L’indagine sulla morte di due neonati partoriti da chiara petrolini a traversetolo ha escluso responsabilità da parte dei suoi genitori. Mentre la giovane è stata accusata di aver agito da sola con premeditazione, la procura di parma e i carabinieri hanno ritenuto inattendibili le posizioni dei genitori, ormai archiviate. Il caso, seguito con attenzione, si avvia dunque a una nuova fase processuale, concentrata esclusivamente sulla posizione della 21enne.
L’esclusione dei genitori dall’inchiesta e il ruolo dell’avvocato tria
Nell’autunno del 2024, quando chiara petrolini fu arrestata a settembre, le autorità giudiziarie avevano temporaneamente coinvolto anche i suoi genitori nell’indagine sulla morte dei due bambini. Questa fase investigativa si è però conclusa con un atto di archiviazione deciso dal gip, su richiesta della procura di parma. Secondo i risultati raccolti, padre e madre di chiara non avevano alcuna conoscenza dei fatti né sono risultati coinvolti in alcun modo nella tragica vicenda.
Il legale di famiglia, avvocato nicola tria, ha seguito con attenzione ogni passo della difesa per chiarire le responsabilità. Il processo decisionale del gip ha tenuto conto proprio delle testimonianze dirette e delle prove emerse, che non indicano partecipazione o omesso intervento da parte dei genitori. Questo esclude dunque qualsiasi accusa formale nei loro confronti, lasciando chiara petrolini unica imputata nello scenario giudiziario.
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Le prove raccolte sulle azioni di chiara petrolini durante le gravidanze
L’inchiesta condotta dai carabinieri di parma si è concentrata sul comportamento di chiara petrolini durante le due gravidanze, culminate con il tragico fatto dei neonati deceduti e sepolti nel terreno di traversetolo. La giovane, allora tra la 35esima e la 38esima settimana di gravidanza per il secondo figlio, avrebbe organizzato tutto con intenzione, agendo in modo prolungato e sistematico per nascondere lo stato di attesa a chiunque, genitori compresi.
Particolari intercettazioni telefoniche hanno messo in luce tentativi di nascondere gli eventi e la consapevolezza prolungata di quanto stava accadendo. Secondo la procura, questi elementi confermano la premeditazione, viste anche le modalità con cui sono stati sepolti i neonati e il recupero di resti risalenti a diversi mesi prima. Il primo bambino nato l’8 agosto 2024, infatti, fu trovato senza vita due giorni più tardi; mentre i resti del secondo, partorito a maggio, furono riesumati solo a settembre.
tali prove rendono evidente una volontà chiara e prolungata di non far emergere la vicenda, con azioni che la procura interpreta come una determinazione a determinare la morte dei figli neonati.
La prossima udienza preliminare e le posizioni della procura
Venerdì 2025, la 21enne chiara petrolini affronterà l’udienza preliminare davanti alla giudice per le udienze preliminari gabriella orsi. La richiesta di rinvio a giudizio, avanzata dal procuratore alfonso d’avino e dal pm francesca arienti, muove dall’ipotesi che la giovane abbia agito deliberatamente e con premeditazione nell’uccidere i due neonati.
L’udienza servirà a valutare gli elementi dell’accusa raccolti negli ultimi mesi. Il procedimento segna una fase cruciale del processo, che andrà a chiarire le responsabilità di chiara petrolini, lasciando fuori da ogni ruolo penale i suoi genitori, già archiviati. Il caso di traversetolo continua ad avere sviluppi seguiti dagli organi giudiziari, mentre la città rimane scossa da questa vicenda che ha attirato attenzione nazionale.