Crescono le aggressioni al personale sanitario e ai lavoratori in Toscana: i dati allarmanti

Crescono le aggressioni al personale sanitario e ai lavoratori in Toscana: i dati allarmanti

In Toscana, le aggressioni a operatori sanitari e lavoratori in vari settori sono aumentate drasticamente, spingendo i sindacati a richiedere misure urgenti per garantire la sicurezza sul lavoro.
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Crescono le aggressioni al personale sanitario e ai lavoratori in Toscana: i dati allarmanti - Gaeta.it

In Toscana, il fenomeno delle aggressioni ai danni di operatori sanitari e lavoratori in vari settori ha raggiunto livelli preoccupanti. Nel confronto tra gli anni, si evidenzia un aumento nel numero di episodi violenti, che ha spinto vari sindacati a richiedere interventi urgenti per garantire la sicurezza. Le ultime statistiche, presentate durante un incontro organizzato dalla Cisl presso l’ospedale di Careggi a Firenze, rivelano un trend crescente che non può più essere ignorato.

Aumento delle aggressioni nel settore sanitario

Negli ultimi anni, le aggressioni rivolte al personale sanitario in Toscana sono aumentate in modo significativo. I dati illustrano un passaggio da 752 episodi nel 2020 a 1.216 solo nei primi nove mesi del 2024. Questi numeri non rappresentano solo statistiche, ma raccontano storie di un ambiente di lavoro sempre più ostile per chi si dedica alla cura dei pazienti. Le testimonianze di infermieri, addetti alle pulizie e altri operatori, come quelle di Stefania e Lina, evidenziano tanto la quotidianità dell’impegno professionale quanto i pericoli ai quali sono esposti.

La Cisl segnala che la crescita non si limita agli ospedali, ma si estende a vari ambiti, enfatizzando l’esigenza di maggiore protezione per coloro che operano nel settore sanitario. Gli operatori dichiarano di sentirsi a rischio e che le aggressioni, siano esse fisiche o verbali, avvengono con una frequenza che mette in discussione il loro benessere e la loro sicurezza sul luogo di lavoro. Questo ha portato i sindacati a chiedere misure specifiche e un maggiore impegno da parte delle istituzioni.

Aggressioni nei trasporti e altri settori

Un’analisi del contesto più ampio mostra che anche i lavoratori dei trasporti non sono esenti da questo problema crescente. Nel 2024, si sono registrate 33 aggressioni sui treni, di cui 18 a Firenze, e 30 aggressioni sui bus di Autolinee Toscana, con otto casi nella stessa città. Anche sulla tramvia di Firenze si sono verificati eventi simili, al punto che uno dei lavoratori ha deciso di lasciare il posto. Il trasporto pubblico, un servizio essenziale, si trova quindi a dover affrontare sfide non solo logistiche ma anche di sicurezza.

In aggiunta, i casi di violenza sono aumentati anche nei settori del commercio e dei servizi, in particolare nelle aree di servizio autostradali e negli ospedali. La Cisl sottolinea che la situazione è diventata insostenibile e chiede un intervento mirato per evitare che il fenomeno continui a espandersi.

Richieste sindacali e appelli all’azione

Durante l’incontro a Careggi, Fabio Franchi, segretario generale della Cisl Firenze-Prato, ha dichiarato che la sicurezza sul lavoro è diventata una questione centrale non solo per la gestione politica, ma anche per il sindacato stesso. È fondamentale richiedere l’implementazione di misure di sicurezza adeguate come video sorveglianza, tutela legale per chi denuncia e procedure per garantire l’anonimato dei lavoratori.

La paura di ritorsioni dopo un’aggressione è un ostacolo che impedisce ai lavoratori di denunciare. Antonino Rocca, segretario della Fit-Cisl Toscana, ha parlato della necessità di garantire la riservatezza nel processo di denuncia, utilizzando codici matricola piuttosto che dati personali. È essenziale che chi subisce violenze possa sentirsi al sicuro e non rintracciabile.

In questo contesto, Raffaella Comodo, segretaria della Cisl Fp Firenze-Prato, ha lodato le iniziative già attuate da alcune strutture come l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Careggi, dove sono state predisposte misure di tutela per i dipendenti aggrediti. Questi passi vanno verso una maggiore protezione e supporto per le vittime di violenza.

Creare una cultura del rispetto

Uno degli aspetti più importanti su cui si concentra il sindacato è il bisogno di instaurare una cultura del rispetto tanto nei luoghi di lavoro quanto nella società in generale. Gianni Elmi Andretti della Fisascat-Cisl Firenze-Prato ha sottolineato l’importanza di educare i lavoratori a riconoscere segnali di pericolo e affrontare situazioni di rischio. La collaborazione tra sindacati, aziende e istituzioni risulta cruciale per sviluppare ambienti di lavoro più sicuri.

Ci si aspetta che ci sia un clima in cui chi subisce violenze possa sentirsi supportato, ricevendo assistenza non solo in termini legali ma anche psicologici. Le segnalazioni e le denunce sono passi fondamentali, ma è necessario garantire che i lavoratori possano farlo senza timore di ripercussioni.

La crescita delle aggressioni in Toscana è un segnale che richiede attenzione immediata e azioni concrete per migliorare la sicurezza di tutti i lavoratori.

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