Due escursionisti tedeschi trovati morti dopo ore di ricerca nel tirolo austriaco vicino al brennero

Due escursionisti tedeschi trovati morti dopo ore di ricerca nel tirolo austriaco vicino al brennero

Due escursionisti tedeschi di 28 e 34 anni trovati morti nel Tirolo austriaco vicino al rifugio Geraer Hütte, dopo una lunga ricerca condotta da polizia e soccorso alpino tra creste rocciose pericolose.
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Due escursionisti tedeschi sono stati trovati morti nel Tirolo austriaco, nei pressi del rifugio Geraer Hütte, dopo una caduta durante un'escursione in una zona montuosa impervia. - Gaeta.it

Nel pomeriggio di martedì, le speranze di trovare vivi due escursionisti tedeschi si sono spente nel Tirolo austriaco. I due giovani, lei di 28 anni e lui di 34, erano scomparsi dopo un’escursione nei pressi del rifugio Geraer Hütte a Vals, una zona montuosa vicina al confine italiano, nei pressi del passo del Brennero. La polizia locale e i soccorsi alpini hanno avviato una lunga ricerca, conclusasi tragicamente con il ritrovamento dei corpi ai piedi di una cresta rocciosa.

La scomparsa e la ricerca nel cuore del tirolo

I due escursionisti tedeschi, una donna 28enne e un uomo di 34 anni, erano partiti insieme per un’escursione nel territorio montano attorno al rifugio Geraer Hütte, a Vals, nel Tirolo austriaco. La zona è apprezzata dagli amanti della montagna per i suoi sentieri panoramici e i percorsi impegnativi, ma anche noti per rischi legati al terreno accidentato e ai cambiamenti del meteo.

La coppia non ha fatto ritorno né al rifugio né alla loro auto parcheggiata, un fatto che ha allarmato le autorità verso la mezzanotte tra lunedì e martedì. Immediata è scattata la richiesta di soccorso e si è avviata una complessa operazione di ricerca che ha coinvolto polizia e soccorso alpino. Quest’ultimo, particolarmente esperto nelle emergenze in alta montagna, ha mobilitato anche due elicotteri per sorvolare l’area e accelerare le ricerche.

L’intervento dei soccorsi alpini e delle forze dell’ordine

Le ore successive alla denuncia di scomparsa hanno visto una mobilitazione intensa. La polizia del Tirolo, insieme al soccorso alpino di St. Jodok, ha scandagliato con attenzione ogni angolo della zona intorno al rifugio Geraer Hütte. Il fatto che si trattasse di un’area impervia con creste rocciose ha reso l’operazione pericolosa e complessa.

Gli elicotteri hanno sorvolato le montagne, permettendo di coprire vaste aree e scandagliare a vista anche punti difficili da raggiungere a piedi. La notte fredda e i terreni scoscesi hanno complicato ulteriormente l’intervento. Tutti i dettagli raccolti sulla loro ultima posizione e le condizioni della montagna sono stati attentamente presi in considerazione per pianificare le ricerche.

Il ritrovamento e le cause probabili della tragedia

Martedì pomeriggio, a diverse ore dall’inizio della caccia agli escursionisti, i soccorritori hanno localizzato i corpi senza vita della donna e del compagno ai piedi di una cresta di roccia nella zona montuosa attorno a Vals. L’esatta dinamica dell’incidente non è stata ancora resa nota, ma è chiaro che una caduta o uno scivolone sul terreno irregolare ha causato la tragedia.

Situazioni del genere si verificano spesso in montagna quando condizioni impreviste o distrazioni portano a perdere l’equilibrio, specialmente in aree ripide e scivolose. La nebbia o il maltempo, frequenti in Tirolo nei periodi freddi, possono contribuire al disorientamento e aumentare il rischio. La presenza degli elicotteri testimonia l’urgenza e l’importanza dell’intervento tempestivo, malgrado ciò non è stato possibile evitare la fine drammatica.

Il territorio del tirolo e i rischi dell’escursionismo

Il Tirolo austriaco è meta di escursionisti provenienti da tutta Europa. I sentieri offrono panorami suggestivi ma richiedono esperienza e attenzione. Il rifugio Geraer Hütte, vicino a Vals, rappresenta un punto di tappa molto frequentato ma circondato da zone segnate da creste ripide e rocce instabili.

Le condizioni del terreno cambiano rapidamente e bastano pochi passi falsi per diventare fatali. Negli ultimi anni, le operazioni di soccorso sono aumentate in seguito all’incremento di turisti attratti dalla natura incontaminata e dalla montagna selvaggia. L’episodio di martedì mette di nuovo in luce i pericoli dell’alta quota, dove l’improvviso mutamento del tempo o la stanchezza possono tradire anche i camminatori più esperti.

Lo sforzo congiunto di polizia e soccorso alpino si rivela fondamentale in queste situazioni, ma conferma la necessità di adottare massima prudenza e preparazione prima di affrontare escursioni impegnative in montagna.

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