Antonino Demelas, ex cuoco di 72 anni originario di Mogorella, è stato condannato a 30 anni di reclusione dal tribunale di Oristano per abusi sessuali su una bambina di 10 anni. La sentenza è stata emessa questa mattina, rispecchiando la richiesta formulata dai pubblici ministeri Armando Mamone e Andrea Chelo. L’imputato, attualmente detenuto nel carcere di Cagliari-Uta per una condanna preesistente di 14 anni per rapina, non era presente in aula durante la lettura della sentenza. L’inchiesta su Demelas va avanti, con particolare attenzione all’omicidio della sua compagna, Marina Castangia, scomparsa tre anni fa.
Accuse e prove schiaccianti contro Demelas
Durante il processo, gli inquirenti hanno presentato una serie di prove che, secondo loro, dimostrano in modo “schiacciante” la colpevolezza di Demelas. Tra i principali elementi accusatori vi sono le tracce biologiche raccolte nei luoghi in cui, secondo quanto emerso dalle intercettazioni ambientali, l’imputato abusava della vittima. Queste evidenze sono state corroborate dal test del Dna, che ha confermato la presenza delle tracce. A supporto di queste informazioni, è stata presentata anche la testimonianza della bambina, accompagnata da una perizia ginecologica considerata inequivocabile dagli esperti. I fatti contestati risalgono al periodo che va dal 2020 al 2022, durante il quale il minore ha subito le violenze.
La procura ha sottolineato come le evidenze dimostrino un quadro chiaro e preoccupante. In questa ottica, l’impatto traumatico su un bambino di 10 anni coinvolto in una situazione così drammatica è indescrivibile, e rende necessario un intervento deciso da parte della giustizia.
Difesa e richiesta di perizia psichiatrica
L’avvocato difensore di Demelas, Libero Pusceddu, ha tentato di smontare le accuse presentando una richiesta di perizia psichiatrica, sostenendo che il suo cliente non fosse in grado di avere rapporti sessuali. Tuttavia, questa istanza è stata prontamente respinta dal collegio giudicante, che ha ritenuto insufficienti le motivazioni presentate dal legale per giustificare una simile richiesta. La condanna finale di 30 anni di reclusione è stata quindi emessa a fronte delle prove inconfutabili presentate dall’accusa.
Il collegio giudicante ha affermato che il deposito delle motivazioni dettagliate della sentenza è previsto entro 90 giorni. Questo periodo di attesa è cruciale per comprendere a fondo i dettagli che hanno portato a una condanna così severa e per la possibile contestazione da parte della difesa.
Un caso che si intreccia con un altro omicidio
Oltre alla condanna per abusi sessuali, il caso di Antonino Demelas è ulteriormente complicato da un’altra inchiesta che lo vede coinvolto: l’omicidio della sua compagna Marina Castangia, parrucchiera di Cabras, scomparsa tre anni fa. L’assenza di notizie concrete sulla sorte di Castangia ha alimentato un clima di incertezza nella comunità locale, con la gente legata alla figura della parrucchiera che si domanda cosa sia accaduto.
Le indagini su questo caso in particolare continuano ad essere messe in relazione con quelle di abusi sessuali, creando un ramo d’inchiesta che potrebbe rivelarsi complesso e pieno di colpi di scena. La situazione rimane quindi aperta e da seguire con attenzione, con la giustizia che deve fare il suo corso sia nel caso degli abusi sia in quello della scomparsa di Marina.
Ultimo aggiornamento il 30 Settembre 2024 da Laura Rossi