L’attesa per il Giubileo 2024 si fa sempre più intensa. Ieri, nel cuore della Basilica Vaticana, si è tenuta la cerimonia di “recognitio” della Porta Santa, chiusa durante l’ultimo Anno Santo. Questo rito rituale è cruciale per accertare l’integrità della porta e prepararla per la riapertura, programmata per la vigilia di Natale. Tra colpi di martello e una solenne preghiera, la cerimonia ha riportato alla luce oggetti significativi del passato, anticipando con profonda emozione l’inizio del prossimo Giubileo.
La cerimonia della recognitio: dettagli e significato
La “recognitio”, termine latino che significa riconoscimento, è un rito tradizionale che serve a verificare l’integrità della Porta Santa, chiusa al termine del Giubileo della Misericordia nel 2016. L’evento di ieri sera, guidato dal cardinale arciprete Mauro Gambetti, ha avuto inizio con una preghiera solenne, che ha avvolto i partecipanti in un’atmosfera di rispetto e attesa. A seguire, i “sampietrini”, maestri della tradizione romana, hanno abbattuto il muro che sigillava la porta dall’interno, permettendo così di recuperare una cassetta metallica che contiene importanti simboli religiosi.
Il rito è culminato in una processione verso l’Altare della Confessione, con il canto delle litanie dei santi che ha accompagnato il momento di riflessione e preghiera. L’atmosfera carica di spiritualità e significato ha reso l’occasione memorabile, proiettando il pubblico verso la festività imminente e il Giubileo che si aprirà il 24 dicembre prossimo, presieduto da Papa Francesco.
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Gli oggetti ritrovati nella cassetta
La cassetta, estratta con cura, ha rivelato un tesoro di oggetti simbolici: la chiave che servirà a Papa Francesco per riaprire la Porta Santa, maniglie, una pergamena del Rogito che attesta la chiusura della porta, e quattro mattoni dorati. Questi elementi non sono solo materiali, ma rappresentano la continuità della fede e la tradizione della Chiesa. Tra gli altri reperti, erano presenti anche medaglie commemorative dei pontificati di Francesco, Benedetto XVI e Giovanni Paolo II.
Gli arcivescovi Rino Fisichella e Diego Ravelli, presenti alla cerimonia, hanno avuto il compito di raccogliere e custodire i documenti e gli oggetti emersi dalla cassetta. La loro restituzione a Papa Francesco avverrà, ulteriore segno di rispetto e devozione, in un contesto di preparazione spirituale verso il nuovo Anno Santo.
Le cerimonie nelle basiliche papali
La cerimonia di ieri non è un evento isolato. Oggi pomeriggio si svolgerà un analogo rito per la Porta Santa della Basilica di San Giovanni in Laterano, continuando così la tradizione dell’accertamento dell’integrità delle porte sante. A seguire, il 5 dicembre, avverrà la recognitio della Porta Santa a San Paolo fuori le Mura e, infine, il 6 dicembre sarà la volta di Santa Maria Maggiore.
Queste celebrazioni non solo rafforzano il legame tra passato e futuro della Chiesa, ma offrono anche un’opportunità di riflessione e preparazione per tutti i fedeli, contribuendo a far crescere l’aspettativa e il coinvolgimento verso gli eventi del Giubileo. La riapertura della Porta Santa simboleggerà l’inizio di un periodo di grazia, accogliendo coloro che desiderano rinnovare il proprio cammino di fede.