La situazione del settore automotive in Abruzzo solleva allarmi tra i rappresentanti politici e i sindacati, in particolare a causa delle recenti dichiarazioni da parte di Stellantis. Queste hanno evidenziato elementi di disinvestimento e incertezze occupazionali, portando a una crescente preoccupazione nei lavoratori e nelle comunità locali. I recenti sviluppi offrono uno spaccato di una realtà economica complessa che non sembra promettere un imminente miglioramento.
La posizione del Pd e le preoccupazioni sindacali
Elly Schlein, segretaria nazionale del Partito Democratico, ha espresso forti preoccupazioni riguardo ai segnali di disinvestimento in Italia, un tema che ha trovato eco tra i leader sindacali regionali. Daniele Marinelli, segretario del Pd in Abruzzo, e Gianni Cordisco, responsabile economico del partito, hanno sottolineato come le recenti affermazioni dell’assessore regionale su presunti investimenti green in Val di Sangro si siano dimostrate infondate. Infatti, il comunicato non presentava cifre concrete e risultava più un’operazione di propaganda.
Le dichiarazioni sul disinvestimento e la mancanza di politiche efficaci per formare nuovi lavoratori si incastrano in un quadro già preoccupante, segnato da un continuo ricorso alla cassa integrazione e dall’adozione di contratti di solidarietà . Molti occupati vivono nell’incertezza, con i sindacati che chiedono un intervento immediato per garantire stabilità e sicurezza ai lavoratori attualmente coinvolti.
Prospettive di produzione e incognite occupazionali
La produzione nel 2024 ha mostrato un calo significativo, e le aspettative per il 2025 non promettono di essere più rosee. Per lo stabilimento di Atessa, sono previsti ulteriori cambiamenti nel modello Ducato, ma la concorrenza dallo stabilimento polacco di Gliwice rappresenta una minaccia concreta per la sostenibilità dell’occupazione. L’attuale situazione ha costretto oltre 700 lavoratori in cassa integrazione a vivere una quotidianità difficile, senza certezze sul loro futuro professionale.
L’indotto, collegato alla produzione automobilistica, è anch’esso in gravi difficoltà . Le famiglie dei lavoratori coinvolti affrontano un periodo di grande incertezza, esprimendo forti preoccupazioni per il sostentamento e la sicurezza economica. Gli allarmi sollevati da sindaci e rappresentanti locali accrescono il senso di urgenza, con una richiesta di soluzioni tangibili per migliorare la condizione del settore.
Le richieste di intervento per un piano di rilancio
In risposta a questa difficile situazione, il Pd, tramite il proprio gruppo consiliare in Regione, sta promuovendo un intervento deciso. I sindacati, uniti al partito, hanno chiesto un piano di rilancio del settore automotive e una riforma strutturale riguardante gli ammortizzatori sociali. L’idea di riattivare il fondo automotive potrebbe rappresentare una misura chiave per supportare il comparto in crisi.
È evidente che per rimettere in moto l’economia si necessitano investimenti concreti, non solo a parole. La crisi attuale influisce profondamente sul tessuto sociale ed economico delle comunità abruzzesi, in particolar modo in Val di Sangro e nel Vastese. Le dichiarazioni dei sindaci evidenziano la loro frustrazione, asserendo che l’assessore risulta più attento a comunicati di tipo propagandistico che non a concrete azioni di sostegno nei momenti più critici.
Nell’attuale contesto economico, ulteriori fattori come l’aumento delle tasse, l’inflazione crescente e il deterioramento della viabilità contribuiscono a un quadro ancora più fosco. È chiaro che è necessario un cambio di strategia e gestione. Il sostegno alle comunità , attraverso misure incisive e concrete, diventa cruciale per affrontare la sfida del settore automotive in Abruzzo, assicurando lavoro e stabilità per i cittadini.