Negli ultimi decenni, i cambiamenti climatici hanno influenzato profondamente l’ambiente urbano. Studi recenti prevedono che nel prossimo futuro, città come Londra possano svilupparsi in modo simile a Barcellona, e Roma potrebbe acquisire caratteristiche climatiche simili a quelle di Marrakech. Per affrontare queste sfide, progettisti e agronomi stanno esplorando nuove modalità per concepire gli spazi verdi nelle aree urbane. Marco Scano, un agronomo di Tempio Pausania, sta contribuendo attivamente a questo sforzo grazie alle sue ricerche sulle piante ornamentali e la loro resilienza ai cambiamenti ambientali.
Il progetto di ricerca di Marco Scano
Marco Scano, nato nel 1973 e titolare dell’azienda Pratobello.com, ha avviato un progetto di ricerca collegato al suo dottorato presso l’Università di Sheffield. Con un vivaio a Tempio Pausania, ha creato un’area dedicata alla sperimentazione di piante ornamentali. Il suo obiettivo è studiare come diverse comunità vegetali reagiscano a condizioni estreme, come la scarsità d’acqua e la potatura eccessiva. Questi fenomeni, secondo Scano, diventeranno sempre più comuni a causa del cambiamento del clima.
Scano ha messo in pratica questo progetto autofinanziato, permettendo ai ricercatori di Sheffield di collaborare con lui. L’analisi delle reazioni delle piante in situazioni di stress ambientale è fondamentale per definire strategie di progettazione degli spazi verdi in risposta ai mutamenti climatici. Attraverso questo approccio, il ricercatore vuole raccogliere dati e conoscenze che possano essere utili a livello globale, contribuendo a una migliore gestione delle risorse naturali.
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Un nuovo modello di giardino pubblico
Scano propone una visione innovativa degli spazi pubblici, in particolare dei giardini. Argomenta che le amministrazioni comunali devono ripensare i giardini tradizionali, spesso associati a prati verdi che richiedono ingenti quantità d’acqua e risorse. Secondo il suo pensiero, è tempo di abbandonare il concetto di “green desert“, aree vaste di erba priva di biodiversità che non attirano fauna selvatica.
La sua idea è quella di progettare giardini che siano stabili, sostenibili e curativi. In tal senso, Scano sottolinea l’importanza di innestare la biodiversità all’interno degli spazi verdi urbani. I nuovi giardini devono diventare rifugi per insetti e altri organismi viventi, integrando elementi naturali nel tessuto urbano. Ciò non solo migliorerà l’estetica, ma contribuirà anche a creare microclimi favorevoli nella città.
La resistenza delle piante nostrane
Scano è consapevole che molti giardini non solo devono essere esteticamente gradevoli, ma anche funzionali e resilienti. Le piante presenti nella sua terra d’origine, la Sardegna, si rivelano molto promettenti in questo contesto. Specie come il mirto, il lentischio e l’olivastro sono particolarmente ben adattate al caldo, alla siccità e anche al fuoco. Queste piante potrebbero essere combinate con altre specie resistenti e compatibili, creando giardini che richiedono minori risorse idriche e che si adattano facilmente ai cambiamenti climatici.
La ricerca di Scano non si limita all’isola italiana. Le sue sperimentazioni hanno già attirato l’attenzione di ricercatori a New York, dove sarà coinvolto in un progetto per un giardino-installazione che debutta alla prossima Biennale di Venezia. Questo progetto sottolinea l’impegno di Scano e degli scienziati coinvolti per educare le comunità sulla necessità di adattare gli habitat urbani ai cambiamenti climatici.
Uno sguardo verso il futuro
L’attività di Marco Scano rappresenta un esempio concreto di come la scienza e il design del paesaggio possano unirsi per affrontare le sfide della post-modernità. Le sue ricerche contribuiscono a una nuova sensibilità verso il tema della sostenibilità ambientale, sottolineando l’importanza di riottrare un equilibrio tra estetica e funzionalità. Un approccio che potrebbe trasformare radicalmente la concezione dell’ambiente urbano nelle prossime generazioni. La collaborazione tra scienziati e progettisti è fondamentale per innovare e adattare le città alle nuove sfide climatiche. La visione di Scano si palesa come un importante passo verso un futuro più verde e vivibile.