Una struttura in cemento armato è in fase di costruzione a Vecchio Mulino, frazione di Opi, in provincia dell’Aquila, all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise . L’opera si trova nei pressi del fiume Sangro, in una zona considerata strategica per l’ecosistema locale. Il forum h2o ha sollevato dubbi sulla regolarità dell’intervento edilizio e ha chiesto spiegazioni dettagliate al Comune di Opi e all’Ente Parco, lamentando l’assenza di documenti ufficiali e trasparenza riguardo alle autorizzazioni concesse.
Segnalazione del forum h2o e mancanza di trasparenza
Il forum h2o ha denunciato la costruzione del grande edificio in una zona protetta, sottolineando i potenziali rischi ambientali derivanti dalla presenza di una struttura in cemento armato in un’area vicina a un importante corso d’acqua. La protesta si concentra sulla mancanza di documentazione accessibile al pubblico, in particolare della Valutazione di Incidenza Ambientale , obbligatoria per interventi che possano avere impatti sull’ambiente, specialmente in aree sottoposte a vincoli.
Critiche sulla normativa
Secondo l’associazione, sui siti ufficiali del Comune di Opi e dell’Ente Parco non è presente alcuna informazione riguardante l’avvio della procedura, né comunicati pubblici per la partecipazione dei cittadini, come previsto dalla normativa nazionale vigente dal 2019. “Questa legge impone almeno 30 giorni per raccogliere osservazioni dalla popolazione e la pubblicazione di tutti i documenti ambientali nelle sezioni dedicate dei siti istituzionali.” Il forum ha puntato finora a ottenere lumi in merito, senza risultati soddisfacenti.
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Criticità nella gestione delle normative ambientali
Gli attivisti del forum h2o hanno criticato la scelta della Regione Abruzzo di affidare ai piccoli comuni, come quello di Opi, la gestione diretta della valutazione d’incidenza ambientale, un procedimento delicato che può influire pesantemente sul territorio protetto. Evidenziano che esiste una norma ferma da anni, che prevede il trasferimento della competenza al Comitato VIA regionale, una struttura ritenuta più adeguata a valutare casi complessi come quello in esame.
Rischio di frammentazione e difficoltà nei controlli
La situazione evidenzia una frammentazione nelle responsabilità e una possibile difficoltà degli enti locali nel garantire controlli rigorosi, norme rispettate e trasparenza. Il rischio è che interventi edilizi in aree delicate vengano autorizzati senza un’adeguata verifica della loro compatibilità ambientale, mettendo a rischio habitat e specie protette.
Impatto sul territorio e consumi di suolo nel parco nazionale d’abruzzo
Le preoccupazioni del forum h2o guardano anche ai dati sull’uso del suolo in Abruzzo, forniti da ISPRA, che segnalano continue perdite di terreno naturale, compresi all’interno di aree protette come il Pnalm. La costruzione in località Vecchio Mulino si trova in una posizione particolarmente critica: vicino al fiume Sangro, principale corso d’acqua del parco, e a poche centinaia di metri dall’ingresso della valle Fondillo, nota per il suo valore paesaggistico e naturalistico.
Importanza ecologica del fiume sangro
Il fiume Sangro svolge un ruolo centrale come corridoio ecologico, facilitando il passaggio della fauna e mantenendo l’equilibrio ambientale del territorio. Un’opera edilizia in cemento armato rischia di compromettere queste funzioni, alterando habitat e rendendo più fragile l’intero ecosistema. Per questo, il forum h2o esige risposte chiare e rapide da Comune e Ente Parco, soprattutto considerando che il sindaco di Opi ricopre anche il ruolo di presidente della comunità del parco nazionale.
Le richieste riguardano spiegazioni puntuali sui permessi concessi, la presentazione di documenti ufficiali relativi alla valutazione ambientale, e eventuali misure adottate per limitare l’impatto dell’opera. Gli enti coinvolti devono fornire chiarezza sul controllo e sulla tutela della zona, data l’importanza e la fragilità di questo tratto del parco.
Il dibattito resta aperto. “L’attenzione su opere infrastrutturali in aree protette come il Pnalm non è mai passata, ma la complessità dei ruoli e la difficoltà di accesso ai documenti pubblici alimentano dubbi sulla reale effettività delle procedure.” La vicenda di Vecchio Mulino conferma la necessità di un monitoraggio più rigoroso e trasparente, nel rispetto delle norme e dell’ambiente che i parchi nazionali devono tutelare.