla scoperta di sé attraverso il dono autentico di sé agli altri.
Al termine della messa i rappresentanti dei borsisti hanno consacrato la comunità dell’Opera del Nuovo Millennio alla Madonna, simbolo di protezione e guida. Questo momento ha espresso la volontà collettiva di costruire una civiltà basata sull’amore e sulla vocazione personale, secondo il disegno divino. L’omelia di monsignor Filipazzi si è rivelata un richiamo a vivere non solo con generosità materiale ma anche spirituale, con un forte richiamo alla coesione e al senso di comunità.
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Il sostegno ai giovani va oltre la borsa di studio
La fondazione nasce per aiutare i giovani che affrontano difficoltà economiche nel proseguire gli studi. Don Dariusz Kowalczyk, presidente del consiglio, ha ricordato che il supporto economico rappresenta solo un primo passo. Secondo le sue parole, l’esperienza di ricevere una borsa deve accompagnarsi alla formazione di legami tra i beneficiari e a un percorso di crescita interiore.
Marta Dywicka, ex borsista diplomata in canto jazz a Danzica, ha raccontato il suo percorso iniziato proprio grazie alla fondazione. Per lei, l’esperienza non ha avuto impatto solo sul piano professionale ma anche su quello spirituale e personale. La sua testimonianza mette in luce come il progetto non sia soltanto un aiuto finanziario ma un sostegno a 360 gradi per affrontare i passi importanti della vita con ancoraggio ai valori.
Momenti di preghiera e condivisione durante la giornata di festa
La celebrazione ha preso il via con un pellegrinaggio e la recita del rosario nel grande spazio verde davanti al santuario di Jasna Góra. Dopo la messa, borsisti e sostenitori si sono spostati nel giardino del seminario maggiore di Częstochowa per un picnic. Qui sono state condivise testimonianze e ricordi, con momenti di incontro e dialogo tra i presenti.
La serata si è conclusa con il concerto oratoriano a cui hanno partecipato il coro e l’orchestra della fondazione. Il palco del monastero ha ospitato un’esibizione che univa musica e preghiera, rafforzando lo spirito di comunità. Successivamente la giornata si è chiusa con l’appello serale a Jasna Góra, una preghiera rivolta alla Vergine Maria, considerata Regina della Polonia, simbolo di fede e protezione per il popolo polacco.
Un progetto nato dall’appello di san giovanni paolo II per i giovani meno fortunati
La fondazione Opera del Nuovo Millennio è stata istituita come risposta diretta all’appello di san Giovanni Paolo II rivolto ai giovani dei villaggi e delle famiglie povere. A partire dal 2000 ha distribuito borse di studio a circa diecimila ragazzi in varie zone della Polonia, offrendo un sostegno che spazia dagli aiuti economici alla crescita spirituale e al volontariato.
Il programma copre gli studenti dal secondo ciclo della scuola primaria fino al diploma, garantendo una continuità nell’assistenza. Dal 2022 ha ampliato il proprio campo d’azione includendo giovane rifugiati ucraini, dando loro un appoggio concreto in un momento di difficoltà. La fondazione viene considerata un “monumento vivente” al lascito di Giovanni Paolo II, capace di mantenere vivo il suo messaggio di solidarietà e attenzione per le nuove generazioni.