Denunciato pescatore sub per attività illegale nel parco sommerso della gaiola a napoli

Denunciato pescatore sub per attività illegale nel parco sommerso della gaiola a napoli

Nel parco sommerso della Gaiola a Posillipo, i Carabinieri di Napoli hanno denunciato un pescatore illegale e restituito al mare polpi e granchi per proteggere l’ecosistema marino e il patrimonio archeologico.
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Nei fondali protetti del Parco Sommerso della Gaiola a Posillipo, i carabinieri hanno denunciato un uomo per pesca illegale, sequestrando attrezzature e restituendo le specie marine catturate, a tutela dell’ecosistema e del patrimonio archeologico. - Gaeta.it

Nel cuore di posillipo, l’area marina protetta del parco sommerso della gaiola ha visto un intervento dei carabinieri a seguito di un episodio di pesca illegale. Un uomo è stato sorpreso durante un’immersione in una zona vietata e subito denunciato per pesca di frodo, a conferma della tutela stringente che riguarda questo ambiente marino e archeologico. La vicenda è emersa da un controllo mirato effettuato dai nuclei specializzati dei carabinieri di napoli, impegnati nella custodia del mare e del patrimonio culturale.

L’intervento dei carabinieri e la scoperta durante il controllo subacqueo

La scoperta è avvenuta grazie a un’operazione coordinata che ha coinvolto il nucleo subacquei della compagnia centro e il nucleo tutela patrimonio culturale di napoli. I militari, impegnati in un servizio finalizzato a tutelare l’area protetta, hanno notato la presenza sospetta di un subacqueo nella zona in cui la pesca è espressamente vietata. L’uomo ha tentato di eludere i controlli, nascondendosi tra le rocce del parco sommerso e rifiutandosi di consegnare l’attrezzatura usata durante la pesca illegale.

Nonostante il tentativo di fuga, i carabinieri si sono immersi a loro volta e, dopo aver raggiunto il sub, hanno proceduto al sequestro di un fucile da pesca. Il comportamento dell’uomo ha dato origine anche a una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Questo intervento mostra l’impegno concreto delle forze dell’ordine nel monitorare le attività che possono mettere a rischio gli ecosistemi marini e l’integrità delle aree protette.

Il pescato sequestrato e la salvaguardia degli animali marini

Tra le specie catturate illegalmente dal pescatore c’erano dieci polpi e circa trenta granchi felloni. Le autorità hanno deciso di restituire immediatamente gli animali al loro habitat naturale, liberandoli nel mare. Questi animali rivestono un ruolo importante per l’equilibrio biologico dell’area, motivo per cui la regolamentazione della pesca in questa zona è molto severa.

La presenza di specie come il polpo e il granchio fellone testimonia la ricchezza marina del parco sommerso della gaiola, ma espone anche la vulnerabilità di questi delicati ambienti a disturbi esterni causati da attività non autorizzate. La restituzione degli esemplari prelevati illegalmente è parte delle azioni messe in campo per mantenere e proteggere l’ecosistema marino.

Il parco sommerso della gaiola: un luogo di valore ambientale e archeologico

Il parco sommerso della gaiola si estende su circa 42 ettari nel golfo di napoli, nell’area del quartiere posillipo. Quest’area marina protetta racchiude un ecosistema ricco di specie e ospita un patrimonio archeologico di grande interesse. Il mare nasconde resti di antiche ville romane, mosaici e altri reperti che raccontano la storia di epoche lontane.

La pesca è severamente vietata in tutto il parco come misura necessaria per preservare la biodiversità e tutelare le testimonianze sommerse. Il divieto non riguarda solo la fauna marina, ma tutela anche il fondo marino e gli elementi storici sommersi. L’intervento delle forze dell’ordine nei giorni scorsi conferma il rigore con cui si controlla questa zona e la necessità di preservare un patrimonio naturale e culturale unico.

Il controllo e la tutela dell’area marina protetta

Il controllo ha dimostrato la fragilità di questo angolo del mare napoletano, sottoposto a rischi diversi, e la reattività delle autorità nel mettere in sicurezza l’area dai fenomeni di pesca illegale. Il parco resta un punto di riferimento per chi vuole esplorare la natura e la storia sommersa senza comprometterne l’integrità.

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