Un caso inquietante sta scuotendo la cittadina di Vigonza, in provincia di Padova, dove due titolari di una ditta di autotrasporto sono stati posti agli arresti domiciliari con l’accusa di aver appiccato incendi dolosi a automobili e abitazioni di residenti che avevano sollevato preoccupazioni riguardo alcune irregolarità nella loro attività imprenditoriale. Le ordinanze sono state eseguite sabato scorso e sono state rese note oggi dal Procuratore capo di Padova, Angelantonio Raccanelli, il quale ha confermato l’emergere di reati gravi, come atti persecutori e incendio.
Sviluppo delle indagini sugli incendi dolosi
Le indagini sono state avviate dopo il verificarsi di due incendi significativi, riconosciuti come dolosi, che hanno colpito la cittadina di Vigonza durante la notte. Il primo incendio si è verificato nel mese di maggio e il secondo nel mese di settembre, entrambi causando danni ingenti alle auto e agli immobili di diversi cittadini, compreso un funzionario comunale. Questi eventi hanno sollevato immediatamente il sospetto delle autorità locali, portando la Procura a mobilitare i Carabinieri della stazione di Pionca di Vigonza, che si sono avvalsi del supporto del Nucleo Operativo e Radiomobile e del Nucleo Investigativo di Padova.
Dopo le prime analisi e perizie, è emerso che gli incendi erano legati a una serie di controversie tra l’impresa dei due arrestati e i residenti, che avevano sollevato questioni relative alla legalità delle attività svolte dall’azienda su un terreno considerato in violazione delle norme urbanistiche. Diverse decisioni giuridiche, incluse quelle del Tar, del Consiglio di Stato e del Tribunale di Padova, avevano già imposto la cessazione delle attività della ditta e il ripristino dello stato dei luoghi.
Atti intimidatori e moventi delle azioni illecite
A partire dall’inizio del 2024, è emerso un escalation di atti ostili e intimidatori da parte di membri della famiglia che gestiva l’azienda, nei confronti di alcuni amministratori e funzionari comunali, così come nei confronti di abitanti della zona. Le querele presentate dalle vittime, secondo le indagini della Procura, hanno fornito un movente credibile per gli incendi e le intimidazioni perpetrate.
Infatti, dopo il primo incendio avvenuto il primo maggio, che ha colpito un tecnico comunale, gli investigatori hanno cominciato a raccogliere prove a sostegno dell’ipotesi di una correlazione tra le dispute legali in corso, le minacce subite e i due incendi. Le risultanze delle indagini hanno incluso l’analisi di comunicazioni telefoniche e tabulati, che hanno contribuito a ricostruire il quadro degli eventi e delle possibili motivazioni alla base dei crimini.
Provvedimenti cautelari e sviluppo del caso
La decisione di adottare misure cautelari come gli arresti domiciliari è stata influenzata dal significativo rischio di reiterazione dei reati, che giustificava la sospensione della libertà dei sospetti. Questo provvedimento mira a prevenire ulteriori atti illeciti e a garantire la sicurezza dei cittadini di Vigonza. Nei giorni a venire, è previsto l’interrogatorio di garanzia degli indagati davanti al Giudice per le Indagini Preliminari, il quale sarà chiamato a valutare la situazione e decidere eventuali ulteriori misure.
La vicenda ha suscitato preoccupazione e interesse nella comunità locale, evidenziando le delicate interazioni tra imprenditoria, legalità e sicurezza pubblica. La situazione è oggetto di monitoraggio da parte delle autorità, intenzionate a intervenire tempestivamente per evitare ripercussioni su cittadini e funzionari coinvolti.
Ultimo aggiornamento il 21 Ottobre 2024 da Donatella Ercolano