Un episodio preoccupante ha scosso il calcio giovanile a Catania, dove quattro calciatori della Rsc Riposto sono stati squalificati per cinque anni e sottoposti al divieto di partecipare ad eventi sportivi. Le misure, emesse dal giudice sportivo e dal Questore di Catania, fanno seguito a un’aggressione a danno di un arbitro durante un match dei play-off Under 17, avvenuta il 5 aprile scorso.
L’aggressione durante il match
L’incontro in questione si è svolto tra la Rsc Riposto e l’Ads Pedara. Al termine della partita, il 19enne direttore di gara è stato inseguito e circondato da quattro calciatori, i quali lo hanno colpito con calci e pugni. L’arbitro ha riportato ferite considerate guaribili in sette giorni, un episodio che ha scatenato un intervento tempestivo delle forze dell’ordine.
Identificazione degli aggressori
I Carabinieri della compagnia di Giarre e della stazione di Riposto sono intervenuti dopo l’incidente, avviando le indagini per identificare i responsabili. Grazie ai rilievi effettuati e alle testimonianze raccolte, i militari sono riusciti a identificare i quattro calciatori coinvolti, tutti minorenni attivi nella Rsc Riposto.
Provvedimenti emessi
Alla luce dei risultati dell’indagine, il Questore di Catania, Giuseppe Bellassai, ha emesso un Daspo, un provvedimento che vieta ai minori di accedere ai luoghi dove si svolgono manifestazioni sportive. I provvedimenti differiscono in base all’età dei calciatori: un 15enne e un 17enne hanno ricevuto un Daspo di tre anni, mentre un altro 17enne e un 14enne hanno subito un divieto di due anni. Essendo tutti minorenni, le notifiche sono state consegnate ai genitori.
Proseguono le indagini
Le forze dell’ordine non si fermano qui. Sono in corso ulteriori indagini per risalire ad altri eventuali partecipanti all’aggressione. La comunità sportiva, e in particolare la Rsc Riposto, si trova ad affrontare le conseguenze di un gesto che ha sollevato interrogativi sul comportamento e sulla disciplina nel calcio giovanile. La speranza è che simili episodi non si ripetano e che vengano instaurati maggiori controlli per tutelare l’integrità delle competizioni.