La questione del porto canale di Pescara torna al centro dell’attenzione con un’accesa protesta della marineria locale, che denuncia il mancato dragaggio necessario per garantire la navigabilità e la sicurezza delle attività portuali. Il dissenso si allarga anche alla politica cittadina, con Carlo Costantini che critica apertamente il sindaco Carlo Masci, ritenuto ambiguo nel suo atteggiamento durante le manifestazioni.
La protesta della marineria e il mancato dragaggio del porto canale
Da settimane la marineria di Pescara manifesta contro l’assenza di interventi urgenti per il dragaggio del porto canale, operazione fondamentale per mantenere condizioni ottimali nel bacino portuale. Le acque sono infatti diventate sempre più basse e pericolose per le imbarcazioni, limitando le attività di pesca e mercantili nella zona. L’assenza di risposta da parte delle autorità locali e nazionali ha creato forte malcontento tra i pescatori e gli operatori portuali.
Il porto canale rappresenta una risorsa importante per l’economia locale e perdere la sua funzionalità rischia di compromettere molte realtà lavorative legate alla pesca e al commercio marittimo. La protesta organizzata dalla marineria si è svolta in maniera pacifica ma determinata, con richieste precise rivolte al governo cittadino e agli enti competenti. A quel punto, è emersa anche una frattura evidente tra il corpo sociale e la classe politica locale, accusata di non dare la priorità necessaria a queste esigenze.
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L’attacco di carlo costantini e la posizione del sindaco carlo masci
Nel mezzo delle tensioni è intervenuto Carlo Costantini, esponente politico che ha espresso una dura critica nei confronti del sindaco Carlo Masci. Costantini ha messo in evidenza quella che definisce una posizione «ambigua e incoerente» del primo cittadino durante la protesta per il dragaggio. Secondo Costantini, Masci aderisce formalmente alle istanze della marineria, ma contestualmente si mostra distante e contraddittorio nei confronti degli stessi alleati politici coinvolti nell’evento.
Costantini ha descritto come Masci partecipi volentieri agli eventi pubblici e alle manifestazioni festose, condividendo i palchi con parlamentari, consiglieri regionali, presidenti e assessori, raccogliendo così consensi e applausi. Ma quando invece si tratta di sostenere la protesta contro quegli stessi rappresentanti politici, il sindaco preferisce togliersi la fascia tricolore e non comparire, dando un messaggio di disimpegno e disinteresse.
Significato politico e personale della scelta del sindaco durante le manifestazioni
L’atteggiamento di Masci ha suscitato perplessità, soprattutto per la scelta simbolica di togliersi la fascia tricolore durante momenti di dissenso aperto nei confronti della classe politica nazionale e regionale, alleati storici del sindaco nel governo locale. Costantini ritiene che questa decisione sia espressione di incoerenza e mancanza di responsabilità politica, proprio nel giorno della festa del santo protettore dei pescatori, momento che in passato aveva un valore unificante per tutta la comunità.
In effetti, la presenza del sindaco con la fascia avrebbe rappresentato un segno di vicinanza e solidarietà con la marineria e la cittadinanza in difficoltà. Ma Masci ha preferito assumere una posizione defilata, evitando di prendere una posizione netta quando erano coinvolti suoi colleghi politici. La scelta ha provocato critiche che aprono uno scenario complesso sul rapporto tra politica locale e bisogni reali della popolazione.
Le conseguenze per la marineria e le rivendicazioni future
La protesta dei pescatori e delle imprese legate al porto canale si inserisce in un contesto di crescente insoddisfazione rispetto alle risposte ottenute dalle istituzioni. Il mancato dragaggio rischia di compromettere il lavoro quotidiano e di generare un deterioramento delle condizioni operative nel porto di Pescara. La posizione espressa da Carlo Costantini evidenzia come la comunità cittadina stia chiedendo una maggiore coerenza e attenzione da parte di chi guida l’amministrazione.
Il dibattito appare destinato a proseguire nelle prossime settimane, con possibili ulteriori manifestazioni e iniziative da parte della marineria per sollecitare interventi concreti. Le scelte politiche di Masci e dei suoi alleati verranno valutate alla luce delle risposte che riusciranno a fornire su questa situazione critica. Nel frattempo, resta alta la tensione tra la società civile e la classe dirigente di Pescara.