La mattina dell’8 giugno, a Genova, in salita Santa Brigida, si è tenuta una cerimonia per ricordare il procuratore generale Francesco Coco e due membri della sua scorta, vittime di un attentato delle Brigate Rosse avvenuto nel 1976. L’evento ha visto la partecipazione delle autorità cittadine e militari e si è svolto proprio nel luogo dell’attacco, davanti alla targa che tiene viva la memoria del sacrificio di questi uomini.
Ricordo e omaggio nel luogo dell’attentato
Il raduno in salita Santa Brigida ha rappresentato un momento di riflessione per la città di Genova che ha ricordato il gravissimo episodio subito dalla sua comunità. Francesco Coco, procuratore generale della Repubblica, insieme al brigadiere Giovanni Saponara e all’appuntato Antioco Deiana, carabinieri e poliziotti di scorta, perse la vita durante l’attentato provocato dalle Brigate Rosse la mattina dell’8 giugno 1976. La scelta della location, proprio sotto la targa in loro memoria, ha voluto sottolineare l’importanza di tramandare ai cittadini quel momento tragico e l’impegno di chi difese le istituzioni democratiche in un periodo di forte tensione politica e sociale. La targa segna un punto di riferimento cittadino che ricorda i sacrifici compiuti nell’adempimento del dovere.
L’evento è stato organizzato dall’Unione Nazionale Mutilati per Servizio, un’associazione che da anni si occupa di promuovere il ricordo delle vittime del terrorismo e di coloro che hanno perso la vita mentre servivano lo Stato. La cerimonia ha avuto un carattere solenne con il coinvolgimento di più istituzioni, proprio per sottolineare la gravità del sacrificio e l’impatto che questa morte lasciò sulla società genovese e sull’intero paese.
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La presenza delle autorità e le onorificenze conferite
Alla cerimonia erano presenti la sindaca di Genova Silvia Salis e rappresentanti delle principali autorità civili, religiose e militari. Questa presenza ha dato un valore istituzionale all’iniziativa, sottolineando il significato pubblico del ricordo di Coco e dei suoi agenti. Un picchetto interforze ha deposto una corona d’alloro sotto la targa, gesto simbolico e tradizionale che accompagna le commemorazioni ufficiali dei caduti in servizio. Questo tipo di omaggio si rivolge non solo alla memoria individuale dei tre uomini, ma anche a tutto ciò che hanno rappresentato in termini di difesa dello Stato durante un periodo difficile per l’Italia.
Durante la manifestazione sono state lette le motivazioni delle Medaglie d’Oro al Valor Civile, onorificenze assegnate postume a Coco, Saponara e Deiana. Il testo di quelle motivazioni ha ricordato l’impegno instancabile e il coraggio dimostrato, evidenziando come il loro sacrificio sia stato fondato sulla difesa dei valori democratici e della giustizia. Questi riconoscimenti rappresentano non solo un tributo personale, ma un segnale pubblico nei confronti di chi lotta contro le minacce alla convivenza civile.
Concorso scolastico e partecipazione degli studenti
Dopo la cerimonia all’aperto, la commemorazione è proseguita all’interno dell’aula magna del liceo D’Oria, situato a pochi passi dal luogo dell’attentato. Qui il procuratore generale Enrico Zucca ha preso la parola per ricordare l’importanza della memoria storica legata a questi fatti di cronaca nera italiana. L’intervento ha puntato a sottolineare sia il peso di quegli avvenimenti, sia la necessità di mantenere viva l’attenzione sul tema del terrorismo, oggi ancora attuale.
In questa occasione, sono stati premiati gli studenti vincitori di un concorso dedicato proprio al tema del terrorismo. Il concorso ha coinvolto diversi giovani, chiamati a riflettere sul passato e sulle conseguenze di quegli anni difficili, producendo lavori che hanno messo a confronto storie personali, documenti storici e riflessioni sul rispetto delle istituzioni. La scelta di coinvolgere i ragazzi in questo modo tende a promuovere la cultura della legalità e a insegnare l’importanza della responsabilità civile, attraverso un approccio diretto e partecipativo.
L’evento di Genova richiama l’attenzione sulla necessità di mantenere vivo il ricordo di vittime come Coco, Saponara e Deiana, non solo come singoli eroi, ma come figure simboliche che rappresentano un’epoca complessa della storia italiana e il prezzo pagato per la difesa della democrazia.