D’alfonso sollecita l’abruzzo a scrivere bandi chiari per la gara delle concessioni demaniali

D’alfonso sollecita l’abruzzo a scrivere bandi chiari per la gara delle concessioni demaniali

Il dibattito sulle concessioni demaniali balneari in Abruzzo si intensifica dopo la bocciatura della Commissione Europea; D’Alfonso propone bandi trasparenti e criteri rigidi per tutelare le imprese storiche locali.
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Il dibattito sulle concessioni demaniali balneari in Abruzzo si intensifica dopo la bocciatura europea delle norme italiane. L’onorevole D’Alfonso propone bandi chiari e trasparenti, con criteri che tutelino le imprese storiche e rispettino le peculiarità territoriali, puntando a una gestione regionale più autonoma e sostenibile. - Gaeta.it

Il dibattito sulle concessioni demaniali balneari in Abruzzo si infiamma dopo l’ultimo intervento della Commissione Europea. L’onorevole D’Alfonso, deputato abruzzese al Parlamento italiano, rilancia l’urgenza di scrivere bandi di gara chiari e trasparenti, che tutelino le imprese storiche del territorio. La bocciatura da parte di Bruxelles delle norme proposte dal governo spinge a un cambio di strategia e ad una maggiore autonomia regionale nella gestione delle concessioni.

La bocciatura europea e la richiesta di intervento urgente

Il 17 luglio scorso la Commissione Europea ha respinto la bozza di decreto presentata dal Ministero del Turismo e dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La norma, che prevedeva un indennizzo per i concessionari balneari esclusi dalle nuove gare, è stata giudicata incompatibile con le regole della concorrenza. Il divieto imposto dall’Unione ha implicazioni immediate sulle future gare in Italia. D’Alfonso sottolinea che questa sentenza impone di riconsiderare l’approccio nazionale, poiché le norme italiane finora tentate risultano inefficaci a contrastare la direttiva Bolkestein. Lo scenario obbliga a interrompere il rinvio e a procedere con i bandi, adattandoli però alle specificità locali per salvaguardare quel patrimonio economico e sociale rappresentato dalle imprese balneari abruzzesi.

La posizione del ministero e la pressione di bruxelles

Ha ricordato come il Ministero avesse provato a tutelare chi ha lavorato per decenni sulle concessioni introducendo un indennizzo a carico anche del futuro aggiudicatario. Questa proposta è stata considerata da Bruxelles come un ostacolo alla libera concorrenza, con minacce di avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia. La posizione della Commissione forza il legislatore abruzzese e nazionale a trovare soluzioni rispettose delle norme europee ma anche attente alle peculiarità territoriali e alle imprese che hanno radici profonde nelle località turistiche.

La proposta dell’abruzzo: criteri rigidi e trasparenti per la gara

D’Alfonso propone che la regione Abruzzo prenda l’iniziativa di scrivere direttamente i bandi con criteri chiari e inoppugnabili. Ciò significa elaborare clausole precise che tutelino il valore economico delle imprese e il patrimonio pubblico. Lo spazio per il rinvio è terminato, sostiene il deputato, e bisogna definire con trasparenza le regole che governeranno le gare, così da dare il giusto peso all’esperienza locale e ai risultati già ottenuti. Per questo ha già avviato un confronto con esperti, magistrati e rappresentanti delle associazioni di categoria.

Collaborazioni con esperti e rappresentanti

Tra i collaboratori c’è il magistrato Giovanni Cirillo, autore di pareri autorevoli su concessioni e beni demaniali, ma anche imprenditori che hanno già partecipato con successo a gare analoghe. La gestione dei beni demaniali, secondo D’Alfonso, deve diventare un’occasione per selezionare progetti che siano in grado di sostenere la competizione economica, con obblighi chiari posti a carico degli aggiudicatari. Si punta a progetti che producano risultati misurabili e concreti, in modo da valorizzare il bene pubblico e limitare rischi di speculazione.

Particolare attenzione a sostenibilità e qualità dei servizi

Nel documento di linee guida immaginato dall’onorevole emerge la necessità di includere parametri legati alla qualità dei servizi offerti e alla sostenibilità ambientale e sociale dei progetti presentati. Questi aspetti devono riflettere le caratteristiche specifiche delle concessioni e del territorio, così da inserire le gare in un contesto più ampio di valorizzazione dell’offerta turistica locale. Si dovranno valutare le interazioni tra i progetti e il sistema turistico ricettivo complessivo, stimolando investimenti coniugati con politiche di tutela ambientale.

Sentenza del consiglio di stato e tutela territoriale

La sentenza del Consiglio di Stato del 2021, citata nell’intervento parlamentare, autorizza a inserire nei bandi procedure speciali che riconoscano le peculiarità del territorio e delle tradizioni gestionali locali. I bandi dovranno riconoscere i valori degli investimenti già effettuati dagli attuali concessionari, ponendoli a base d’asta per una valutazione equa e trasparente delle offerte. Questo approccio rispecchia la volontà di armonizzare le richieste normative europee con la tutela delle realtà locali consolidate.

Mappatura e livelli territoriali di gara: le strategie per l’organizzazione

Per organizzare le gare serve una mappatura dettagliata delle spiagge, per definire dimensioni e valore economico di ogni area demaniale. Senza questa conoscenza non si possono attivare gare o strumenti come il project financing, che richiedono collaborazioni tra enti locali, imprenditori e autorità di controllo. La suddivisione delle competenze tra comuni, province, regione o Stato centrale dovrà considerare la peculiarità territoriale, individuando soglie ottimali per ciascun livello.

Criteri di punteggio e responsabilità degli operatori

La proposta di D’Alfonso prevede un sistema di punteggi ben definito per le gare, che attribuisca importanza a criteri come sostenibilità, qualità del servizio e integrazione con il sistema turistico locale. Inoltre si richiama alla responsabilità degli operatori economici anche verso direttive europee specifiche relative alla tutela dello spazio marittimo. Si sottolinea il rischio che operatori esterni, privi di conoscenze locali, non siano in grado di farsi carico di questi compiti complessi.

Prossimi passi: confronto e condivisione tra istituzioni e operatori

L’onorevole annuncia l’organizzazione di un incontro per discutere e condividere proposte operative e soluzioni concrete su come costruire i bandi di gara. L’obiettivo è mantenere al centro la protezione del bene demaniale e la sopravvivenza delle imprese balneari, realtà che rappresentano un pezzo importante dell’economia abruzzese. La priorità sarà privilegiare chi dimostra capacità di gestione e rispetto delle regole, evitando che si perda terreno nelle trattative con Bruxelles o nei rischi di destabilizzazione del settore.

L’approccio che D’Alfonso propone punta a dare alle istituzioni regionali e locali la guida della partita, chiamando esperti e categorie a collaborare a un progetto che sia rispettoso delle normative europee ma anche attento alle specificità territoriali. Se verrà seguito questo percorso, l’Abruzzo potrà gestire le gare in modo più autonomo e coerente con la realtà concreta, tutelando le imprese e il patrimonio pubblico.

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