Campagna referendaria della Cgil Emilia-Romagna al via: evento al Cinema Medica di Bologna

Campagna referendaria della Cgil Emilia-Romagna al via: evento al Cinema Medica di Bologna

La Cgil Emilia-Romagna avvia la campagna referendaria il 24 febbraio a Bologna, con un’assemblea per discutere di lavoro, diritti e cittadinanza, coinvolgendo 350 comitati territoriali.
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Campagna referendaria della Cgil Emilia-Romagna al via: evento al Cinema Medica di Bologna - Gaeta.it

A Bologna, lunedì 24 febbraio, si darà avvio alla campagna referendaria della Cgil Emilia-Romagna con un’importante assemblea al cinema Medica. L’incontro rappresenta un’occasione fondamentale per mobilitare e sensibilizzare gli elettori su questioni cruciali legate al lavoro, ai diritti e alla cittadinanza. Con diversi ospiti e la presenza del leader nazionale Maurizio Landini, l’evento si preannuncia ricco di contenuti e significato per tutti i cittadini e i lavoratori.

Dettagli dell’evento a Bologna

L’appuntamento di lunedì vedrà sul palco vari esponenti di realtà significative come Magistratura democratica, Anpi, Rete per la riforma della cittadinanza, Arci e Udu, tutti pronti a partecipare a una discussione approfondita. La giornata sarà conclusa dal responsabile nazionale della Cgil, Maurizio Landini, che torna a Bologna a meno di due settimane dal lancio della campagna referendaria a livello nazionale. L’evento non si limiterà a una semplice presentazione, ma avrà l’intento di attivare un dibattito coinvolgente su temi vitali per il presente e il futuro della società.

I comitati referendari: l’obiettivo ambizioso della Cgil

Massimo Bussandri, segretario regionale Cgil, ha annunciato la nascita di 350 comitati referendari territoriali, con l’ambizione di avere almeno uno per ogni comune dell’Emilia-Romagna. Il piano non si ferma qui, poiché l’idea è di costituire anche comitati all’interno delle aziende. “Puntiamo ad arrivare a mille comitati tra territoriali e aziendali,” ha dichiarato Bussandri, sottolineando come l’iniziativa punti a coinvolgere attivamente i lavoratori e crescere una rete di sostegno sui temi del referendum.

Questa strategia mira ad accrescere la partecipazione popolare e a garantire che una voce ampia e diversificata possa esprimere le proprie esigenze e preoccupazioni. Si tratta di un tentativo di rendere la democrazia più vicina ai cittadini, amplificando le loro voci nel dibattito pubblico riguardante i diritti e il lavoro.

La visione di Bussandri sui referendum

Secondo Bussandri, i cinque referendum rappresentano “un grande fatto democratico”. Con l’obiettivo di consentire a milioni di cittadini, e in particolare agli emiliano-romagnoli, di esprimere il proprio parere sulle loro condizioni materiali, l’iniziativa si afferma come uno strumento di partecipazione attiva. Questa battaglia referendaria è vista come un’importante opportunità per tutti coloro che aspirano a costruire un futuro migliore per il Paese.

Il segretario regionale ha evitato di esplicitare un obiettivo numerico specifico rispetto alla partecipazione attesa, sottolineando invece l’importanza di raggiungere il quorum a livello nazionale. “Dobbiamo raggiungere il quorum a livello nazionale, non esiste un piano B,” ha affermato, evidenziando la centralità del risultato a livello collettivo piuttosto che individuale.

La campagna referendaria assumerà così un ruolo centrale nel coinvolgere e mobilitare le comunità, ritenendo essenziale che ogni cittadino possa avere voce in capitolo sulle questioni che riguardano il proprio quotidiano.

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