Don Guido Avi, il sacerdote ultracentenario di Trento celebra 107 anni circondato dall'affetto della comunità

Don Guido Avi, il sacerdote ultracentenario di Trento celebra 107 anni circondato dall’affetto della comunità

Don Guido Avi, sacerdote di 107 anni e simbolo di speranza, celebra una vita dedicata al servizio e alla solidarietà, ricordato per il suo coraggio durante la Seconda Guerra Mondiale.
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Don Guido Avi, il sacerdote ultracentenario di Trento celebra 107 anni circondato dall'affetto della comunità - Gaeta.it

Don Guido Avi ha raggiunto un traguardo straordinario: 107 anni di vita. Originario di Vigalzano, frazione del Comune di Pergine Valsugana, è il sacerdote più anziano della Diocesi di Trento e uno dei più longevi in tutta Italia. Il suo compleanno si è celato dietro la celebrazione di San Valentino, e per l’occasione, ha festeggiato con amici e membri della sua comunità, che si sono riuniti per rendere omaggio a una vita dedicata al servizio degli altri.

Una festa indimenticabile

I festeggiamenti per il compleanno di Don Guido non sono passati inosservati. “La festa è stata meravigliosa e commovente. Una delle feste più belle della mia vita,” ha dichiarato Don Avi in un’intervista. L’eco della sua gratitudine si è diffuso ben oltre le mura della celebrazione. Prima del grande evento, il sacerdote ha concelebrato la messa con Don Marco Berti, un gesto che segna la continuità della sua missione spirituale e l’importanza della comunità.

Questa celebrazione non rappresenta solo un compleanno, ma un vero e proprio tributo alla longevità e alla resilienza. La presenza di tanti amici e parrocchiani ha reso l’evento ancora più significativo, creando un’atmosfera di festosa solidarietà. La comunità di Vigalzano si è unita per onorare non solo un sacerdote, ma un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia locale.

Un passato segnato da atti di coraggio

Don Guido Avi non è solo un sacerdote rispettato, ma anche un eroe della Seconda Guerra Mondiale. Durante il suo ministero come parroco a Noriglio, in Vallagarina, ha mostrato un coraggio esemplare. Il 1943 fu un anno tragico, con l’Italia che si trovava a un punto di svolta difficile. Quando i soldati italiani e alleati iniziarono a fuggire dai tedeschi, Don Avi aprì le porte della sua parrocchia. Nonostante le minacce di pena di morte per chi avesse ospitato quei militari, decise di rischiare, mettendo in sicurezza e curando i soldati fuggitivi.

Il racconto di Giorgio Sartori, ex podestà di Rovereto, descrive Don Avi come un uomo di grande umanità e determinazione. “Don Guido li tenne in casa sua per parecchi giorni, curandoli dalle ferite e assicurandosi che avessero cibo e assistenza,” scrisse Sartori, sottolineando il legame che si creò tra i due. Questa testimonianza ha catturato l’essenza dell’impegno di Don Guido nel salvare vite, un gesto che rifletteva il suo profondo senso di giustizia e umanità.

Un simbolo di speranza e resilienza

La vita e le azioni di Don Guido Avi incarnano un messaggio di speranza e resilienza, valori che hanno attraversato periodi storici complessi, rimanendo intatti nel tempo. Oltre all’ospitalità offerta ai soldati fuggitivi, nel 1945, Don Avi aiutò anche un soldato tedesco disertore, dimostrando che la compassione può superare le divisioni. Superando posti di blocco e pericoli immensi, riuscì a portarlo in salvo a Vigalzano, dove ancora oggi vive.

Questa parte della vita di Don Guido è un monito contro l’indifferenza e un esempio di come l’amore possa prevalere nelle circostanze più difficili. I racconti delle sue azioni eroiche continuano a ispirare la comunità, consolidando il suo ruolo come figura chiave non solo nella spiritualità di molti, ma anche nella memoria collettiva della storia locale. I suoi 107 anni non sono solo un traguardo personale, ma un’eredità di umanità che continuerà a vivere nel cuore di chi lo conosce e lo ama.

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