Detenuto minorenne isolato per cinque giorni in cella senza finestre e materasso a bologna, la denuncia del garante regionale

Detenuto minorenne isolato per cinque giorni in cella senza finestre e materasso a bologna, la denuncia del garante regionale

Il garante Roberto Cavalieri denuncia condizioni di isolamento prolungato senza materasso all’istituto penale minorile di Bologna, disordini non comunicati e criticità alimentari e igieniche nella sezione giovani adulti della Dozza.
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Il garante regionale Roberto Cavalieri denuncia condizioni critiche di isolamento e degrado negli istituti penali minorili e per giovani adulti di Bologna, sollevando dubbi su trattamento, sicurezza e trasparenza. - Gaeta.it

Un caso di isolamento prolungato per un ragazzo detenuto all’istituto penale minorile di Bologna ha sollevato nuove domande sulle condizioni di detenzione. Il garante regionale per i detenuti in Emilia-Romagna, Roberto Cavalieri, ha deciso di intervenire dopo aver raccolto testimonianze dirette e aver esaminato la cella in cui il minore è stato rinchiuso. La vicenda emerge nel contesto dei disordini avvenuti il 18 aprile e apre riflessioni sulle misure disciplinari e il trattamento dei detenuti più giovani.

Isolamento di cinque giorni senza materasso: i dettagli raccolti dal garante

Roberto Cavalieri ha scoperto questa situazione durante una visita all’istituto penale minorile del Pratello, a Bologna. In seguito ai disordini del 18 aprile, il garante ha parlato con due giovani detenuti che hanno raccontato di un loro compagno sottoposto all’isolamento per un’intera settimana. La cella visitata, una stanza al primo piano, è priva di finestre nel bagno e presenta finestre vicino al letto, ma questi ultimi erano stati rimossi, probabilmente come forma di punizione.

Finestre rimosse e mancanza di materasso

Secondo Cavalieri, le finestre non sono solo oscurate, ma sono state materialmente tolte dai cardini, rendendo l’ambiente quasi completamente chiuso e privo di ricambio d’aria naturale. La stanza non aveva nemmeno un materasso, una condizione che rende il disagio fisico ancora più gravoso per il ragazzo. Il garante ha chiesto agli enti responsabili di chiarire quale provvedimento abbia motivato questa decisione e come sia stato seguito il ragazzo durante tutto il periodo di isolamento. Un elemento importante riguarda anche la comunicazione alle autorità: se confermate queste condizioni, di che tipo di segnalazioni sono state fatte alla Procura minorile e al Magistrato di sorveglianza.

Il caso ripropone l’opportunità di riflettere sui limiti consentiti nella disciplina carceraria per minorenni, soprattutto in relazione a pratiche che potrebbero configurare maltrattamenti. Cavalieri richiama l’attenzione sul rispetto delle norme e il diritto del detenuto a condizioni dignitose.

I disordini del 18 aprile: mancanza di comunicazioni e interventi in cella

La notte del 18 aprile all’istituto penale minorile è stata segnata da disordini. Cavalieri segnala che non ha ricevuto alcuna comunicazione ufficiale né dalla direzione della struttura né dal centro di giustizia minorile riguardo quanto avvenuto. L’assenza di informazioni ha spinto il garante a richiedere un resoconto dettagliato dei fatti accaduti.

Il ruolo della polizia penitenziaria

Durante i colloqui con i due giovani detenuti presenti, è emersa la notizia che il comandante della polizia penitenziaria sarebbe entrato nella cella dove alcuni ragazzi si erano asserragliati indossando casco e tenendo in mano un manganello. Non è chiaro se questo uso di equipaggiamento antisommossa fosse dettato da una necessità immediata o da una strategia di contenimento.

Il clima di tensione e la reazione delle forze dell’ordine dentro il carcere minorile evidenziano una situazione complicata. La mancanza di trasparenza istituzionale alimenta domande sul rispetto dei protocolli e sulle modalità con cui si gestisce la sicurezza in questi ambienti.

La situazione alla sezione “giovani adulti” della dozza: pasti poco adeguati e degrado

Roberto Cavalieri ha esteso le sue visite alla sezione distaccata dell’istituto penitenziario della Dozza, dove sono presenti giovani adulti, cioè detenuti appena usciti dalla fascia di minorenni. Qui ha notato problemi concreti legati all’alimentazione e alle condizioni igieniche.

Condizioni alimentari e igieniche

Durante la giornata della visita, i detenuti hanno ricevuto un pasto definito scarso: un piatto di riso, stracchino, insalata e pane. Secondo il garante, questa offerta è modesta e poco apprezzata dai reclusi, che potrebbero soffrire per carenze nutrizionali o per la monotonia alimentare.

Oltre ai pasti, la zona esterna del perimetro presenta accumuli di rifiuti alimentari e materiali di vario genere. Questa situazione di degrado è stata segnalata con la richiesta di rimozione immediata dei rifiuti per evitare rischi igienici o di proliferazione di insetti.

Le condizioni rilevate alla Dozza sottolineano criticità che interessano una parte della popolazione carceraria adulta giovane, spesso trascurata nei dibattiti pubblici. Il controllo degli spazi comuni e la qualità dei servizi offerti rimangono temi aperti per le autorità competenti.


La segnalazione del garante Roberto Cavalieri attiva un’attenzione nuova su situazioni poco visibili all’interno delle strutture per i detenuti minorenni e giovani adulti. Le domande su trattamenti, sicurezza e condizioni di vita tornano ora sul tavolo di chi si occupa di giustizia e ordinamento penitenziario.

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