Chirurgia in Italia: proposte per il futuro e sfide da affrontare

Chirurgia in Italia: proposte per il futuro e sfide da affrontare

La chirurgia italiana affronta sfide cruciali, tra cui la necessità di una commissione medico-legale, investimenti in tecnologie avanzate e una formazione adeguata per i giovani chirurghi.
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Chirurgia in Italia: proposte per il futuro e sfide da affrontare - Gaeta.it

La chirurgia italiana si trova ad affrontare sfide significative, evidenziate da Maurizio Brausi, presidente del Collegio Italiano dei Chirurghi, durante il recente secondo congresso CIC a Roma. La necessità di una commissione super partes, programmi di formazione più efficaci e l’adozione di tecnologie avanzate rappresentano solo alcune delle richieste formulate per migliorare il settore.

La necessità di una commissione per la valutazione medico-legale

Uno degli aspetti più urgenti evidenziati da Brausi riguarda l’istituzione di una commissione super partes che possa esaminare le questioni medico-legali correlate alla pratica chirurgica. L’obiettivo è chiaro: ridurre il numero di denunce, che attualmente si attestano tra le 35mila e le 40mila all’anno per i chirurghi. La proposta non è nuova e già in altri paesi come Stati Uniti e Francia si è adottato un approccio simile. Brausi sottolinea che una rapida valutazione delle pratiche permetterebbe di snellire i processi e garantire maggiore sicurezza sia per i professionisti che per i pazienti.

La creazione di tale commissione potrebbe rappresentare un passo cruciale per l’implementazione di politiche che non solo tutelino i chirurghi, ma garantiscano al contempo un servizio sanitario di alta qualità. Questo modello di intervento legale è visto come una misura per riportare fiducia nel campo della chirurgia, contribuendo a una maggiore serenità nell’esercizio della professione.

Innovazione tecnologica e investimenti in intelligenza artificiale

Un altro punto centrale del discorso di Brausi si riferisce alla necessità di regolamentare l’uso di nuove tecnologie nel settore sanitario. Con l’introduzione di robot e strumenti innovativi, il sistema sanitario nazionale deve affrontare un’importante questione economica. L’assenza di regole chiare su numero e congruità degli investimenti in queste tecnologie può ripercuotersi negativamente sui costi e sulla sostenibilità del servizio sanitario.

L’appello va anche all’adozione di intelligenza artificiale, che nonostante il suo potenziale rimane ancora sottutilizzata, con solo il 26% delle Aziende Sanitarie Locali italiane che ha fatto investimenti significativi in questo ambito. Brausi mette in evidenza che l’IA può rivoluzionare il settore, migliorando l’efficienza dei processi diagnostici, soprattutto in radiologia. Garantire una corretta implementazione di queste tecnologie potrebbe portare a una significativa riduzione dei costi operativi e a diagnosi più rapide e accurate, sempre in linea con le raccomandazioni delle linee guida cliniche.

La formazione dei giovani chirurghi e l’emergenza nel settore

Brausi si è espresso anche riguardo alla formazione dei giovani chirurghi, un aspetto cruciale per il futuro della chirurgia in Italia. A tal fine, è stato messo a punto un questionario rivolto a tutte le scuole di specialità, che ha già raccolto più di 600 risposte. L’obiettivo è misurare il livello di soddisfazione degli specializzandi e identificare aree di miglioramento nelle formazioni offerte.

Il presidente ha messo in evidenza come sia necessaria una programmazione più strategica in un contesto in cui ogni anno 3.000 medici vanno in pensione senza adeguata sostituzione. Inoltre, il lungo percorso formativo per diventare chirurgo, che richiede circa 11 anni, rende il settore meno attraente per i neolaureati. Brausi ha anche rimarcato il problema degli stipendi, non allineati a quelli europei e che, insieme alle continue denunce, complicano ulteriormente la scelta di una carriera chirurgica.

Infine, la desertificazione dei concorsi, specialmente in discipline come ortopedia e chirurgia generale, mette in evidenza la crisi di attrattiva che attraversa il settore. Per affrontare queste questioni, sono necessarie riforme che possano rendere la professione più sostenibile e appetibile per le nuove generazioni.

Sostenibilità delle nuove tecnologie nel sistema sanitario nazionale

Vigilare sull’uso delle nuove tecnologie e sulla loro sostenibilità finanziaria è un ulteriore punto sollevato da Brausi. Il presidente ha invece proposto l’urgenza di prendere decisioni chiare e condivise a livello centrale e regionale per massimizzare l’efficacia delle risorse disponibili nel settore sanitario. L’uso di tecnologie come i robot chirurgici deve essere analizzato per evitare investimenti eccessivi che non porterebbero ai risultati sperati.

In sintesi, Brausi ha sottolineato che l’intelligenza artificiale rappresenta una soluzione per alleviare il carico di lavoro del personale sanitario, se adeguatamente integrata nelle procedure e nei protocolli di lavoro delle Aziende Sanitarie, con il potenziale di migliorare drasticamente l’efficienza. Queste proposte sono indicative di un settore in fase di omologazione e alla ricerca di risposte concrete per affrontare le sfide future e garantire un presente e futuro migliori per la chirurgia italiana.

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