Un incidente tragico ha colpito la località balneare di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, durante una tranquilla giornata estiva. Riccardo, un ragazzo di 17 anni, ha perso la vita mentre si trovava sulla spiaggia, soffocato all’interno di un tunnel di sabbia che aveva costruito insieme ai suoi fratellini più piccoli. La vicenda ha scosso profondamente la comunità locale e ha riacceso l’attenzione sui rischi nascosti di giochi apparentemente innocui in spiaggia.
Il pomeriggio sulla spiaggia e il gioco con la sabbia
Riccardo era in vacanza con la sua famiglia, ospite di un campeggio vicino al mare a Montalto di Castro. I fratellini di 3 e 8 anni giocavano con lui sulla spiaggia libera adiacente al campeggio. Come spesso accade in queste occasioni, il gruppo ha deciso di scavare un tunnel di sabbia: un passatempo semplice ma amato dai bambini. I tunnel venivano costruiti con la sabbia bagnata, permettendo di scavare gallerie che si intersecano e offrono varchi da cui entrare ed uscire.
I tre ragazzi avevano iniziato a divertirsi scavando questa galleria orizzontale, e Riccardo era il più grande e deciso a provarla tutta. Gli altri bambini, dopo un po’, si sono allontanati per gioco, lasciando Riccardo da solo al centro della costruzione. Il ragazzo ha tentato di attraversare il tunnel da un lato all’altro ma proprio mentre si trovava in mezzo è avvenuto il crollo della sabbia. La sabbia si è rapidamente chiusa sopra di lui, senza lasciare spazio per fuggire.
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Le testimonianze dei bagnanti presenti ai fatti
Sul posto c’erano altri bagnanti che hanno raccontato di aver assistito a parte della scena. Uno di loro ha spiegato che il tunnel era ben scavato e che Riccardo voleva attraversarlo completamente. Proprio mentre era al centro, la struttura ha ceduto senza alcun preavviso. Il buco si è chiuso lentamente ma in modo totalizzante, cancellando ogni traccia del passaggio.
Un testimone ha evidenziato la particolare pericolosità della sabbia in questi casi: “è un materiale che pesa molto e che può bloccare la respirazione in pochi istanti.” Non solo, la sabbia tende a franare nella zona interessata da un crollo, rendendo difficoltoso qualsiasi tentativo di estrazione. Ogni secondo perdeva importanza, il rischio di soffocamento cresceva finché non si è rivelato fatale.
I soccorsi e le attività di indagine
La scomparsa di Riccardo è stata scoperta solo dopo un po’ di tempo. Il padre, che riposava su un lettino all’interno del campeggio, si è svegliato e non vedendo il figlio ha iniziato a cercarlo. Sono stati i fratellini più piccoli a indicargli il punto dove avevano scavato assieme, portandolo direttamente alla galleria franata.
Il padre, con l’aiuto dei bagnanti presenti, ha cominciato a scavare la sabbia con le mani e alcuni attrezzi trovati sul momento. Dopo oltre 40 minuti di ricerca frenetica e disperata, è stato trovato il corpo di Riccardo sepolto sotto circa un metro e mezzo di sabbia, in località Le Casalette, vicino al campeggio California.
I soccorsi sono arrivati poco dopo e hanno coinvolto anche un’eliambulanza per accelerare il trasferimento in ospedale. Le manovre di rianimazione sono però risultate inutili, perché il ragazzo era morto soffocato. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti Carabinieri e polizia locale. Le forze dell’ordine hanno avviato un’indagine per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e capire se ci siano responsabilità o questioni di sicurezza da valutare ulteriormente.