Conclave 2025, il cardinale robert sarah tra i candidati più citati per il soglio pontificio

Conclave 2025, il cardinale robert sarah tra i candidati più citati per il soglio pontificio

Il cardinale Robert Sarah, figura chiave della Curia romana e noto per la sua visione conservatrice, si conferma protagonista nel conclave 2025 e nei dibattiti sulla liturgia e dottrina della Chiesa cattolica.
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Il cardinale Robert Sarah, figura conservatrice di rilievo nella Curia romana, è protagonista del conclave 2025 grazie al suo impegno per la fedeltà dottrinale, la difesa della liturgia tradizionale e le posizioni rigorose su temi morali e pastorali nella Chiesa cattolica. - Gaeta.it

Il conclave del 2025 si è aperto nel clima di attesa che coinvolge la Chiesa cattolica e i fedeli di tutto il mondo. Tra i nomi emersi come possibili pontefici c’è quello del cardinale robert sarah, figura di rilievo della Curia romana, noto per il suo profilo rigoroso e la sua visione conservatrice. La sua lunga carriera, segnata da ruoli chiave e da un forte impegno teologico, suscita interesse e dibattito nelle diverse anime della Chiesa.

Le origini e il percorso formativo del cardinale sarah

Robert Sarah nasce il 15 giugno 1945 a Ourous, in Guinea, in una famiglia che abbandona l’animismo per abbracciare il cristianesimo. La sua formazione inizia in Africa occidentale, dove frequenta il seminario minore di Bingerville, in Costa d’Avorio. A partire dalla scuola media si allontana dalla sua regione per seguire più da vicino la propria vocazione spirituale, un percorso che lo porterà poi a concludere gli studi in patria, ricevendo l’ordinazione sacerdotale a Conakry il 20 luglio del 1969.

Nel corso degli anni, completa due importanti cicli di studi, conseguendo una licenza in teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e una specializzazione in Sacra Scrittura allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Questi importanti titoli accademici arricchiscono la sua preparazione dottrinale, che diventerà poi una delle basi per la sua autorevolezza nel mondo ecclesiastico.

Già prima dei trent’anni assume responsabilità pastorali, ricoprendo incarichi in diverse parrocchie africane e infine nel 1979 riceve una nomina storica: a 34 anni diventa arcivescovo di Conakry. Questa elezione lo rende il vescovo più giovane al mondo, guadagnandosi il soprannome di “vescovo bambino” conferito da papa Giovanni Paolo II. Il suo episcopato avviene in un periodo difficile, sotto la dura repressione del regime marxista di Ahmed Sékou Touré, che lo inserisce tra gli oppositori da sorvegliare.

Incarichi nella curia romana e ruolo diplomatico

Nel 2001 papa Giovanni Paolo II chiama robert sarah a Roma, affidandogli la carica di segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, un organismo chiave per i rapporti con le Chiese nei territori missionari. Rimane in questo ruolo fino al 2010, periodo in cui rinsalda il suo profilo da teologo rigoroso e dalla personalità risoluta.

In Guinea, il presidente Lansana Conté gli conferisce l’onorificenza più alta del paese, ma Sarah non rinuncia a critiche precise verso la corruzione e gli squilibri politici locali, confermando così il suo spirito indipendente. Nel 2010 papa Benedetto XVI lo promuove a presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum e nello stesso anno lo crea cardinale.

Al conclave del 2013 partecipa come cardinale elettore, ma non compare tra i favoriti per la successione al papato. Nel 2014 papa Francesco lo nomina prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, incarico che mantiene fino al 2021. In questo periodo assume anche la responsabilita in diversi altri dicasteri, consolidando la sua influenza sulla liturgia e sulle cause dei santi.

La lotta per la fedeltà dottrinale e la liturgia

La sua permanenza al Culto Divino è segnata da un impegno rigoroso per difendere gli aspetti tradizionali della liturgia cattolica. Robert Sarah promuove la cosiddetta “riforma della riforma”, indicando la necessità di correggere gli eccessi intervenuti dopo il Concilio Vaticano II, ma senza rinnegare le sue conquiste fondamentali. Da questo punto di vista spinge per la celebrazione della messa ad orientem e per la comunione ricevuta sulla lingua.

Il cardinale si oppone nettamente all’intercomunione e diffida dei tradizionalisti che sfociano in atteggiamenti eccessivamente rigidi, sottolineando che il rispetto delle norme deve sempre restare animato da serenità e verità. Nel 2015, durante il sinodo sulla famiglia, prende posizioni decise contro l’aborto, contro le spinte ideologiche e contro l’espansione dell’islamismo, con toni particolarmente netti.

Nel 2019 pubblica insieme a Benedetto XVI “dal profondo del nostro cuore”, volume che rafforza la difesa del celibato sacerdotale, in un momento delicato della vita della Chiesa, in vista del sinodo sull’Amazzonia. Queste azioni rafforzano la sua reputazione come portavoce dell’ortodossia più rigorosa, pur con qualche tensione nei rapporti con papa Francesco.

Sarah prolunga il suo incarico oltre il termine canonico, fino al febbraio 2021, quando si ritira. Su Twitter ripete una frase che riflette il suo spirito: “l’unica roccia è Cristo”. Dopo il congedo conferma la propria attività pubblica e religiosa, occupando un ruolo attivo come voce di riferimento nelle questioni liturgiche e dottrinali.

L’attività culturale e l’impegno sociale dopo la curia

Dopo il ritiro, il cardinale sarah rimane una figura molto presente nell’ambito religioso. Riprende a viaggiare per il mondo, in particolare in Africa, tenendo ritiri, conferenze e prediche. I suoi interventi mostrano una preoccupazione costante per preservare l’identità cristiana, segnalando come alcune deviazioni interne possano minacciare la fede dei credenti e la coesione sociale.

Sul fronte editoriale pubblica numerosi libri, molti usciti con la casa editrice Cantagalli, volumi che riassumono il suo pensiero teologico e spirituale. Tra i titoli più noti si contano “Dio o niente” , “La forza del silenzio” , “Credo la Chiesa” e “Si fa sera e il giorno ormai volge al declino” . Le sue opere più recenti rispecchiano la stessa linea rigida e appassionata, affrontando temi come la vita di coppia, la spiritualità sacerdotale e un omaggio a Benedetto XVI.

Nel 2020 esce “Dio esiste?”, libro sviluppato con un’introduzione di Benedetto XVI, il quale però si dissocia dalla firma, generando discussioni nella Chiesa. Nonostante gli attriti, fu confermato che l’ex pontefice aveva letto e approvato i testi del cardinale.

La posizione di robert sarah sulle controversie recenti della chiesa

Tra le questioni più delicate in cui il cardinale è impegnato c’è il sostegno alla Messa tradizionale in latino, pratica contestata da alcune iniziative del Vaticano degli ultimi anni. Sarah rappresenta una voce rilevante che difende il rito antico, accusando alcuni interventi di volerlo marginalizzare.

Un altro campo su cui si è schierato con decisione riguarda il no alle benedizioni per coppie dello stesso sesso. Critico verso il documento “Fiducia Supplicans” del dicembre 2023, pubblicato dal Dicastero per la Dottrina della Fede e approvato da papa Francesco, Sarah denuncia il pericolo di una apertura pastorale che metterebbe in discussione insegnamenti tradizionali sulla famiglia.

Si mantiene cauto ma fermo anche sul Sinodo sulla Sinodalità, promosso dal cardinale Mario Grech dal 2021 al 2024. Sarah mette in guardia sulle derive che potrebbero minare la natura profonda dell’assemblea ecclesiale, evidenziandone il carattere spirituale e non solo convenzionale.

Il cardinale robert sarah resta così un interlocutore di peso nella scena ecclesiastica, capace di influenzare dibattiti cruciali sulla liturgia, la morale e il futuro della Chiesa cattolica nel mondo contemporaneo.

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