Nel luglio del 2025, la città di Sweida, nel sud della Siria, ha visto riprendere violenze tra tribù beduine e combattenti locali dell’etnia drusa. Questa escalation ha provocato la morte di almeno 24 persone, costringendo le autorità a intervenire inviando forze militari sul posto. Gli scontri rappresentano la prima ondata significativa di tensioni violente dall’inizio di quest’anno, in un’area storicamente segnata da conflitti fra comunità diverse.
Violenze a Sweida, una regione drusa al centro delle tensioni
Sweida è una città con una popolazione prevalentemente drusa, minoranza religiosa presente in Siria da secoli. La zona ha vissuto nei mesi scorsi una serie di scontri fra membri della comunità drusa e le forze di sicurezza governative, che erano culminati in aprile e maggio con decine di vittime. Questi ultimi episodi ora coinvolgono anche tribù beduine locali, segnale di una complessità crescente nelle dinamiche interne della regione.
Bilancio delle vittime
Le autorità locali e fonti umanitarie hanno riferito che fra le 24 persone uccise negli scontri, 20 appartenevano alla comunità drusa e quattro erano beduine. Tra le vittime druse figurano anche due bambini, una circostanza che ha aumentato la tensione e la preoccupazione della popolazione civile. Gli incidenti recenti sono tra i più gravi dall’inizio dell’anno, evidenziando come il clima di instabilità si stia diffondendo.
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Intervento delle forze governative e appelli alla calma
Davanti all’acuirsi della violenza, il governo siriano ha deciso di inviare truppe nell’area per cercare di frenare gli scontri e ristabilire un clima di sicurezza. Una fonte vicina al governo, in anonimato, ha confermato all’agenzia Afp che le unità militari puntano a una de-escalation rapida della situazione.
Il governatore di Sweida, Mustapha al-Bakur, ha rivolto un appello diretto ai cittadini invitandoli a mantenere la calma e a esercitare autocontrollo. Ha indicato come soluzione il dialogo legato a riforme nazionali, richiamando la popolazione a un atteggiamento paziente nei confronti delle istituzioni centrali. Anche figure religiose della comunità drusa hanno preso posizione, chiedendo moderazione e sollecitando un intervento deciso da parte di Damasco per evitare un’ulteriore escalation degli scontri.
Impatto della crisi sulla vita quotidiana e l’istruzione a Sweida
La violenza ha avuto effetti immediati sulla vita civile della città. In considerazione dell’emergenza, il Ministero dell’Istruzione siriano ha annunciato il rinvio degli esami ufficiali di scuola secondaria previsti per lunedì a Sweida. La decisione, presa per motivi di sicurezza, lascia sospesa a data da destinarsi la regolare attività scolastica opprimendo ulteriormente una comunità già provata.
Conseguenze per gli studenti
La sospensione degli esami riguarda studenti impegnati in un momento cruciale del loro percorso accademico, con possibile impatto sulle loro prospettive future. La misura evidenzia quanto la crisi locale possa incidere anche su aspetti legati alla normalità e al diritto allo studio, trasformando il conflitto in un problema di ordine pubblico che coinvolge anche il quotidiano insegnamento.
Le tensioni a Sweida denunciano un quadro regionale persistente di conflitti interni, dove divisioni etniche e religiose si intrecciano a problematiche politiche e sociali. La situazione resta osservata da vicino sia in Siria che all’estero, mentre l’intervento governativo appare decisivo per un contenimento immediato degli scontri.