L'omicidio di Fabio Ravasio ha scosso l'opinione pubblica, portando sotto i riflettori una serie di eventi inquietanti che coinvolgono la sua ex compagna Adilma Pereira Carneiro e i due gemelli appena registrati all'anagrafe. Secondo le autorità di Busto Arsizio, il gesto di Adilma di registrare i figli con il cognome di Ravasio, avvenuto pochi giorni prima della sua morte, è stato un passo mirato per garantirgli un'eredità che ammonta a circa 3 milioni di euro. Tuttavia, le indagini rivelano un quadro complesso e pieno di ambiguità sul legame tra i bambini e Ravasio.
Registrazione all'anagrafe e gestione dell'eredità
Il contesto della registrazione
Il 7 agosto, Adilma Pereira Carneiro ha registrato i suoi due gemelli di 8 anni all'anagrafe di Busto Arsizio, attribuendo loro il cognome Ravasio. Questo gesto, avvenuto solo un giorno prima dell'omicidio, ha suscitato forti sospetti tra gli inquirenti. Secondo il pubblico ministero Ciro Caramore, questa azione potrebbe essere stata motivata dalla volontà di garantire ai bambini l'accesso all'ingente patrimonio di Ravasio, un gesto considerato non solo discutibile, ma anche potenzialmente illegale, data la mancanza di un atto di riconoscimento formale da parte di Fabio.
Ambiguità legali e familiari
Le indagini hanno messo in luce l'assenza di un riconoscimento legale dei gemelli da parte di Ravasio, aumentando i dubbi sulla validità della registrazione. I piccoli, infatti, sono nati durante il matrimonio tra Adilma e Marcello Trifone, con il quale la donna non ha mai divorziato ufficialmente. Questo scenario complesso complica ulteriormente la questione ereditario.
La questione legale si fa tanto intricata quanto rilevante. Senza un riconoscimento formale, la posizione degli eredi legittimi di Ravasio rimane poco chiara, alimentando interrogativi su chi avrà diritto al patrimonio, considerando che Ravasio era figlio unico.
Le indagini sull'omicidio e il coinvolgimento di Trifone
Circostanze del delitto
Il tragico evento in cui è stato ucciso Fabio Ravasio sembra emergere da una serie di coincidenze inquietanti. La ricostruzione degli eventi da parte delle autorità indica che Marcello Trifone, marito di Adilma, era presente durante l'incidente fatale. Rimasto seduto sul sedile anteriore dell'auto, la Open Corsa di Adilma, Trifone sarebbe rimasto coinvolto nel tragico incidente avvenuto a Parabiago, dove Ravasio è stato investito mentre pedalava in bicicletta.
Possibili legami familiari
Il legame di Trifone con i gemelli è un'altra questione che solleva interrogativi. Adilma si è sottoposta a inseminazione artificiale nel 2016, il che porta a chiedersi se i bambini siano realmente figli biologici di Trifone o di un altro soggetto. Gli inquirenti hanno già localizzato la clinica utilizzata per la procedura e stanno indagando sull'identità del potenziale padre biologico.
Queste indagini non solo allargano il raggio di responsabilità, ma mettono in discussione anche la costruzione familiare intorno ai due bambini, attualmente sotto la custodia di una delle sorelle maggiori di Adilma.
Futuro dei gemelli e implicazioni legali
Verso un'assegnazione delle custodie
Con il proseguire delle indagini, la posizione dei due gemelli resta delicata. Attualmente sistemati a casa di una delle sorelle maggiori di Adilma, i bambini potrebbero necessitare di un nuovo tutore legale, dato che la madre è attualmente in carcere con l’accusa di omicidio. Questa situazione legale complessa si interseca con il potenziale diritto all'eredità e all'identità familiare dei piccoli.
L’asse ereditario e le possibili controversie
Il patrimonio di Ravasio, che include beni mobili e immobili stimati in circa 3 milioni di euro, diventa un fattore centrale nella questione del futuro dei gemelli. Le indagini potrebbero rivelare coinvolgimenti più estesi e necessitare di un'analisi approfondita per chiarire le complicate dinamiche familiari e le questioni legali che ne derivano.
La situazione, quindi, si fa sempre più intricata, lasciando aperti numerosi interrogativi riguardo al futuro dei gemelli e al destino del patrimonio di Ravasio.
