Un’opera che unisce la realtà e la fantasia, “Criature” è un film che esplora la vita di un educatore di strada a Napoli, il cui intento è di dare un’opportunità ai ragazzi in difficoltà. Scritto e diretto da Cécile Allegra, questo lungometraggio si propone di affrontare tematiche profonde come il disagio giovanile, la marginalità e la rinascita, utilizzando l’arte circense come metafora per la costruzione di una nuova identità. Interpretato dall’attore Marco D’Amore, il film promette di emozionare e coinvolgere il pubblico, offrendo una narrazione toccante con un forte messaggio sociale.
La trama del film
La storia si snoda attorno a Mimmo Sannino, un ex insegnante tramutato in educatore di strada, interpretato da Marco D’Amore. Il suo compito è di recuperare i ragazzi che si trovano in condizioni di dispersione scolastica, un fenomeno purtroppo diffuso a Napoli, in particolare nel quartiere di Barra, dove la camorra e il degrado sociale sono prevalenti. Mimmo utilizza metodologie non convenzionali, tra cui l’arte circense, per coinvolgere i giovani e risvegliarli dagli schemi limitanti imposti dal loro contesto.
L’accompagnamento di Anna, un’assistente sociale, arricchisce la figura di Mimmo, permettendo di esplorare il problema della dispersione scolastica da diverse angolazioni. I ragazzi che fanno parte della sua iniziativa sono rappresentativi di storie reali: Daniela, Margherita e Ciro, ognuno con un passato difficile e una possibilità di riscatto attraverso l’arte. Amore, rispetto e lotta contro le avversità caratterizzano il percorso di questi giovani.
Un cast di talento e una direzione unica
La pellicola presenta un cast ricco e variegato. Oltre a D’Amore, troviamo Martina Abbate, Maria Esposito e Antonio Guerra, tra gli altri, che contribuiscono a dare vita a personaggi profondi e sfaccettati. La scelta di Allegra di fondere didattica e intrattenimento è evidente nell’uso della figura del clown, che diventa simbolo di una nuova identità per i ragazzi. Il naso rosso di Mimmo è una sorta di armatura che rappresenta la resilienza, un modo per affrontare con coraggio le difficoltà del loro quotidiano.
Secondo D’Amore, il film non è solo un racconto di riscatto personale ma è anche un’ode a persone come Mimmo e Giovanni, il fondatore del Tappeto di Iqbal, il cui lavoro pionieristico ha avuto un impatto significativo nella vita di molti giovani. La dualità tra l’eroe e l’uomo comune emerge fortemente, sfidando le convenzioni su cosa significhi essere un “eroe”.
Un messaggio di speranza
L’intento di “Criature” è chiaro: avvicinare il pubblico a una realtà spesso dimenticata. Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa Film, ha lanciato un appello affinché il film venga proiettato nelle scuole, permettendo ai più giovani di riflettere su tematiche rilevanti. Medusa ha creato un sito dedicato alle scuole per facilitare l’organizzazione di proiezioni, contribuendo così a diffondere un messaggio di uguaglianza e inclusione.
In un periodo storico complesso come quello attuale, opere come “Criature” possono fornire una finestra cruciali sulla realtà dei giovani, incoraggiando la conversazione e la comprensione. La pedagogia circense diventa quindi un potentissimo strumento di aggregazione e rielaborazione della propria identità, un percorso che, si augura, possa portare a futuri artisti e cittadini consapevoli. Non resta che attendere l’uscita nelle sale il 5 dicembre, per vedere come questa eccitante iniziativa prenderà vita.
Ultimo aggiornamento il 30 Novembre 2024 da Elisabetta Cina