Nel primo semestre del 2025 il settore del venture capital in italia ha mostrato una crescita nel numero totale di operazioni, con alcune variazioni nel volume degli investimenti. I dati raccolti dall’osservatorio venture capital monitor di liuc università cattaneo mettono in luce una dinamica mista tra transazioni e capitale mobilitato, con differenze significative tra investimenti in realtà italiane e all’estero guidate da imprenditori italiani. L’analisi si basa sui dati ottenuti in collaborazione con aifi, intesa sanpaolo innovation center, kpmg, cdp venture capital sgr e iban.
Andamento delle operazioni di venture capital nei primi sei mesi del 2025
Durante i primi tre mesi del 2025 sono state registrate 78 operazioni di venture capital in italia, un numero che scende leggermente a 75 nel trimestre successivo, segnando un calo del 3,8%. Complessivamente il semestre si è chiuso con 153 transazioni, superando le 129 operazioni del primo semestre 2024 e segnando un aumento del 18,6% rispetto all’anno precedente. Questo incremento si concentra soprattutto nel numero di nuovi investimenti, passati da 97 a 107 nel confronto tra 2024 e 2025.
Le operazioni riguardano principalmente startup e scaleup italiane, con un numero significativo di round condotti da operatori nazionali e stranieri. Nonostante il maggior numero di transazioni, il valore complessivo del capitale investito registra invece una diminuzione rispetto al periodo analogo precedente. Sono stati infatti investiti 443 milioni di euro nel settore domestico, inferiore ai 488 milioni registrati nel primo semestre 2024. Questi investimenti si sono distribuiti su 142 round di finanziamento.
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Riduzione netta degli investimenti sulle imprese estere fondate da italiani
Un elemento di rilievo riguarda il calo significativo dell’ammontare investito nelle realtà estere fondate da imprenditori italiani. Nel primo semestre 2025 il capitale destinato a queste imprese si è ridotto drasticamente, passando da 270 milioni di euro a soli 80 milioni. Il numero di operazioni in questo segmento è rimasto quasi stabile, con 11 round nel 2025 rispetto ai 12 del 2024, ma il valore degli investimenti si è concentrato su importi molto più bassi per singola operazione.
Impatto sul capitale complessivo legato a imprenditori italiani
Sommandosi agli investimenti sulle startup e scaleup italiane, questo calo ha portato il totale dei capitali di venture capital correlati a imprenditori italiani a scendere a 523 milioni di euro, contro i 758 milioni nello stesso periodo del 2023. L’andamento suggerisce un ridimensionamento nella capacità di attrarre finanziamenti per le imprese italiane all’estero, in un contesto in cui la fiducia e la liquidità sembrano privilegiare il territorio nazionale.
Distribuzione geografica e preferenze settoriali degli investimenti in italia
La distribuzione degli investimenti per regioni italiane mostra una chiara concentrazione geografica. La lombardia si conferma al primo posto come area privilegiata per le operazioni di venture capital, con quasi il 48% delle società target localizzate in questa regione. Lazio ed emilia-romagna occupano le posizioni successive, entrambe con una quota dell’8%, ma distanziate nettamente dalla leadership lombarda.
Dal punto di vista dei settori, gli investitori continuano a rivolgere la maggior parte dei fondi verso i progetti nell’ambito dell’ict. Questa categoria raccoglie infatti il 39% degli investimenti, dimostrando un interesse elevato per le tecnologie digitali, software e servizi connessi. Subito dopo si collocano le startup attive nel settore healthcare, che assorbono il 14% dei capitali, segnalando un’attenzione crescente verso il comparto della sanità e delle biotecnologie.
Questi dati confermano come l’ecosistema italiano del venture capital mantenga una struttura concentrata su pochi poli geograficamente e tematicamente dominanti. La presenza di centri urbani e distretti tecnologici in lombardia, insieme alle infrastrutture e alle reti di innovazione presenti nel lazio ed emilia-romagna, continuano a indirizzare l’attività degli investitori. Allo stesso tempo i filoni tecnologici e biomedici si confermano come i segmenti più attivi e attrattivi in termini di raccolta fondi.
Negli studi e report diffusi finora nel 2025 emerge quindi una fotografia più sfumata della scena italiana del venture capital, con un aumento delle operazioni e un calo significativo nel volume degli investimenti, in particolare sugli asset distribuiti fuori dal territorio nazionale. L’interesse regionale e settoriale indirizza gran parte dell’attività, mantenendo la leadership di alcune aree e comparti specifici.