Un clima di insicurezza e paura si è diffuso nella provincia di CASERTA dopo una serie di rapine ai danni di donne nel momento in cui parcheggiavano le proprie auto. Le indagini della Polizia di Stato hanno portato all’arresto di un quarantenne di Castel Volturno, prima ricercato per i crimini avvenuti in diverse località del Casertano. Grazie a un lavoro coordinato tra la Squadra Mobile di Caserta e il Commissariato di Aversa, è stata emessa una misura di fermo che ha scosso la comunità locale.
I raid nel casertano: la cronologia degli eventi
Rapina ad Aversa: un episodio inquietante
Il cuore di Aversa è diventato teatro di un’aggressione verbale e fisica l’8 luglio scorso. Una madre stava parcheggiando la propria automobile, alla presenza del suo bambino di pochi mesi, quando è stata avvicinata da un uomo armato di pistola, il quale indossava una mascherina per coprire il volto. In una manovra rapida e violenta, il rapinatore ha strappato una collana dal collo della vittima e sottratto, oltre ad alcuni anelli, la somma di 300 euro in contanti. Questo evento ha suscitato particolare sdegno nella comunità, mettendo in luce la vulnerabilità delle donne anche in situazioni apparentemente quotidiane.
Tentativi di rapina a Trentola Ducenta e Villa Literno
Non si è trattato di un episodio isolato, poiché il malvivente è ritenuto anche il responsabile di due tentativi di rapina avvenuti successivamente a Trentola Ducenta e Villa Literno. In entrambi i casi, le donne prese di mira stavano parcheggiando le loro auto. Tuttavia, grazie alla presenza di testimoni, le rapine sono state sventate. Nonostante il fallimento di questi attacchi, il modus operandi del rapinatore era sempre lo stesso, caratterizzato dall’uso di una vettura e da un approccio diretto verso le vittime.
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Riconoscimento tramite videosorveglianza
Le indagini sono state facilitate dalle immagini catturate dai sistemi di videosorveglianza presenti nella zona. Gli inquirenti sono riusciti a rintracciare la Fiat Panda utilizzata dal rapinatore, che aveva rubato le targhe a Castel Volturno nel tentativo di confondere le autorità. Questo fondamentale elemento visivo ha permesso di mettere insieme i pezzi del puzzle e risalire all’identità del presunto autore delle rapine.
Prove e arresto: le difficoltà del fermo
La raccolta di informazioni e prove ha costretto gli inquirenti ad emettere un provvedimento di fermo. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio, è riuscito a sfuggire alle autorità per alcune ore, rendendo complicato il suo arresto. La correlazione tra i testimoni, l’identikit fornito e il sequestro di abiti simili a quelli indossati dal rapinatore sono stati fondamentali per il buon esito delle indagini. Infine, la misura cautelare è stata convalidata dal giudice, il quale ha disposto la detenzione dell’indagato in carcere.
L’insieme di questi eventi evidenzia una situazione delicata nel Casertano, dove le forze dell’ordine sono costantemente all’erta per garantire la sicurezza dei cittadini e prevenire ulteriori episodi criminosi.