Convegno a expo osaka mette al centro la crescita e le sfide dell’industria nautica italiana

Convegno a expo osaka mette al centro la crescita e le sfide dell’industria nautica italiana

Il convegno al padiglione Italia di Expo Osaka 2025 ha evidenziato il ruolo strategico della nautica da diporto italiana nell’export, sostenibilità e innovazione, con focus su turismo integrato e sviluppo internazionale.
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Il padiglione Italia a Expo Osaka 2025 ha ospitato un convegno internazionale sulla blue economy, evidenziando il ruolo strategico della nautica da diporto italiana in termini di export, innovazione e sostenibilità. - Gaeta.it

Il padiglione Italia a Expo Osaka 2025 ha ospitato un convegno internazionale dedicato allo sviluppo dell’economia del mare, promosso dal ministro per le politiche del mare. L’evento ha riunito rappresentanti istituzionali italiani e giapponesi, imprenditori e esperti del settore nautico, con il focus sulle prospettive, le criticità e le opportunità della blue economy italiana, particolarmente legata all’industria della nautica da diporto. Il confronto ha evidenziato il ruolo strategico di questo comparto per l’export e per l’internazionalizzazione, sottolineandone anche gli aspetti legati alla sostenibilità e all’innovazione.

Interventi istituzionali e apertura del convegno

L’appuntamento a Expo Osaka è stato inaugurato da saluti istituzionali di rilievo. Mario Andrea Vattani, commissario generale per l’Italia all’esposizione universale, ha espresso soddisfazione per l’opportunità di valorizzare l’economia del mare in un contesto internazionale. L’ambasciatore Gianluigi Benedetti, rappresentante diplomatico italiano in Giappone, ha rimarcato l’importanza delle relazioni bilaterali e delle collaborazioni tra i due paesi nel settore marittimo. Yoshimichi Terada, viceministro giapponese del ministero del territorio, infrastrutture, trasporti e turismo, ha partecipato con un intervento di apertura, sottolineando la volontà del Giappone di rafforzare progetti connessi alla blue economy. Il ministro italiano per le politiche del mare, Nello Musumeci, ha tracciato linee guida per promuovere risorse marine e asset strategici nazionali.

Dialogo tra istituzioni e settore nautico

Questi interventi hanno posto le basi per un confronto approfondito sulle dinamiche internazionali della nautica da diporto, riconosciuta come uno dei settori più avanzati e rappresentativi dell’Italia nel Mar Mediterraneo e oltre. La presenza di figure di spicco della diplomazia e della politica ha dato peso all’appuntamento, rendendolo occasione di dialogo tra diverse realtà governative e imprenditoriali.

La nautica da diporto italiana tra tradizione, design e mercato globale

Piero Formenti, presidente di Confindustria Nautica, ha spiegato le caratteristiche che rendono la nautica da diporto italiana riconosciuta nel mondo. La forza del comparto deriva da una combinazione di tradizione artigianale, qualità estetica e attenzione ai dettagli, espressione della cultura e delle identità territoriali italiane. Il modello produttivo si basa sul capitalismo familiare, dove le imprese spesso si tramandano competenze e valori di generazione in generazione.

Il settore ha subito un rallentamento dopo la crisi finanziaria globale del 2008, accentuato da scelte politiche nazionali che ne hanno prolungato gli effetti negativi per alcuni anni. Formenti ha puntato l’attenzione sull’importanza delle normative nazionali, che possono ostacolare o valorizzare le possibilità di crescita delle imprese. Tra le criticità emerse ci sono la complessità e lentezza delle procedure amministrative, i controlli continui che complicano le attività di noleggio e la manutenzione dei porti turistici, oltre alla fiscalità che penalizza strumenti come il leasing nautico.

“Questi fattori mettono in luce la necessità di un dialogo costante tra istituzioni e imprese per assicurare certezze e condizioni favorevoli a un settore in competizione a livello globale”, ha sottolineato Formenti. In termini di numeri, la nautica da diporto italiana ha mostrato una crescita dell’export del 119% nel decennio 2014-2024, superando l’intero settore manifatturiero nazionale e confermando il proprio ruolo centrale nell’economia marittima italiana.

Il valore dell’export e il ruolo della portualità turistica

Il peso dell’export della nautica da diporto si è rafforzato costantemente da oltre dieci anni. Nel 2024 ha raggiunto un valore di 4,3 miliardi di euro, superando per volume il segmento della cantieristica navalmeccanica mercantile. Questo dato evidenzia come la nautica da diporto rappresenti un settore trainante per l’Italia nell’arena internazionale, in grado di competere con altri grandi produttori mondiali.

Formenti ha spiegato come il modello di sviluppo del comparto non consideri solo il prodotto, la barca, ma un’esperienza a tutto tondo che include turismo, cultura e gastronomia. La portualità turistica diventa centrale in questa visione: i porti devono essere luoghi di accoglienza vivi, nelle città costiere ma anche come punti di accesso all’entroterra. Da qui la proposta di riforme normative volte a favorire la ristrutturazione e valorizzazione di queste infrastrutture, a sostegno del settore e del territorio.

Un sistema integrato con turismo e cultura

L’idea è quella di far convivere la nautica con l’offerta turistica più ampia, puntando su un sistema integrato che comprenda attrattive culturali e tipicità enogastronomiche riconosciute a livello globale. Questa strategia mira a far crescere il valore aggiunto generato dalla nautica attraverso una maggiore interazione con i territori interessati.

Il salone nautico come piattaforma di rilievo internazionale

Il Salone Nautico di Genova, che nel 2025 festeggerà la sua 65esima edizione, si conferma come un evento di riferimento per tutta la nautica da diporto. L’edizione precedente ha registrato oltre 120.000 visitatori, 1.000 imbarcazioni esposte e 1.150 giornalisti provenienti da tutto il mondo. La manifestazione copre varie categorie di prodotti: barche a motore fino a 24 metri, superyacht, imbarcazioni a vela, gommoni, accessori e componenti.

Confindustria Nautica ha presentato questo evento come uno strumento strategico per favorire la crescita e l’internazionalizzazione del settore. Gli ospiti giapponesi hanno mostrato interesse per il modello organizzativo e di sostegno del salone, paragonandolo al Salone del Mobile di Milano, altro evento di importanza globale con ruolo chiave nello sviluppo industriale italiano.

Laboratorio di innovazione e sostenibilità

Nel corso della manifestazione, oltre agli spazi espositivi, si tiene il confronto diretto tra imprese e istituzioni sulle nuove sfide del settore, come sostenibilità e innovazione. Il salone diventa così una vetrina e un laboratorio per definire strategie comuni e presentare le novità tecnologiche e progettuali.

Sostenibilità e innovazione come temi centrali per il futuro della nautica

Gli impegni di Confindustria Nautica si stanno concentrando su sostenibilità ambientale e innovazione tecnologica, elementi chiave per il settore nei prossimi anni. È stato istituito un comitato ESG e transizione sostenibile, mentre l’organizzazione partecipa a iniziative europee come la Life Cycle Assessment Taskforce di EBI e il Sustainability Committee di ICOMIA, federazione mondiale della nautica.

Il Salone Nautico Internazionale ha ottenuto la certificazione ISO 20121, riconoscendo la gestione sostenibile dell’evento. È in vigore un Sustainability Honor Code per promuovere buone pratiche nel settore. Il programma del 2025 prevede una giornata dedicata a questi temi, con eventi come il World Yachting Sustainability Forum, in collaborazione con riviste del settore, e l’European Sustainable Boating Roundtable, curata da EBI.

Impegni e riconoscimenti per la nautica

Previste anche tavole rotonde su criteri EESG legati all’accesso al credito verde, organizzate con RINA e BPER Banca. Un momento importante sarà la sesta edizione del Design Innovation Award, presieduta da Walter De Silva, designer di fama mondiale, per premiare creatività e ricerca nell’ambito nautico.

Questi appuntamenti indicano una direzione precisa per la nautica italiana, che guarda alla compatibilità ambientale e all’eccellenza tecnica come motori per mantenere il suo ruolo guida nel mercato globale.

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