Campania: il Consiglio regionale respinge la mozione di sfiducia al Presidente De Luca

Campania: il Consiglio regionale respinge la mozione di sfiducia al Presidente De Luca

Il Consiglio regionale della Campania respinge la mozione di sfiducia contro il Presidente De Luca, evidenziando tensioni politiche e divisioni nel centrodestra, mentre la maggioranza difende i progressi del governo.
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Campania: il Consiglio regionale respinge la mozione di sfiducia al Presidente De Luca - Gaeta.it

In un incontro del Consiglio regionale della Campania, la mozione di sfiducia contro il Presidente Vincenzo De Luca, proposta dal centrodestra, ha subito un pesante rifiuto, con 35 voti contrari a fronte di soli 15 favorevoli. Gli eventi hanno messo in risalto le tensioni politiche esistenti, coinvolgendo diversi gruppi e portando a riflessioni sul futuro della governabilità nella regione.

Il voto e la composizione del Consiglio

La mozione è stata presentata da un gruppo di consiglieri del centrodestra, tra cui Stefano Caldoro e Severino Nappi, uniti nel loro intento di sollevare dubbi sulle performance del governo regionale. Unico assente tra i votanti, i sostenitori della mozione hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo allo stato della sanità, del lavoro e dei servizi pubblici in Campania. Nonostante la mozione avesse ricevuto qualche supporto, il risultato è stato chiaro e ha evidenziato la solidità della maggioranza di governo.

Significativa è stata la decisione di Gennaro Cinque, rappresentante dei Moderati e Riformisti, che ha ritirato la sua firma e ha scelto di votare contro la mozione, segnalando una possibile frattura all’interno del blocco del centrodestra.

Le accuse del centrodestra

Severino Nappi, capogruppo della Lega, ha accusato il Presidente De Luca di non aver gestito efficacemente i settori chiave della regione, sottolineando che la Campania è ultima in molte classifiche settoriali. Le critiche si sono intensificate, con i rappresentanti del centrodestra che hanno chiesto un cambio di direzione politico e amministrativo. Nappi ha descritto la situazione inaccettabile, rivolgendosi al Presidente e invitando a una riflessione profonda sul governo attuale.

Cosimo Amente di Fratelli d’Italia ha poi messo in evidenza le contraddizioni all’interno del Partito Democratico, indicando che le divisioni interne potrebbero avere effetti diretti sulle politiche regionali e sul futuro della Campania. Le sue affermazioni hanno trovato un riscontro tra alcuni membri del consiglio, che vedono il clima politico come un’opportunità per un rinnovamento.

Le difese della maggioranza

Dall’altra sponda, Carmine Mocerino, capogruppo di “De Luca Presidente”, ha liquidato la mozione come un atto privo di sostanza, sottolineando la recente approvazione di una proposta di legge sul terzo mandato come un segno di stabilità. Altri membri della maggioranza hanno difeso il bilancio dell’operato del governo, sostenendo che le accuse mosse non tengono conto dei progressi fatti in vari ambiti, tra cui il lavoro e l’economia.

Anche Gennaro Saiello del Movimento 5 Stelle ha criticato l’approccio della mozione, sostenendo che sembra più un tentativo di risolvere le crisi interne al Partito Democratico piuttosto che un’autentica preoccupazione per i cittadini campani. La sua posizione ha riaperto il dibattito su come sarebbe d’accordo alla necessità di una maggiore discontinuità politica.

La reazione delle forze minori

Al di là degli schieramenti principali, anche consiglieri del gruppo misto come Valeria Ciarambino hanno messo in dubbio la tempistica e l’efficacia della mozione di sfiducia. Ciarambino ha evidenziato come l’approvazione della legge sul terzo mandato abbia già dato un chiaro quadro politico e ritiene che la mozione non risponda alle esigenze reali e attuali dei cittadini.

Altri membri hanno espresso preoccupazioni su questioni concrete, come il diritto allo studio universitario e l’emergenza sociale in alcune aree della regione. Un’affermazione che mette in discussione la proposta di sfiducia basata su questioni personali e di partito, piuttosto che su temi nevralgici per la popolazione.

La seduta ha messo in luce le diverse posizioni e strategie tra le forze politiche, con il Consiglio regionale che continua a riflettere le complessità di una regione ricca di sfide e opportunità. La discussione in atto sembra destinata a continuare, con aspetti di governabilità che rimangono sotto i riflettori.

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