Durante un evento di profondo significato spirituale, Papa Francesco ha celebrato la canonizzazione di undici martiri di Damasco e tre importanti figure religiose: Giuseppe Allamano, Marie-Léonie Paradis ed Elena Guerra. In questa celebrazione, il Pontefice ha messo in evidenza il messaggio fondamentale sul servizio e sull’amore, distaccandosi dalle logiche di potere e fama spesso associate ai leader mondiali.
L’atmosfera di grande partecipazione ha pervaso la Piazza San Pietro, nonostante il cielo grigio. Ad abbellire il contesto, i drappi rossi che riportano le immagini dei nuovi santi risaltano, simboleggiando il cammino di difficoltà e di speranza che hanno percorso. Sotto la direzione del cardinale Marcello Semeraro, il Papa ha accolto con ardore i nuovi santi e ha ricordato le loro gesta di fede e dedizione.
Un memento di santità e servizio
La celebrazione ha visto la presentazione dei martiri di Damasco, Manuel Ruiz López e i suoi sette compagni, uniti a Francesco, Mooti e Raffaele Massabki, tutti laici maroniti. In aggiunta, i tre nuovi santi, Giuseppe Allamano, fondatore dei Missionari e delle Missionarie della Consolata, suor Elena Guerra, fondatrice delle Suore Oblate dello Spirito Santo, e suor Marie-Léonie Paradis, fondatrice delle Piccole Suore della Santa Famiglia, sono stati omaggiati per il loro instancabile lavoro e servizio nella comunità .
Nell’omelia, Papa Francesco ha voluto chiarire che questi nuovi santi sono “discepoli del Vangelo“, esempi luminosi di servizio disinteressato, capaci di affrontare le sfide della vita con coraggio e dedizione. Hanno incarnato i valori cristiani, mostrando una vita di umiltà e altruismo, lontani dalle ambizioni terrene e dal desiderio di potere.
Fonti di ispirazione per chi affronta il quotidiano, questi santi hanno praticato la fede come un vero servizio rendendosi disponibili per i bisogni altrui, esprimendo un amore che va oltre i confini personali e del mondo.
La critica alle logiche di potere
Papa Francesco ha messo in rilievo come, spesso, nella storia e nella cultura ecclesiale, prevalga la ricerca di potere e onore. Durante la celebrazione, il Pontefice si è richiamato a un episodio del Vangelo in cui Gesù sfida le aspettative di Giacomo e Giovanni, che ambivano a posizioni di prestigio e riconoscimento. Questo momento è emblematico della tentazione costante che rischia di travolgere anche i più sinceri tra i credenti.
Nel commentare l’atteggiamento di questi apostoli, Papa Francesco ha affermato che “la vera grandezza risiede nel servizio e nell’umiltà “. Aprirsi a questa dimensione divina significa accettare di non essere al centro, ma di mettersi a disposizione degli altri. Attraverso una riflessione profonda, il Papa spera che la comunità ecclesiale possa intraprendere un cammino di rinnovamento spirituale, lontano da pretese mondane.
La verità dell’amore di Dio
Nel corso dell’omelia, il Pontefice ha messo in evidenza che Dio si presenta come una presenza amorevole e compassionevole. Gesù non è solo un messia, ma una figura che si fa prossimo, umile e servizievole; egli si abbassa per sollevare i più deboli, portando pace dove si incontra il conflitto e offrendo cura a chi è in difficoltà .
Papa Francesco ha invitato i presenti a riflettere sul modo in cui ognuno può contribuire a diffondere un amore che opera attraverso il servizio. “Il calice di Gesù,” simbolo della sua vita donata, rappresenta questo atto supremo di amore, dimostrando che la vera grandezza del cuore umano si esprime nella capacità di dare senza riserve.
La missione di servizio: un cuore rinnovato
La celebrazione ha visto il Papa insistere sull’importanza di un cuore rinnovato per servire. Chi ama, servendo, non si pone domande sul proprio tornaconto, ma agisce spinto dall’amore vero, ciò che non conosce limiti né condizioni. Non è un servizio di routine, ma una risposta autentica e viva a una chiamata interiore a dare.
Papa Francesco ha evidenziato che il servizio dev’esser libero e disinteressato. Coloro che agiscono in questo modo non solo compiono un gesto, ma diventano testimoni viventi di un amore che trasforma e guarisce. Le tre parole che il Papa ha utilizzato per illustrare lo stile di Dio — vicinanza, compassione e tenerezza — mostrano come si possa servire con autenticità , creando legami profondi e reali con gli altri.
La celebrazione della canonizzazione di questi nuovi santi è un richiamo a una vita di servizio e amore, un invito a entrare in un cammino di rinnovamento spirituale che possa elevare tutti.
Ultimo aggiornamento il 20 Ottobre 2024 da Sofia Greco