Il ministero delle Infrastrutture sta lavorando a una bozza di decreto legge che incorpora 16 articoli dedicati a diversi temi chiave, dalla realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina alle concessioni autostradali, passando per interventi legati al Pnrr. Vengono riviste anche le norme sul caro voli per le zone periferiche e disciplinata la stagione balneare. Il testo è ancora in fase di revisione e deve ottenere l’ok della Ragioneria generale dello Stato.
Ruolo e poteri della società stretto di messina nella gestione del ponte
Il decreto in preparazione attribuisce alla società Stretto di Messina un ruolo più definito nella gestione dei lavori per la costruzione del ponte sullo Stretto. L’azienda sarà iscritta nell’elenco dell’Anac delle stazioni appaltanti, un passaggio necessario per poter svolgere direttamente le procedure di gara per l’affidamento di lavori, forniture e servizi legati al progetto. Questa novità mira a rendere più snelle le operazioni di appalto che riguardano una delle opere infrastrutturali più complesse in Italia.
Tetto massimo per i costi contrattuali
La bozza introduce anche regole precise sul trattamento economico degli appalti legati al ponte. I costi contrattuali potranno essere adeguati ma entro un limite massimo di aumento del 50%. Questo tetto risponde a una direttiva europea che disciplina il controllo degli incrementi nei contratti pubblici, imponendo un freno ai rincari eccessivi. Il limite punta a garantire la sostenibilità economica dell’intervento, soprattutto in una fase in cui i prezzi delle materie prime e dei servizi presentano variazioni significative.
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Si prevede che con questa regolamentazione si faciliti la gestione del progetto senza però rinunciare a controlli rigorosi sulle spese. L’obiettivo dichiarato è quello di evitare ritardi o blocchi nei lavori dovuti a difficoltà nel reperire fondi o a contenziosi su costi imprevisti. La società incaricata, quindi, avrà più autonomia ma sotto una supervisione attenta che si riflette nella normativa adottata.
Aggiornamenti sulle concessioni autostradali e le opere del pnrr
Nel pacchetto del decreto infrastrutture emergono anche novità sulle concessioni autostradali. Nonostante il testo sia ancora in corso di elaborazione, la bozza affronta alcune disposizioni riguardanti la gestione e la durata dei contratti concessori. Queste norme si collocano nel contesto di una revisione generale dei rapporti tra lo Stato e i concessionari, tema da tempo al centro dei dibattiti sulla rete stradale nazionale.
Parallelamente, il decreto interviene su alcune opere previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza . Il legame tra investimenti pubblici e cantieri è cruciale per rispettare le scadenze fissate dall’Europa. La bozza sembra dare priorità a progetti con un impatto diretto sulla mobilità e sulla sicurezza delle infrastrutture. Questi interventi potrebbero riguardare il potenziamento di viabilità regionali o l’adeguamento di strutture strategiche.
Il testo però non dettaglia ancora i singoli progetti né le risorse destinate, elementi che probabilmente verranno precisati nelle versioni successive del provvedimento. Va sottolineato che il decreto è pensato come uno strumento per coordinare e accelerare le azioni previste dal Pnrr, integrando queste azioni con interventi normativi mirati a ridurre le complessità burocratiche.
Modifiche alla normativa sul caro voli e limiti tariffari per passeggeri specifici
Una parte importante del dl riguarda i trasporti aerei, in particolare la regolazione del caro voli nelle zone meno accessibili come piccole isole o aree periferiche. L’articolo 12 riscrive una norma del decreto Asset 2023, definendo i casi in cui possono essere imposti tetti massimi alle tariffe applicate dalle compagnie. La restrizione, tuttavia, riguarda solo alcune categorie di passeggeri identificate dall’amministrazione competente, che valuta il rischio di aumenti tariffari eccessivi legati alla stagionalità o a eventi straordinari.
Riferimento normativo europeo
Il riferimento normativo di base è l’articolo 16 del regolamento n. 1008/2008 del Parlamento europeo, che regola gli oneri di servizio pubblico nei trasporti aerei. In pratica, quando un territorio richiede un supporto per garantire il collegamento, le autorità possono stabilire limiti alle tariffe per evitare che i prezzi crescano troppo durante certi periodi dell’anno o in caso di situazioni eccezionali. Queste norme mirano a tutelare l’accesso al trasporto aereo per chi vive nelle zone meno raggiungibili.
Il provvedimento in bozza mette in chiaro che non tutte le tariffe sono soggette a questi limiti, ma solo quelle per categorie di passeggeri specifiche, che saranno individuate dall’amministrazione in base alla situazione locale. Si tratta di una misura per contenere l’impatto economico sulle fasce più vulnerabili, equilibrando la necessità delle compagnie aeree di fronteggiare costi variabili.
Aspetti ancora da definire e passaggi per l’approvazione definitiva
La bozza del decreto infrastrutture è ancora in fase di verifica e ampliamento. Alcuni articoli, in particolare quelli con impatti finanziari o amministrativi rilevanti, sono sottoposti al controllo della Ragioneria generale dello Stato che deve autorizzare le coperture economiche. Questo passaggio è indispensabile per assicurare che il decreto abbia una base finanziaria solida e rispetti i vincoli di bilancio.
Il testo al momento non è definitivo; diverse parti saranno probabilmente modificate o integrate nei prossimi passaggi. Il ministero delle Infrastrutture coordina il lavoro affinché il provvedimento possa essere approvato nel minor tempo possibile e con un quadro normativo chiaro. L’interesse è alto dato che molte delle misure previste influiscono su temi caldi come la realizzazione del ponte sullo Stretto, la regolazione delle concessioni autostradali e la tutela dei trasporti aerei in zone isolate.
Alcuni dettagli normativi, come la disciplina della stagione balneare o le modalità precise di adeguamento dei contratti, sono al momento abbozzati e richiederanno ulteriori approfondimenti. La gestione coordinata tra vari enti e ministeri sarà fondamentale per evitare sovrapposizioni o ritardi nell’iter legislativo. Il decreto rappresenta uno strumento chiave nelle strategie infrastrutturali nazionali per l’anno in corso.